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Alessandro Librio – Places
Attratta dalle contaminazioni artistiche, dalle capacità evocative del suono e della musica, e da sempre sensibile alla dimensione dell’architettura e del paesaggio, l’associazione Quattrocentometriquadri è lieta di presentare Egg Improvisation, un progetto che l’artista realizza nel 2008 per raccon
Comunicato stampa
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"PLACES" - performance e installazione videosonora di Alessandro Librio.
Testo critico a cura di Giulia Menzietti.
L’opera presentata da Alessandro Librio Egg Improvisation I, II, III riflette sul ruolo del suono nelle modalità di percezione e appropriazione degli spazi.
La sfera sonora è l’esperienza di un ambiente, appropriazione conoscitiva ed emotiva della realtà. Ogni luogo, ogni paesaggio possiede la propria identità sonora, profondamente legata alle caratteristiche morfologiche e alla dimensione culturale di chi lo vive, e strettamente determinante nella lettura dello spazio, nella capacità di associarvi memorie, sensazioni e processi cognitivi.
Nei tre video di Egg Improvisation realizzati a partire dal 2008, l’autore racconta lo spazio della chiesa di Quaroni a Gibellina tramite le caratteristiche sonore dell’abside, descrivendone le diverse modalità di generazione e riproduzione dei suoni in tre momenti diversi, nell'arco di tre anni.
La Chiesa Madre, progettata da Ludovico Quaroni e Luisa Anversa a partire dal 1972 e parzialmente realizzata nel 1987, subisce nel 1994 un cedimento improvviso: la notte del 15 agosto crolla la copertura piana dell’aula rendendo l’opera un rudere prima ancora di essere completata e inaugurata. L’aula della chiesa resta senza tetto, come una rovina, fino al 2002, anno in cui iniziano i lavori di ripristino della struttura terminati nel Marzo 2010 con l’inaugurazione al pubblico della chiesa.
L’autore al violino e Angelo di Mino al violoncello improvvisano all’interno della cupola della chiesa e usando l’abside come cassa armonica, come ventre acustico capace di interagire coi suoni. La performance si articola in tre parti, ciascuna delle quali interpreta e traduce la dimensione temporale dell’opera: nella prima fase la chiesa è un rudere, nella seconda un cantiere e nella terza fase l’opera è conclusa.
Il grande uovo della sfera diviene uno spazio interattivo di risonanza, di eco e al tempo stesso di produzione sonora: i musicisti si muovono all’interno della cupola, registrando i cambiamenti, le mutazioni in divenire dello spazio, raccogliendo le vibrazioni sonore, trasmesse prima dal rudere, poi dal cantiere e poi dall’opera conclusa.
Nella prima fase, Egg Improvisation I, gli artisti si muovono all’interno dell’abside, uno spazio abbandonato, profondamente rovinato nel rivestimento e coperto di scritte e graffiti; nella seconda parte, Egg Improvisation II, la scenografia da rudere si è trasformata in un cantiere appena dismesso: le pareti sono bianche e appena intonacate, ci sono ancora dei fili a pendere dalle impalcature. I suoni sono più aperti, meno secchi, la cassa di risonanza è cambiata: l’abside non si affaccia più nel vuoto dell’aula senza copertura, ma è ora inserito in un volume, con copertura e pareti restaurate. Nella terza fase, Egg Improvisation III, i lavori sono ultimati, da rudere l’aula della chiesa è ripristinata e pronta a funzionare.
La musica diviene un dispositivo di registrazione e amplificazione delle vibrazioni emanate dal luogo, nei suoi mutamenti nello spazio e nel tempo; gli strumenti si accordano con le varie anime dello stesso ambiente, coi diversi respiri che scaturiscono dalla sua dimensione di non finito, di spazio in divenire. L’opera dunque riesce a far vibrare e a restituire una dimensione temporale e comunicativa anche a quello che sembra un rudere, un’architettura morta che, persa ogni connotazione utile come architettura, diviene un luogo altro, capace di sintonizzarsi e vibrare con differenti onde sonore.
E se in Egg Improvisation I, II, III il suono del violino e del violoncello riesce a far parlare un’architettura in rovina, morta per l’uso, allo stesso modo, nella performance che Alessandro Librio presenta all’interno della galleria, la dimensione sonora diviene un dispositivo per offrire un punto di vista altro, una nuova chiave di lettura delle vicende raccontate da una pellicola muta. Improvvisando col violino sulle scene interpretate da Stanlio&Ollio in From soups to nuts (USA, 1928) l’autore propone un processo di sonorizzazione della pellicola strettamente legato al luogo, alla dimensione spaziale nella quale i due attori si muovono. I suoni prodotti dal violino diventano il modo di far parlare e interpretare lo spazio della casa, contenitore e allo stesso tempo spettatore inosservato delle esilaranti vicende isolate nel silenzio delle immagini.
Di Giulia Menzietti.
FOTO Federico Mingo
UFFICIO STAMPA Isabella Tombolini
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ALESSANDRO LIBRIO
Alessandro Librio è nato a Trapani (Sicilia) nel 1982 ed ora vive e lavora a Londra. Librio e’un artista, compositore e regista. La sua carriera nella musica inizia all’età di 13 anni con l’ingresso al Conservatorio ‘A. Scontrino’ di Trapani.
Librio suona principalmente il violino e la viola e attraverso performance e video installazioni crea progetti focalizzati sull'utilizzo, spostamento e sonorizzazioni dei luoghi.
Performance e progetti spesso prendono vita durante diversi stadi della ristrutturazione di un edificio evidenziandone il cambiamento acustico ed estetico. Orientato verso le tecniche dell’ improvvisazione, collabora con alcuni fra i massimi artisti della scena internazionale: Patti Smith, Michael Moore, Wim Wenders, Fred Frith, Michael Vatcher, Gino Robair and Alvin Curran.
Nel 2005 fonda il 38° Parallelo, un gruppo di lavoro sensibile all’ avanguardia teatrale, musicale e della video arte, scrivendo per esso lo spettacolo teatrale Oper-Azione Zero.
Nel 2006 scrive insieme a Giuseppe Civiletti il film musicale Ground Zero che lo porta ad esibirsi in Italia, Spagna e Stati Uniti.
Nel 2007 vince il secondo premio al concorso internazionale di composizione“Strade del Cinema” di Aosta.
Nel 2008 viene invitato a partecipare ad una serata dedicate ai giovani talenti europei ad Aachen (Germania) in qualità di rappresentante italiano ed inizia a stabilire il suo lavoro a livello internazionale.
Nel 2009 realizza alla “Open House Gallery” di New York una installazione sonora in occasione di una mostra di Oliviero Toscani, insieme al violoncellista Angelo Di Mino. Suona con la Globe Unity Orchestra e la Instant Composer Pool Bik Bent Braam
Nel 2010 apre la stagione del Centro Coreografico Nazionale/Ballet Preljocaj Francese in collaborazione con la coreografa Patrizia Lo Sciuto. Realizza una performance alle Gallerie dell'Accademia di Venezia in cui ne sonorizza i capolavori e le sale utilizzando gli allarmi dei locali.
Si trasferisce a Londra per concentrarsi sulla produzione artistica ed espone per la Galleria EB&Flow Gallery di Londra.
Nel 2011 è invitato in qualità di artista ufficiale del Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia Arte, realizzando l'installazione “Palermo a Venezia”, progetto speciale in cui per 24 ore il paesaggio sonoro
palermitano si mescola con quello Veneziano.
Alessandro Librio ha effettuato registrazioni per la BBC, la RAI, suona una viola “Andrea Postacchini” del 1832 ed un violino “Riccardo Bergonzi”
Giulia Menzietti, nata a Roma il 06/04/1981.
Dopo essersi laureata in architettura vince una borsa di merito per il perfezionamento all’estero presso la Facoltà di Architettura del TU Delft, in Olanda. Frequenta il Dottorato Internazionale Villard D’Honnecourt, con sede burocratica presso lo IUAV di Venezia, per il quale sta attualmente ultimando la tesi Amabili resti. I fallimenti dell’architettura italiana tra gli anni sessanta e ottanta.
Diplomata presso il Conservatorio di Bari in Pianoforte Principale, impegnata nello studio delle interazioni tra la sfera spaziale e quella sonora e nelle contaminazioni tra arte, musica e architettura, ha partecipato a diversi eventi e convegni con degli interventi sul tema del Paesaggio sonoro, e sui contatti tra l’opera di Le Corbusier e Yannis Xenakis.
Ha collaborato lo scorso anno con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, per la mostra inaugurale Geografie Italiane, realizzata da Studio Azzurro. Dal 2005 partecipa all’attività di ricerca e didattica presso la Facoltà di Architettura di Camerino, con sede ad Ascoli Piceno.
Testo critico a cura di Giulia Menzietti.
L’opera presentata da Alessandro Librio Egg Improvisation I, II, III riflette sul ruolo del suono nelle modalità di percezione e appropriazione degli spazi.
La sfera sonora è l’esperienza di un ambiente, appropriazione conoscitiva ed emotiva della realtà. Ogni luogo, ogni paesaggio possiede la propria identità sonora, profondamente legata alle caratteristiche morfologiche e alla dimensione culturale di chi lo vive, e strettamente determinante nella lettura dello spazio, nella capacità di associarvi memorie, sensazioni e processi cognitivi.
Nei tre video di Egg Improvisation realizzati a partire dal 2008, l’autore racconta lo spazio della chiesa di Quaroni a Gibellina tramite le caratteristiche sonore dell’abside, descrivendone le diverse modalità di generazione e riproduzione dei suoni in tre momenti diversi, nell'arco di tre anni.
La Chiesa Madre, progettata da Ludovico Quaroni e Luisa Anversa a partire dal 1972 e parzialmente realizzata nel 1987, subisce nel 1994 un cedimento improvviso: la notte del 15 agosto crolla la copertura piana dell’aula rendendo l’opera un rudere prima ancora di essere completata e inaugurata. L’aula della chiesa resta senza tetto, come una rovina, fino al 2002, anno in cui iniziano i lavori di ripristino della struttura terminati nel Marzo 2010 con l’inaugurazione al pubblico della chiesa.
L’autore al violino e Angelo di Mino al violoncello improvvisano all’interno della cupola della chiesa e usando l’abside come cassa armonica, come ventre acustico capace di interagire coi suoni. La performance si articola in tre parti, ciascuna delle quali interpreta e traduce la dimensione temporale dell’opera: nella prima fase la chiesa è un rudere, nella seconda un cantiere e nella terza fase l’opera è conclusa.
Il grande uovo della sfera diviene uno spazio interattivo di risonanza, di eco e al tempo stesso di produzione sonora: i musicisti si muovono all’interno della cupola, registrando i cambiamenti, le mutazioni in divenire dello spazio, raccogliendo le vibrazioni sonore, trasmesse prima dal rudere, poi dal cantiere e poi dall’opera conclusa.
Nella prima fase, Egg Improvisation I, gli artisti si muovono all’interno dell’abside, uno spazio abbandonato, profondamente rovinato nel rivestimento e coperto di scritte e graffiti; nella seconda parte, Egg Improvisation II, la scenografia da rudere si è trasformata in un cantiere appena dismesso: le pareti sono bianche e appena intonacate, ci sono ancora dei fili a pendere dalle impalcature. I suoni sono più aperti, meno secchi, la cassa di risonanza è cambiata: l’abside non si affaccia più nel vuoto dell’aula senza copertura, ma è ora inserito in un volume, con copertura e pareti restaurate. Nella terza fase, Egg Improvisation III, i lavori sono ultimati, da rudere l’aula della chiesa è ripristinata e pronta a funzionare.
La musica diviene un dispositivo di registrazione e amplificazione delle vibrazioni emanate dal luogo, nei suoi mutamenti nello spazio e nel tempo; gli strumenti si accordano con le varie anime dello stesso ambiente, coi diversi respiri che scaturiscono dalla sua dimensione di non finito, di spazio in divenire. L’opera dunque riesce a far vibrare e a restituire una dimensione temporale e comunicativa anche a quello che sembra un rudere, un’architettura morta che, persa ogni connotazione utile come architettura, diviene un luogo altro, capace di sintonizzarsi e vibrare con differenti onde sonore.
E se in Egg Improvisation I, II, III il suono del violino e del violoncello riesce a far parlare un’architettura in rovina, morta per l’uso, allo stesso modo, nella performance che Alessandro Librio presenta all’interno della galleria, la dimensione sonora diviene un dispositivo per offrire un punto di vista altro, una nuova chiave di lettura delle vicende raccontate da una pellicola muta. Improvvisando col violino sulle scene interpretate da Stanlio&Ollio in From soups to nuts (USA, 1928) l’autore propone un processo di sonorizzazione della pellicola strettamente legato al luogo, alla dimensione spaziale nella quale i due attori si muovono. I suoni prodotti dal violino diventano il modo di far parlare e interpretare lo spazio della casa, contenitore e allo stesso tempo spettatore inosservato delle esilaranti vicende isolate nel silenzio delle immagini.
Di Giulia Menzietti.
FOTO Federico Mingo
UFFICIO STAMPA Isabella Tombolini
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ALESSANDRO LIBRIO
Alessandro Librio è nato a Trapani (Sicilia) nel 1982 ed ora vive e lavora a Londra. Librio e’un artista, compositore e regista. La sua carriera nella musica inizia all’età di 13 anni con l’ingresso al Conservatorio ‘A. Scontrino’ di Trapani.
Librio suona principalmente il violino e la viola e attraverso performance e video installazioni crea progetti focalizzati sull'utilizzo, spostamento e sonorizzazioni dei luoghi.
Performance e progetti spesso prendono vita durante diversi stadi della ristrutturazione di un edificio evidenziandone il cambiamento acustico ed estetico. Orientato verso le tecniche dell’ improvvisazione, collabora con alcuni fra i massimi artisti della scena internazionale: Patti Smith, Michael Moore, Wim Wenders, Fred Frith, Michael Vatcher, Gino Robair and Alvin Curran.
Nel 2005 fonda il 38° Parallelo, un gruppo di lavoro sensibile all’ avanguardia teatrale, musicale e della video arte, scrivendo per esso lo spettacolo teatrale Oper-Azione Zero.
Nel 2006 scrive insieme a Giuseppe Civiletti il film musicale Ground Zero che lo porta ad esibirsi in Italia, Spagna e Stati Uniti.
Nel 2007 vince il secondo premio al concorso internazionale di composizione“Strade del Cinema” di Aosta.
Nel 2008 viene invitato a partecipare ad una serata dedicate ai giovani talenti europei ad Aachen (Germania) in qualità di rappresentante italiano ed inizia a stabilire il suo lavoro a livello internazionale.
Nel 2009 realizza alla “Open House Gallery” di New York una installazione sonora in occasione di una mostra di Oliviero Toscani, insieme al violoncellista Angelo Di Mino. Suona con la Globe Unity Orchestra e la Instant Composer Pool Bik Bent Braam
Nel 2010 apre la stagione del Centro Coreografico Nazionale/Ballet Preljocaj Francese in collaborazione con la coreografa Patrizia Lo Sciuto. Realizza una performance alle Gallerie dell'Accademia di Venezia in cui ne sonorizza i capolavori e le sale utilizzando gli allarmi dei locali.
Si trasferisce a Londra per concentrarsi sulla produzione artistica ed espone per la Galleria EB&Flow Gallery di Londra.
Nel 2011 è invitato in qualità di artista ufficiale del Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia Arte, realizzando l'installazione “Palermo a Venezia”, progetto speciale in cui per 24 ore il paesaggio sonoro
palermitano si mescola con quello Veneziano.
Alessandro Librio ha effettuato registrazioni per la BBC, la RAI, suona una viola “Andrea Postacchini” del 1832 ed un violino “Riccardo Bergonzi”
Giulia Menzietti, nata a Roma il 06/04/1981.
Dopo essersi laureata in architettura vince una borsa di merito per il perfezionamento all’estero presso la Facoltà di Architettura del TU Delft, in Olanda. Frequenta il Dottorato Internazionale Villard D’Honnecourt, con sede burocratica presso lo IUAV di Venezia, per il quale sta attualmente ultimando la tesi Amabili resti. I fallimenti dell’architettura italiana tra gli anni sessanta e ottanta.
Diplomata presso il Conservatorio di Bari in Pianoforte Principale, impegnata nello studio delle interazioni tra la sfera spaziale e quella sonora e nelle contaminazioni tra arte, musica e architettura, ha partecipato a diversi eventi e convegni con degli interventi sul tema del Paesaggio sonoro, e sui contatti tra l’opera di Le Corbusier e Yannis Xenakis.
Ha collaborato lo scorso anno con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, per la mostra inaugurale Geografie Italiane, realizzata da Studio Azzurro. Dal 2005 partecipa all’attività di ricerca e didattica presso la Facoltà di Architettura di Camerino, con sede ad Ascoli Piceno.
15
luglio 2011
Alessandro Librio – Places
Dal 15 al 29 luglio 2011
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
QUATTROCENTOMETRIQUADRI GALLERY
Ancona, Via Magenta, 15, (Ancona)
Ancona, Via Magenta, 15, (Ancona)
Orario di apertura
giovedì e venerdì: 19.00-20.30
sabato: 11.30-13.00
in altri orari su appuntamento
Vernissage
15 Luglio 2011, h 19.00
Autore
Curatore