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Alessandro Guardassoni (1819-1888) – L’avanguardia impossibile
Alessandro Guardassoni (Bologna 1819-1888) è famoso in città e in tutta l’Emilia Romagna per aver dipinto pale d’altare e decorato intere chiese
Comunicato stampa
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Alessandro Guardassoni (Bologna 1819-1888) è famoso in città e in tutta l’Emilia Romagna per aver dipinto pale d’altare e decorato intere chiese. Solo a Bologna ricordiamo la sua opera nella chiesa di San Bartolomeo, di San Martino, di San Gregorio, di San Salvatore, della Santissima Trinità, nel Santuario Madonna di San Luca, in San Giuseppe, ecc.
Ma non fu solo pittore d’arte sacra. Fu artista inquieto, alla costante ricerca di nuovi temi e di tecniche adeguate ad esprimerli. La mostra racconterà questo Guardassoni.
[…] Chi di Guardassoni ha una certa conoscenza rimarrà probabilmente sorpreso di non ritrovare ciò che si aspettava. I soggetti sacri: madonne, santi, personaggi e storie della Bibbia e dei Vangeli sono, infatti, i temi più frequentati dal suo pennello; pale d’altare e interi cicli decorativi a lui riconducibili si incontrano spesso nelle chiese di Bologna e dei paesi della provincia, fino alle Romagne, a Ferrara e a Modena. Pittura, questa, come buona parte dell’arte sacra dall’Ottocento ai giorni nostri, difficile da apprezzare, anche se di alta qualità. E di capacità bene addestrata Guardassoni ne aveva da vendere. Non è, comunque, questo Guardassoni ad avere trovato spazio nelle sale di Palazzo Saraceni, ma un altro, meno esposto agli occhi dei bolognesi colti e curiosi, o solo devoti. Sono qui esposte opere di un altro pittore, da sempre allineate sulle pareti di un salone della Fondazione Gualandi o, in qualche sporadico caso, raccolte in collezioni private. Un pittore d’avanguardia, certamente negli intenti e qualche volta nei risultati. […]
[Claudio Poppi, curatore della Mostra – dall’introduzione al catalogo]
[…] Bologna alla fine dell’Ottocento era profondamente toccata dalle vicende storiche connesse all’unificazione nazionale: l’annessione al Regno d’Italia e la fine del governo pontificio costringevano la città ad un lungo e faticoso processo di inserimento nel nuovo contesto politico ed economico. In questo clima, le aperture culturali, la pittura d’invenzione, la sperimentazione e le avanguardie non potevano trovare posto: Bologna in questi anni aveva ancora lo sguardo rivolto al passato e i temi che prediligeva riguardavano l’ambito religioso o tutt’al più quello storico.
Ecco perché la finissima arte di Guardassoni resta per noi indissolubilmente legata ai soggetti sacri, alle madonne, ai santi, ai personaggi e alle storie della Bibbia e dei Vangeli che sono ancora ad illuminare le pareti dei nostri palazzi e delle nostre chiese.
La mostra a lui dedicata che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna offre alla città presenta un altro Guardassoni, l’artista delle prime sperimentazioni d’avanguardia, quello degli studi nuovi e audaci, dell’applicazione della visione stereoscopica in pittura, quello delle inusuali tecniche esecutive mai del tutto compiute. […]
[Fabio Roversi-Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna]
Ma non fu solo pittore d’arte sacra. Fu artista inquieto, alla costante ricerca di nuovi temi e di tecniche adeguate ad esprimerli. La mostra racconterà questo Guardassoni.
[…] Chi di Guardassoni ha una certa conoscenza rimarrà probabilmente sorpreso di non ritrovare ciò che si aspettava. I soggetti sacri: madonne, santi, personaggi e storie della Bibbia e dei Vangeli sono, infatti, i temi più frequentati dal suo pennello; pale d’altare e interi cicli decorativi a lui riconducibili si incontrano spesso nelle chiese di Bologna e dei paesi della provincia, fino alle Romagne, a Ferrara e a Modena. Pittura, questa, come buona parte dell’arte sacra dall’Ottocento ai giorni nostri, difficile da apprezzare, anche se di alta qualità. E di capacità bene addestrata Guardassoni ne aveva da vendere. Non è, comunque, questo Guardassoni ad avere trovato spazio nelle sale di Palazzo Saraceni, ma un altro, meno esposto agli occhi dei bolognesi colti e curiosi, o solo devoti. Sono qui esposte opere di un altro pittore, da sempre allineate sulle pareti di un salone della Fondazione Gualandi o, in qualche sporadico caso, raccolte in collezioni private. Un pittore d’avanguardia, certamente negli intenti e qualche volta nei risultati. […]
[Claudio Poppi, curatore della Mostra – dall’introduzione al catalogo]
[…] Bologna alla fine dell’Ottocento era profondamente toccata dalle vicende storiche connesse all’unificazione nazionale: l’annessione al Regno d’Italia e la fine del governo pontificio costringevano la città ad un lungo e faticoso processo di inserimento nel nuovo contesto politico ed economico. In questo clima, le aperture culturali, la pittura d’invenzione, la sperimentazione e le avanguardie non potevano trovare posto: Bologna in questi anni aveva ancora lo sguardo rivolto al passato e i temi che prediligeva riguardavano l’ambito religioso o tutt’al più quello storico.
Ecco perché la finissima arte di Guardassoni resta per noi indissolubilmente legata ai soggetti sacri, alle madonne, ai santi, ai personaggi e alle storie della Bibbia e dei Vangeli che sono ancora ad illuminare le pareti dei nostri palazzi e delle nostre chiese.
La mostra a lui dedicata che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna offre alla città presenta un altro Guardassoni, l’artista delle prime sperimentazioni d’avanguardia, quello degli studi nuovi e audaci, dell’applicazione della visione stereoscopica in pittura, quello delle inusuali tecniche esecutive mai del tutto compiute. […]
[Fabio Roversi-Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna]
14
febbraio 2006
Alessandro Guardassoni (1819-1888) – L’avanguardia impossibile
Dal 14 febbraio al 15 marzo 2006
arte moderna
Location
FONDAZIONE CARISBO – PALAZZO SARACENI
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 18.00
Vernissage
14 Febbraio 2006, ore 17.30
Autore
Curatore