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Alessandro Bazan – Erotica
Alessandro Bazan è uno degli artisti siciliani contemporanei più apprezzati in assoluto, ma non è solo un artista, è anche un raffinato intellettuale, oltrechè professore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Comunicato stampa
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Alessandro Bazan è uno degli artisti siciliani contemporanei più apprezzati in assoluto, ma non è solo un artista, è anche un raffinato intellettuale, oltrechè professore dell'Accademia di Belle Arti di Palermo.
Queste sue riconosciute qualità hanno fatto si che è spesso chiamato a ricoprire cariche prestigiose all'interno di Istituzioni e di Fondazioni che in Sicilia si occupano di arte contemporanea.
E' anche considerato il capofila della "scuola palermitana" di nuova figurazione.
La galleria Carta Bianca fine arts ha il piacere di presentare i suoi lavori per la seconda volta, a distanza di otto anni, con una mostra molto particolare e intrigante che ha come titolo "Erotica".
Si tratta di una trentina di opere, dipinti su carta, tutti dello stesso formato, che hanno come tema il nudo di donna.
Bazan, parlando con il gallerista Francesco Rovella, che aveva visto tempo fa nello studio dell'artista palermitano una serie di queste opere e che ha poi insistito per farne una mostra, ha raccontato che questi lavori sono un esercizio di pittura su piccola scala e che lui si è scelto un tema che gli da ispirazione e che rende piacevole questo suo lavoro indispensabile per la produzione dei grandi formati su tela.
Ma la cosa che più stupisce in questi "ritratti" di donne nude o appena vestite, realizzati con squisita fattura, non sono le parti del corpo più intime e svelate anche nei particolari. Le opere sembrano suggerire un nuovo modo di guardare le donne perché oggi queste sono diverse e meritano un’attenzione nuova. Anche in una terra ostica ai cambiamenti com’è la Sicilia da sempre.
Così pensiamo ai nudi di Guttuso (ma senza dimenticare le perle della scandalosa mente di Egon Schiele) e ci ritroviamo davanti le donne di Bazan. La continuità vive accanto alla novità. Le conferme e le sorprese sono davanti ai nostri occhi. Declinate da quel miscuglio tra volontà e caso che governa il mondo.
In un gioco di raffinata tecnica d’esecuzione, l’oggetto del desiderio, l'erotismo, appare circondato da una malizia nuova perché diretta, quasi sprezzante. I corpi illuminati dagli sguardi restituiscono figure vincenti, sicure di se stesse, in gran forma e che sono lì a reggere la scena, anzi a dominarla. Com’è spesso nella vita di tutti i giorni. E questo con coraggio, in mezzo a mille difficoltà.
Di fronte a questa realtà la risposta dell’artista palermitano arriva forte e chiara. Il mondo dei maschi viene invitato ad adeguarsi, a stare al nuovo gioco che è come un braccio di ferro. Anzi un “occhi di ferro”, destinatari i figli e i nipoti di quelli che Vitaliano Brancati chiamava ingravida balconi. Non a caso nei quartieri popolari di molte città e paesi dell’isola i balconi sono protetti alla vista dal basso. Niente, niente qualcuno con uno sguardo ti mette incinta la figlia bella e innocente. Il tempo è maturo affinché non sia più così. Guardateci che vi guardiamo, guardatevi perché vi guardano!
In queste donne, peraltro, c'è sempre uno sguardo complice, ironico, malizioso, disinibito, provocatorio, sempre ironico e sorridente come se tutte, in un'altra interpretazione, fossero modelle consensienti e divertite dal fatto di essere ritratte così dall'artista.
Queste donne che non sembrano rispettare nessun clichè da rivista patinata, che non sono star del cinema o della televisione, non sono così belle, nè così giovani, ma sembrano così vere come immaginate da una fantasia che poco si controlla e nulla vuole perdere.
Oltre ai dipinti a colori, viene presentata una serie di bianchi su cartoncino nero in cui la bravura di Bazan riesce ancora più evidente perchè l'albumina bianca (tempera all'uovo) è usata con tale padronanza da creare una incredibile gamma di chiaroscuri.
Così, per l'allestimento, sono state scelte delle vecchie cornici, quelle che si usavano alcuni decenni orsono, per un allestimento fuori da ogni moda e da ogni bon-ton culturale, ormai non più accettabile.
Ogni mostra deve avere un tono particolare, ogni progetto un suo respiro.
A Palermo, nelle sede di Palazzo Riso, giorno 22 marzo p.v. sarà inaugurata una importante mostra sulla scuola palermitana dove si potranno apprezzare molte opere importanti di Alessandro Bazan.
Queste sue riconosciute qualità hanno fatto si che è spesso chiamato a ricoprire cariche prestigiose all'interno di Istituzioni e di Fondazioni che in Sicilia si occupano di arte contemporanea.
E' anche considerato il capofila della "scuola palermitana" di nuova figurazione.
La galleria Carta Bianca fine arts ha il piacere di presentare i suoi lavori per la seconda volta, a distanza di otto anni, con una mostra molto particolare e intrigante che ha come titolo "Erotica".
Si tratta di una trentina di opere, dipinti su carta, tutti dello stesso formato, che hanno come tema il nudo di donna.
Bazan, parlando con il gallerista Francesco Rovella, che aveva visto tempo fa nello studio dell'artista palermitano una serie di queste opere e che ha poi insistito per farne una mostra, ha raccontato che questi lavori sono un esercizio di pittura su piccola scala e che lui si è scelto un tema che gli da ispirazione e che rende piacevole questo suo lavoro indispensabile per la produzione dei grandi formati su tela.
Ma la cosa che più stupisce in questi "ritratti" di donne nude o appena vestite, realizzati con squisita fattura, non sono le parti del corpo più intime e svelate anche nei particolari. Le opere sembrano suggerire un nuovo modo di guardare le donne perché oggi queste sono diverse e meritano un’attenzione nuova. Anche in una terra ostica ai cambiamenti com’è la Sicilia da sempre.
Così pensiamo ai nudi di Guttuso (ma senza dimenticare le perle della scandalosa mente di Egon Schiele) e ci ritroviamo davanti le donne di Bazan. La continuità vive accanto alla novità. Le conferme e le sorprese sono davanti ai nostri occhi. Declinate da quel miscuglio tra volontà e caso che governa il mondo.
In un gioco di raffinata tecnica d’esecuzione, l’oggetto del desiderio, l'erotismo, appare circondato da una malizia nuova perché diretta, quasi sprezzante. I corpi illuminati dagli sguardi restituiscono figure vincenti, sicure di se stesse, in gran forma e che sono lì a reggere la scena, anzi a dominarla. Com’è spesso nella vita di tutti i giorni. E questo con coraggio, in mezzo a mille difficoltà.
Di fronte a questa realtà la risposta dell’artista palermitano arriva forte e chiara. Il mondo dei maschi viene invitato ad adeguarsi, a stare al nuovo gioco che è come un braccio di ferro. Anzi un “occhi di ferro”, destinatari i figli e i nipoti di quelli che Vitaliano Brancati chiamava ingravida balconi. Non a caso nei quartieri popolari di molte città e paesi dell’isola i balconi sono protetti alla vista dal basso. Niente, niente qualcuno con uno sguardo ti mette incinta la figlia bella e innocente. Il tempo è maturo affinché non sia più così. Guardateci che vi guardiamo, guardatevi perché vi guardano!
In queste donne, peraltro, c'è sempre uno sguardo complice, ironico, malizioso, disinibito, provocatorio, sempre ironico e sorridente come se tutte, in un'altra interpretazione, fossero modelle consensienti e divertite dal fatto di essere ritratte così dall'artista.
Queste donne che non sembrano rispettare nessun clichè da rivista patinata, che non sono star del cinema o della televisione, non sono così belle, nè così giovani, ma sembrano così vere come immaginate da una fantasia che poco si controlla e nulla vuole perdere.
Oltre ai dipinti a colori, viene presentata una serie di bianchi su cartoncino nero in cui la bravura di Bazan riesce ancora più evidente perchè l'albumina bianca (tempera all'uovo) è usata con tale padronanza da creare una incredibile gamma di chiaroscuri.
Così, per l'allestimento, sono state scelte delle vecchie cornici, quelle che si usavano alcuni decenni orsono, per un allestimento fuori da ogni moda e da ogni bon-ton culturale, ormai non più accettabile.
Ogni mostra deve avere un tono particolare, ogni progetto un suo respiro.
A Palermo, nelle sede di Palazzo Riso, giorno 22 marzo p.v. sarà inaugurata una importante mostra sulla scuola palermitana dove si potranno apprezzare molte opere importanti di Alessandro Bazan.
10
marzo 2018
Alessandro Bazan – Erotica
Dal 10 marzo all'undici aprile 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARTA BIANCA
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Orario di apertura
da martedì a sabato: 17,00 / 20,00
Vernissage
10 Marzo 2018, ore 18,30
Autore
Curatore