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Alessandro Giusberti – Nuove dimensioni
La mostra si articola in un percorso costituito da una ventina di dipinti ad olio su tela di medie e grandi dimensioni.
Comunicato stampa
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La mostra si articola in un percorso costituito da una ventina di dipinti ad olio su tela di medie e grandi dimensioni. I soggetti sono sostanzialmente paesaggi urbani e figure che emergono dallo sfondo di vedute di città appena accennate: gruppi di persone che sembrano riunirsi casualmente davanti a un cinema, in una strada cittadina, seduti al bar, ognuno con una propria occupazione momentanea.
Sebbene in questi ultimi lavori la tecnica utilizzata non consenta la percezione del dettaglio, immediata e' l'identificazione dei luoghi da parte di chi osserva: inconfondibile e' l'atmosfera dei quartieri parigini, la convivialità dei pub inglesi, il glamour newyorkese nella zona dei teatri, l'intimità tutta italiana dell'aperitivo consumato nei bar del centro. Sensazioni, atmosfere, immagini che appartengono a tutti noi e nelle quali risulta piu' facile identificarsi grazie alla mancanza del dettaglio: personaggi senza volto, strade senza nome, insegne luminose pressoche' illeggibili.
La tecnica prevede pennellate rapide, istintive, e la marcata sensazione di movimento fa pensare a scatti fatti in fretta, foto venute mosse perche' non c'e' il tempo di soffermarsi, attimi di vita ingigantiti fino a diventare sfuocati. Giochi di sovrapposizione e sdoppiamenti di figure sembrano voler enfatizzare esistenze che si incrociano, che si sovrappongono per un attimo, in quel luogo, in quel momento, per poi separarsi nuovamente e riprendere il flusso, lo scorrimento della vita, ritornando ad essere frazioni millesimali in continuo movimento lungo la linea del tempo.
Attratto dal cuore pulsante della vita che si svolge nelle grandi ville lumiere visitate nel corso dei suoi numerosi viaggi, Giusberti ne riporta solo qualche frammento, brandelli di sensazioni enormemente elaborate ed intimamente registrate, delle quali ci offre pero' solo qualche passaggio, perche' la vita corre troppo in fretta, anche piu' della sua mano, per essere catturata sulla tela.
Significative a questo proposito le parole di Franco Basile (-) - -.viaggiare per lui deve essere come seguire le tracce di un sogno, un fraseggio dell'irreale da registrare subito, a occhi chiusi, perche' certe sensazioni non possono sussistere in un mondo troppo evidente, ben solido e illuminato da un sole che non fa distinzione tra una pietra e cio' che si cela al di là della forma. Spostandosi da un punto all'altro Alessando Giusberti fruga fra gli interstizi dell'immaginario per vivere le cose in un ambito che diventa personale rifugio, e dove tutto, a volte, pare assopito dalle vibrazioni di un ipnotico gong-(-) (tratto dal testo di presentazione della mostra -All'incrocio dei sogni-, 2007, Galleria Forni)
"Le immagini che dipingo rappresentano il nostro divenire, l'attimo che fugge, l'essere quotidianamente proiettati da forti correnti, correnti di spazio e di tempo che ci modificano, trasformano e consumano". Queste le parole di Giusberti per descrivere il proprio lavoro, risultato di una ricerca cominciata piu' di 30 anni fa e da sempre condotta sul "filo del realismo" .
Alessandro Giusberti, nasce a Bologna nel 1955.
Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Bologna intraprende lunghi viaggi in Francia e in Spagna, dove vive per due anni frequentando con regolarità musei e fondazioni allo scopo di indagare a fondo il lavoro dei grandi maestri del passato.
Espone in Germania, Spagna e Stati Uniti prima di giungere in Brasile, dove vive per un lungo periodo e dove tuttora mantiene forti legami professionali.
Tra le mostre piu' recenti le personali del 2006 alla Galleria Nova Andre' di San Paolo in Brasile e del 2007 alla Galleria Forni di Bologna. Sempre nel 2007 e' chiamato a partecipare alla mostra "Nuovi Pittori della Realtà" a cura di M. Sciaccaluga al PAC di Milano e alla 58° edizione del prestigioso Premio Michetti. Dal 2001 risiede a Bologna.
Sebbene in questi ultimi lavori la tecnica utilizzata non consenta la percezione del dettaglio, immediata e' l'identificazione dei luoghi da parte di chi osserva: inconfondibile e' l'atmosfera dei quartieri parigini, la convivialità dei pub inglesi, il glamour newyorkese nella zona dei teatri, l'intimità tutta italiana dell'aperitivo consumato nei bar del centro. Sensazioni, atmosfere, immagini che appartengono a tutti noi e nelle quali risulta piu' facile identificarsi grazie alla mancanza del dettaglio: personaggi senza volto, strade senza nome, insegne luminose pressoche' illeggibili.
La tecnica prevede pennellate rapide, istintive, e la marcata sensazione di movimento fa pensare a scatti fatti in fretta, foto venute mosse perche' non c'e' il tempo di soffermarsi, attimi di vita ingigantiti fino a diventare sfuocati. Giochi di sovrapposizione e sdoppiamenti di figure sembrano voler enfatizzare esistenze che si incrociano, che si sovrappongono per un attimo, in quel luogo, in quel momento, per poi separarsi nuovamente e riprendere il flusso, lo scorrimento della vita, ritornando ad essere frazioni millesimali in continuo movimento lungo la linea del tempo.
Attratto dal cuore pulsante della vita che si svolge nelle grandi ville lumiere visitate nel corso dei suoi numerosi viaggi, Giusberti ne riporta solo qualche frammento, brandelli di sensazioni enormemente elaborate ed intimamente registrate, delle quali ci offre pero' solo qualche passaggio, perche' la vita corre troppo in fretta, anche piu' della sua mano, per essere catturata sulla tela.
Significative a questo proposito le parole di Franco Basile (-) - -.viaggiare per lui deve essere come seguire le tracce di un sogno, un fraseggio dell'irreale da registrare subito, a occhi chiusi, perche' certe sensazioni non possono sussistere in un mondo troppo evidente, ben solido e illuminato da un sole che non fa distinzione tra una pietra e cio' che si cela al di là della forma. Spostandosi da un punto all'altro Alessando Giusberti fruga fra gli interstizi dell'immaginario per vivere le cose in un ambito che diventa personale rifugio, e dove tutto, a volte, pare assopito dalle vibrazioni di un ipnotico gong-(-) (tratto dal testo di presentazione della mostra -All'incrocio dei sogni-, 2007, Galleria Forni)
"Le immagini che dipingo rappresentano il nostro divenire, l'attimo che fugge, l'essere quotidianamente proiettati da forti correnti, correnti di spazio e di tempo che ci modificano, trasformano e consumano". Queste le parole di Giusberti per descrivere il proprio lavoro, risultato di una ricerca cominciata piu' di 30 anni fa e da sempre condotta sul "filo del realismo" .
Alessandro Giusberti, nasce a Bologna nel 1955.
Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Bologna intraprende lunghi viaggi in Francia e in Spagna, dove vive per due anni frequentando con regolarità musei e fondazioni allo scopo di indagare a fondo il lavoro dei grandi maestri del passato.
Espone in Germania, Spagna e Stati Uniti prima di giungere in Brasile, dove vive per un lungo periodo e dove tuttora mantiene forti legami professionali.
Tra le mostre piu' recenti le personali del 2006 alla Galleria Nova Andre' di San Paolo in Brasile e del 2007 alla Galleria Forni di Bologna. Sempre nel 2007 e' chiamato a partecipare alla mostra "Nuovi Pittori della Realtà" a cura di M. Sciaccaluga al PAC di Milano e alla 58° edizione del prestigioso Premio Michetti. Dal 2001 risiede a Bologna.
06
maggio 2010
Alessandro Giusberti – Nuove dimensioni
Dal 06 maggio al 04 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.30-13.00 e 16.00-19.30
Vernissage
6 Maggio 2010, ore 19.00
Autore