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Alessandra Vinotto – Inside
SATURA ospita un’esposizione della fotografa Alessandra Vinotto, che negli anni ’90 ha posato per Maurizio Galimberti carpendo la tecnica della manipolazione artigianale della Polaroid. Nascono così una serie di autoscatti sull’importanza della consapevolezza di sé e della propria femminilità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il lavoro di Alessandra Vinotto è fatto di armonici contrasti, di luci e ombre, di contrappunti tonali. Come in un processo catartico, le tele esposte sono la registrazione di una ricerca introspettiva: una sorta di diario per immagini che racconta, attraverso il linguaggio del corpo, pensieri ed emozioni dell’artista che, esteriorizzandoli, li libera, creando una distanza oggettivante.
L’opera scaturisce da un intreccio di fotografia e pittura: la Polaroid originale incisa e graffiata, viene scansionata, nuovamente ristampata su tela ed infine dipinta. C’è un totale superamento della diversità tra le due tecniche utilizzate che, grazie alla forte strutturazione interna, risultano due linguaggi complementari e perfettamente integrati tra loro. La scelta di intervenire pittoricamente sulla Polaroid risponde all’esigenza di lasciare inalterata la forza comunicativa dell’opera, per esaltarne la spontaneità ed autenticità. Tale composito procedimento è stato mutuato da Vinotto direttamente dal fotografo Maurizio Galimberti, per il quale ha posato come modella, ma con cui ha anche collaborato negli anni ’90 - esperienza che ha segnato una svolta nella sua evoluzione artistica tanto da costituire la base di questo progetto espositivo.
E tuttavia, se lo scatto fotografico prende le mosse da un’idea razionale stabilita a priori, è altrettanto significativo l’intervento grafico successivo, a rappresentare la parte irrazionale, lo sfogo incontrollato che interviene libero sull’immagine preesistente. La serie di autoritratti raccontano, quindi, il personale universo interiore e tratteggiano un percorso esperienziale intimo dell’artista che, rappresentando se stessa, crea uno scambio dal particolare all’universale e innesca un processo di immedesimazione e identificazione con lo spettatore.
L’opera fortemente percettiva di Alessandra Vinotto dimostra la sua piena consapevolezza come donna e come artista che sceglie di portare avanti una ricerca artistica sul corpo, sulla femminilità, sulla forza interiore attraverso un profondo e complesso studio della condizione umana universale (Testo critico a cura di Flavia Motolese).
L’opera scaturisce da un intreccio di fotografia e pittura: la Polaroid originale incisa e graffiata, viene scansionata, nuovamente ristampata su tela ed infine dipinta. C’è un totale superamento della diversità tra le due tecniche utilizzate che, grazie alla forte strutturazione interna, risultano due linguaggi complementari e perfettamente integrati tra loro. La scelta di intervenire pittoricamente sulla Polaroid risponde all’esigenza di lasciare inalterata la forza comunicativa dell’opera, per esaltarne la spontaneità ed autenticità. Tale composito procedimento è stato mutuato da Vinotto direttamente dal fotografo Maurizio Galimberti, per il quale ha posato come modella, ma con cui ha anche collaborato negli anni ’90 - esperienza che ha segnato una svolta nella sua evoluzione artistica tanto da costituire la base di questo progetto espositivo.
E tuttavia, se lo scatto fotografico prende le mosse da un’idea razionale stabilita a priori, è altrettanto significativo l’intervento grafico successivo, a rappresentare la parte irrazionale, lo sfogo incontrollato che interviene libero sull’immagine preesistente. La serie di autoritratti raccontano, quindi, il personale universo interiore e tratteggiano un percorso esperienziale intimo dell’artista che, rappresentando se stessa, crea uno scambio dal particolare all’universale e innesca un processo di immedesimazione e identificazione con lo spettatore.
L’opera fortemente percettiva di Alessandra Vinotto dimostra la sua piena consapevolezza come donna e come artista che sceglie di portare avanti una ricerca artistica sul corpo, sulla femminilità, sulla forza interiore attraverso un profondo e complesso studio della condizione umana universale (Testo critico a cura di Flavia Motolese).
09
febbraio 2019
Alessandra Vinotto – Inside
Dal 09 al 23 febbraio 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 9:30–13:00 / 15:00–19:00
sabato ore 15:00–19:00
Vernissage
9 Febbraio 2019, h 17:00
Autore
Curatore