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Alessandro Docci – Nelle pieghe dell’anima
La personale di Bergamo propone forti suggestioni pittoriche, al limite della non forma, nell’ambito, di una figurazione che non intende mantenere la riconoscibilità piena dell’immagine, significative sono le frammentazioni iconiche mixate in rappresentazioni simboliche di elementi arcani e di simboli esoterici
Comunicato stampa
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La personale di Bergamo propone forti suggestioni pittoriche,
al limite della non forma, nell’ambito, di una figurazione che non intende mantenere la riconoscibilità piena dell’immagine, significative sono le frammentazioni iconiche mixate in rappresentazioni simboliche di elementi arcani e di simboli esoterici.
Sono le sagome delle figure,volti di uomo o di donna,ad affiorare nel magma coloristico,segnali di precarietà di un colore che gioca un ruolo primario.
Trattiene una carica espressiva inquietante la narrazione suggerita entro un repertorio segnico tipico che l’artista introduce, talora con un contorno di croci o con il pendolo a siglare un tempo indefinito. Docci è partito con coerenza da una lieve, appena intercettata figuralità in modulazioni che si attestavano sulle trasparenze di un verde acquario, per accentuare successivamente la gamma dei colori in contrasti più evidenti. Con tali mezzi espressivi la scrittura visiva si allontana sempre più dall’estetica delle forme, per rintracciare l’intricarsi drammatico dell’esistenzialità. Si risente un’intensa emotività nel colore che lascia sfuggire la realtà, per prendere le insondabili vie dell’interrogazione più sofferta, nello scompaginarsi a intersezioni dei volti
I lavori più recenti del pittore milanese si dimensionano in una visione onirico-espressionista, popolata da personaggi sfuggenti, fissati tra sgocciolature di pigmenti e graffi sulla superficie pittorica, divenuta campo libero per l’inconscio.
al limite della non forma, nell’ambito, di una figurazione che non intende mantenere la riconoscibilità piena dell’immagine, significative sono le frammentazioni iconiche mixate in rappresentazioni simboliche di elementi arcani e di simboli esoterici.
Sono le sagome delle figure,volti di uomo o di donna,ad affiorare nel magma coloristico,segnali di precarietà di un colore che gioca un ruolo primario.
Trattiene una carica espressiva inquietante la narrazione suggerita entro un repertorio segnico tipico che l’artista introduce, talora con un contorno di croci o con il pendolo a siglare un tempo indefinito. Docci è partito con coerenza da una lieve, appena intercettata figuralità in modulazioni che si attestavano sulle trasparenze di un verde acquario, per accentuare successivamente la gamma dei colori in contrasti più evidenti. Con tali mezzi espressivi la scrittura visiva si allontana sempre più dall’estetica delle forme, per rintracciare l’intricarsi drammatico dell’esistenzialità. Si risente un’intensa emotività nel colore che lascia sfuggire la realtà, per prendere le insondabili vie dell’interrogazione più sofferta, nello scompaginarsi a intersezioni dei volti
I lavori più recenti del pittore milanese si dimensionano in una visione onirico-espressionista, popolata da personaggi sfuggenti, fissati tra sgocciolature di pigmenti e graffi sulla superficie pittorica, divenuta campo libero per l’inconscio.
22
marzo 2008
Alessandro Docci – Nelle pieghe dell’anima
Dal 22 al 30 marzo 2008
Location
EX ATENEO
Bergamo, Piazza Padre Reginaldo Giuliani, (Bergamo)
Bergamo, Piazza Padre Reginaldo Giuliani, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 16-19; sabato e festivi 10-19
Vernissage
22 Marzo 2008, ore 18
Sito web
www.alessandrodocci.com
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