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Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art
In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d’oro e altri materiali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo MIIT di Torino, la rivista internazionale Italia Arte, la Galleria Folco presentano la mostra “Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art”, dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l’occasione per presentare l’innovativo progetto “Adoption of an Artist for Investment”.
In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d’oro e altri materiali.
Il museo MIIT di Torino ospita, dal 28 febbraio al 28 marzo 2015, la personale di Alessandro Mattia Mazzoleni e il progetto “Adoption of an Artist for Investment”. Per l’occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all’esistenza dell’uomo e del pianeta.
INTERVISTA AD ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI
In questa importante tappa espositiva del percorso artistico di Alessandro Mattia Mazzoleni si è voluto sottolineare l’aspetto squisitamente concettuale e filosofico della sua ricerca, sia dal punto di vista estetico che etico-sociale, in sintonia con l’iniziativa apparentemente commerciale: “Adoption of an Artist for Investment”. E’ evidente che l’argomento trattato non possa esaurirsi in questo articolo che riveste formalmente la struttura di una vera e propria “Intervista con l’Artista”, ma se non altro soddisfa alcune esigenze di ordine pratico e deontologico: vista la ormai consolidata assenza dell’artista stesso alle manifestazioni (anche importanti) che lo riguardano, da una parte e l’esigenza altrettanto consolidata degli operatori del settore nonché del pubblico fruitore del suo messaggio artistico, dall’altra, di potersi confrontare a livello personale con lo stesso. Tengo a precisare che questa assenza dell’artista non ha nulla a che vedere con una “sottile” o se vogliamo “colta” forma di snobismo o contestazione verso il panorama artistico contemporaneo, poiché Mazzoleni è, per natura di temperamento, umile e non arrogante, riflessivo più che reattivo. Nemmeno è da interpretarsi come una trovata “geniale” peraltro non originale, per concentrare l’attenzione su di sé. L’assenza,
nel suo aspetto oggettivo, aderisce ad una profonda esigenza di libertà vissuta sotto ogni forma, da qualsiasi influenza esterna: mode, tendenze, mercato, che possa alterare o comunque, come Lui stesso afferma: “contaminare”, la sua personalissima capacità artistico-creativa. Inoltre, da non sottovalutare, l’aspetto soggettivo di questa non presenza: la disabilità, che indubbiamente lo segnerebbe fisicamente oltre misura se dovesse partecipare ad ogni manifestazione che lo riguarda. Sono certa che quest’ultimo fattore incida notevolmente sulle sue scelte immediate e lo sono anche in contrapposizione alla sua stessa non-ammissione di questo limite fisico. Nondimeno, ritengo non importante tutto questo, poiché non invalida sicuramente il pensiero e l’opera di questo artista, giovane ma
straordinario sotto ogni profilo, sia artistico che umano. Lascio comunque al pubblico decidere se condividere la mia posizione o rifiutarla appieno.
Cosa rappresenta per te la Cardboard Art? perché l’esigenza di esprimersi con il cartone?
“La Cardboard Art è una filosofia di vita, un modo di essere che determina soltanto chi sei stato; ma non chi sei veramente. Come dire: riguarda l’uomo determinato storicamente non l’uomo qual’egli è. Il cartone è l’elemento che esprime meglio questa visione delle cose. E’ un prodotto povero in sé, ma ad alto contenuto tecnologico. Proprio come noi che siamo poveri, ma meravigliosamente complessi”.
Pensi che questa filosofia possa essere condivisa da tutti, o per lo meno da molti? E come può esserlo in campo artistico?
“Credo di si! Unico presupposto: essere sinceri verso se stessi! Non credere cioè che la creazione sia maggiore del creatore; tutt’al più di pari condizione o qualità. Non voglio dire che tutto ciò che facciamo, pensiamo, abbia un enorme valore. Talvolta siamo talentuosi, ma facciamo cose di scarso valore. Perché? Perché non agiamo sotto l’impulso di chi siamo veramente, ma di chi siamo storicamente. Nessuna seria riflessione, in quel momento creativo, ci ha accompagnato. In campo artistico è esattamente la stessa cosa. Noi abbiamo tendenza a separare gli aspetti: vita, lavoro, amore, ecc. e li rappresentiamo con atteggiamenti diversi, dimenticando che siamo sempre noi stessi a vivere, lavorare, amare. Esplichiamo diverse attività o sentimentalità creando in noi diversi personaggi, credendoli poi veri. Il principio della schizofrenia”.
Cosa pensi della Street Art?
“Penso positivamente quando il progetto artistico da svolgere, in un luogo pubblico, in qualunque forma, è approvato preventivamente. Diversamente non posso aderire ad una forma di violenza, anche se assume forma artistica. Tra questi esponenti vi sono artisti talentuosi, ma non posso condividerne la concezione estetica priva di etica. Mi piace quel muro e lo dipingo! Dovrebbero chiedere al padrone di casa cosa ne pensa. Sottoporgli il loro progetto. Essere rispettosi dell’altrui ragione. Voglio dire che una forma d’arte qualsiasi deve sempre avere un concetto estetico che si fondi su un’etica, deve cioè essere consapevolizzato in una unità etico-estetica. Non si può prescindere. Altrimenti anche il creare (dall’incontro dell’ingegneria genetica e del computer) uomini-soldato
felici di uccidere è un’altissima forma d’arte, direi sublime! Peccato che sia priva sostanzialmente di un’etica fondante e quindi si riassume in violenza pura. In architettura, altra forma d’arte eccelsa direi, questa unità etico-estetica è sempre presente esplicitamente. Nessun architetto può realizzare qualcosa se il committente non lo approva. E’ in sintesi l’unica forma d’arte democraticamente condivisa”.
Parliamo delle tue cerniere. In molti si sono chiesti se si aprono o si chiudono! Cosa significano?
“Come è stato recentemente detto da altri, esse chiudono quando lo spazio non è che mera uniformità, duplicazione di un evento o concetto. Ed aprono se non c’è uniformità che duplica se stessa, ma molteplicità che sviluppa qualità e caratteristiche diverse e tendenti a formare una unità”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“A dire il vero dovresti dirmelo tu cosa intendi fare? Ma stando al gioco ti rispondo che nell’immediato futuro penso di continuare ad indagare le leggi che fondano ogni processo di vita e trasformarle con un atto creativo in forme d’arte fruibili al pubblico attraverso un messaggio chiaro e diretto. In realtà quello che ho sempre cercato di fare con il mio lavoro. Inoltre mi propongo, o meglio (sorridendo) ci proponiamo di essere con le attività della nascente Fondazione un riferimento per tutti i giovani artisti che intendono indirizzare la propria arte verso una poetica in sintonia alla filosofia della Cardboard Art senza necessariamente adoperare gli stessi materiali o tecniche”.
Allora diamoci un reciproco “in bocca al lupo” .
“Sicuro! Ma permettimi di salutare oltre che noi, soprattutto il pubblico che ci segue ed apprezza il nostro lavoro”.
IL PROGETTO “ADOPTION OF AN ARTIST FOR INVESTMENT”
Attraverso una serie di mostre personali curate da storici Galleristi italiani e Critici di rilievo, verrà proposta al pubblico dei collezionisti e non, la collocazione di opere dell’artista. I mezzi economici raccolti verranno impiegati per dare sostegno, visibilità e fama sia in Italia che all’Estero all’artista stesso mediante lo svolgimento di un programma a calendario determinato dalle Gallerie. I programmi così svolti avranno un’incidenza sulle quotazioni ufficiali (coefficienti) delle opere che permetterà ai numerosi ADOTTANTI-INVESTITORI di realizzarne un buon profitto nel medio periodo. L’iniziativa prevede tre figure fondamentali: La COMMISSIONE ARTISTICA (Sono le Gallerie garanti della regolarità delle quotazioni ufficiali e delle operazioni di collocazione delle opere) l’ADOTTANTE-INVESTITORE (Collezionisti privati e pubblici, Musei, Gallerie d’arte, Mercanti d’arte, ecc.) e l’ADOTTATO (l’Artista). Il concetto di adozione non ha rilevanza sul piano giuridico ma solo artistico. L’adozione è disciplinata dalle norme del Regolamento redatto dallo Studio Associato Avv. Roberto Campagnolo Milano uno dei massimi esperti in arte. Le opere collocate a titolo di ADOZIONE ARTISTICA sono corredate dalla DICHIARAZIONE DI AUTENTICITA’ e PROVENIENZA DELL’OPERA ed in conformità alle Leggi vigenti e agli usi commerciali adottati in Italia sulla vendita di opere d’arte. Le categorie di ADOTTANTI-INVESTITORI sono: ADOTTANTE AMATORE acquisisce un’opera ed ha diritto ad un abatement (riduzione) sulla quotazione del 5%; ADOTTANTE COLLEZIONISTA: acquisisce due o più opere ed ha diritto ad un abatement sulla quotazione del 1 0%; ADOTTANTE MECENATE: commissiona l’opera dell’Artista su progetto. Ad eccezione dell’ADOTTANTE MECENATE che acquisisce l’opera su specifica commissione, gli eventuali altri ADOTTANTI-INVESTITORI avranno sempre il diritto di acquisire le opere dell’artista con la riduzione relativa alla categoria di appartenenza. Diritto che verrà riconosciuto con la prima acquisizione. Le Gallerie d’Arte interessate all’iniziativa oltre a garantire la regolarità delle quotazioni e delle operazioni di collocazione delle opere sono a completa disposizione dell’Adottante per eventuali cambi dell’opera acquisita o la sua ricollocazione presso altri Adottanti per smobilizzo dell’investimento effettuato.
“Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art”, Museo MIIT - Torino.
Dal 28 febbraio al 28 marzo 2015. Vernissage: sabato 28 febbraio 2015 dalle ore 18.
ORARI MUSEO da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche.
MUSEO MIIT
CORSO CAIROLI 4 TORINO
TEL. 011.8129776 – WWW.MUSEOMIIT.IT – INFO@MUSEOMIIT.IT
INGRESSO LIBERO
In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d’oro e altri materiali.
Il museo MIIT di Torino ospita, dal 28 febbraio al 28 marzo 2015, la personale di Alessandro Mattia Mazzoleni e il progetto “Adoption of an Artist for Investment”. Per l’occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all’esistenza dell’uomo e del pianeta.
INTERVISTA AD ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI
In questa importante tappa espositiva del percorso artistico di Alessandro Mattia Mazzoleni si è voluto sottolineare l’aspetto squisitamente concettuale e filosofico della sua ricerca, sia dal punto di vista estetico che etico-sociale, in sintonia con l’iniziativa apparentemente commerciale: “Adoption of an Artist for Investment”. E’ evidente che l’argomento trattato non possa esaurirsi in questo articolo che riveste formalmente la struttura di una vera e propria “Intervista con l’Artista”, ma se non altro soddisfa alcune esigenze di ordine pratico e deontologico: vista la ormai consolidata assenza dell’artista stesso alle manifestazioni (anche importanti) che lo riguardano, da una parte e l’esigenza altrettanto consolidata degli operatori del settore nonché del pubblico fruitore del suo messaggio artistico, dall’altra, di potersi confrontare a livello personale con lo stesso. Tengo a precisare che questa assenza dell’artista non ha nulla a che vedere con una “sottile” o se vogliamo “colta” forma di snobismo o contestazione verso il panorama artistico contemporaneo, poiché Mazzoleni è, per natura di temperamento, umile e non arrogante, riflessivo più che reattivo. Nemmeno è da interpretarsi come una trovata “geniale” peraltro non originale, per concentrare l’attenzione su di sé. L’assenza,
nel suo aspetto oggettivo, aderisce ad una profonda esigenza di libertà vissuta sotto ogni forma, da qualsiasi influenza esterna: mode, tendenze, mercato, che possa alterare o comunque, come Lui stesso afferma: “contaminare”, la sua personalissima capacità artistico-creativa. Inoltre, da non sottovalutare, l’aspetto soggettivo di questa non presenza: la disabilità, che indubbiamente lo segnerebbe fisicamente oltre misura se dovesse partecipare ad ogni manifestazione che lo riguarda. Sono certa che quest’ultimo fattore incida notevolmente sulle sue scelte immediate e lo sono anche in contrapposizione alla sua stessa non-ammissione di questo limite fisico. Nondimeno, ritengo non importante tutto questo, poiché non invalida sicuramente il pensiero e l’opera di questo artista, giovane ma
straordinario sotto ogni profilo, sia artistico che umano. Lascio comunque al pubblico decidere se condividere la mia posizione o rifiutarla appieno.
Cosa rappresenta per te la Cardboard Art? perché l’esigenza di esprimersi con il cartone?
“La Cardboard Art è una filosofia di vita, un modo di essere che determina soltanto chi sei stato; ma non chi sei veramente. Come dire: riguarda l’uomo determinato storicamente non l’uomo qual’egli è. Il cartone è l’elemento che esprime meglio questa visione delle cose. E’ un prodotto povero in sé, ma ad alto contenuto tecnologico. Proprio come noi che siamo poveri, ma meravigliosamente complessi”.
Pensi che questa filosofia possa essere condivisa da tutti, o per lo meno da molti? E come può esserlo in campo artistico?
“Credo di si! Unico presupposto: essere sinceri verso se stessi! Non credere cioè che la creazione sia maggiore del creatore; tutt’al più di pari condizione o qualità. Non voglio dire che tutto ciò che facciamo, pensiamo, abbia un enorme valore. Talvolta siamo talentuosi, ma facciamo cose di scarso valore. Perché? Perché non agiamo sotto l’impulso di chi siamo veramente, ma di chi siamo storicamente. Nessuna seria riflessione, in quel momento creativo, ci ha accompagnato. In campo artistico è esattamente la stessa cosa. Noi abbiamo tendenza a separare gli aspetti: vita, lavoro, amore, ecc. e li rappresentiamo con atteggiamenti diversi, dimenticando che siamo sempre noi stessi a vivere, lavorare, amare. Esplichiamo diverse attività o sentimentalità creando in noi diversi personaggi, credendoli poi veri. Il principio della schizofrenia”.
Cosa pensi della Street Art?
“Penso positivamente quando il progetto artistico da svolgere, in un luogo pubblico, in qualunque forma, è approvato preventivamente. Diversamente non posso aderire ad una forma di violenza, anche se assume forma artistica. Tra questi esponenti vi sono artisti talentuosi, ma non posso condividerne la concezione estetica priva di etica. Mi piace quel muro e lo dipingo! Dovrebbero chiedere al padrone di casa cosa ne pensa. Sottoporgli il loro progetto. Essere rispettosi dell’altrui ragione. Voglio dire che una forma d’arte qualsiasi deve sempre avere un concetto estetico che si fondi su un’etica, deve cioè essere consapevolizzato in una unità etico-estetica. Non si può prescindere. Altrimenti anche il creare (dall’incontro dell’ingegneria genetica e del computer) uomini-soldato
felici di uccidere è un’altissima forma d’arte, direi sublime! Peccato che sia priva sostanzialmente di un’etica fondante e quindi si riassume in violenza pura. In architettura, altra forma d’arte eccelsa direi, questa unità etico-estetica è sempre presente esplicitamente. Nessun architetto può realizzare qualcosa se il committente non lo approva. E’ in sintesi l’unica forma d’arte democraticamente condivisa”.
Parliamo delle tue cerniere. In molti si sono chiesti se si aprono o si chiudono! Cosa significano?
“Come è stato recentemente detto da altri, esse chiudono quando lo spazio non è che mera uniformità, duplicazione di un evento o concetto. Ed aprono se non c’è uniformità che duplica se stessa, ma molteplicità che sviluppa qualità e caratteristiche diverse e tendenti a formare una unità”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“A dire il vero dovresti dirmelo tu cosa intendi fare? Ma stando al gioco ti rispondo che nell’immediato futuro penso di continuare ad indagare le leggi che fondano ogni processo di vita e trasformarle con un atto creativo in forme d’arte fruibili al pubblico attraverso un messaggio chiaro e diretto. In realtà quello che ho sempre cercato di fare con il mio lavoro. Inoltre mi propongo, o meglio (sorridendo) ci proponiamo di essere con le attività della nascente Fondazione un riferimento per tutti i giovani artisti che intendono indirizzare la propria arte verso una poetica in sintonia alla filosofia della Cardboard Art senza necessariamente adoperare gli stessi materiali o tecniche”.
Allora diamoci un reciproco “in bocca al lupo” .
“Sicuro! Ma permettimi di salutare oltre che noi, soprattutto il pubblico che ci segue ed apprezza il nostro lavoro”.
IL PROGETTO “ADOPTION OF AN ARTIST FOR INVESTMENT”
Attraverso una serie di mostre personali curate da storici Galleristi italiani e Critici di rilievo, verrà proposta al pubblico dei collezionisti e non, la collocazione di opere dell’artista. I mezzi economici raccolti verranno impiegati per dare sostegno, visibilità e fama sia in Italia che all’Estero all’artista stesso mediante lo svolgimento di un programma a calendario determinato dalle Gallerie. I programmi così svolti avranno un’incidenza sulle quotazioni ufficiali (coefficienti) delle opere che permetterà ai numerosi ADOTTANTI-INVESTITORI di realizzarne un buon profitto nel medio periodo. L’iniziativa prevede tre figure fondamentali: La COMMISSIONE ARTISTICA (Sono le Gallerie garanti della regolarità delle quotazioni ufficiali e delle operazioni di collocazione delle opere) l’ADOTTANTE-INVESTITORE (Collezionisti privati e pubblici, Musei, Gallerie d’arte, Mercanti d’arte, ecc.) e l’ADOTTATO (l’Artista). Il concetto di adozione non ha rilevanza sul piano giuridico ma solo artistico. L’adozione è disciplinata dalle norme del Regolamento redatto dallo Studio Associato Avv. Roberto Campagnolo Milano uno dei massimi esperti in arte. Le opere collocate a titolo di ADOZIONE ARTISTICA sono corredate dalla DICHIARAZIONE DI AUTENTICITA’ e PROVENIENZA DELL’OPERA ed in conformità alle Leggi vigenti e agli usi commerciali adottati in Italia sulla vendita di opere d’arte. Le categorie di ADOTTANTI-INVESTITORI sono: ADOTTANTE AMATORE acquisisce un’opera ed ha diritto ad un abatement (riduzione) sulla quotazione del 5%; ADOTTANTE COLLEZIONISTA: acquisisce due o più opere ed ha diritto ad un abatement sulla quotazione del 1 0%; ADOTTANTE MECENATE: commissiona l’opera dell’Artista su progetto. Ad eccezione dell’ADOTTANTE MECENATE che acquisisce l’opera su specifica commissione, gli eventuali altri ADOTTANTI-INVESTITORI avranno sempre il diritto di acquisire le opere dell’artista con la riduzione relativa alla categoria di appartenenza. Diritto che verrà riconosciuto con la prima acquisizione. Le Gallerie d’Arte interessate all’iniziativa oltre a garantire la regolarità delle quotazioni e delle operazioni di collocazione delle opere sono a completa disposizione dell’Adottante per eventuali cambi dell’opera acquisita o la sua ricollocazione presso altri Adottanti per smobilizzo dell’investimento effettuato.
“Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art”, Museo MIIT - Torino.
Dal 28 febbraio al 28 marzo 2015. Vernissage: sabato 28 febbraio 2015 dalle ore 18.
ORARI MUSEO da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche.
MUSEO MIIT
CORSO CAIROLI 4 TORINO
TEL. 011.8129776 – WWW.MUSEOMIIT.IT – INFO@MUSEOMIIT.IT
INGRESSO LIBERO
28
febbraio 2015
Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art
Dal 28 febbraio al 28 marzo 2015
arte contemporanea
Location
MIIT – MUSEO INTERNAZIONALE ITALIA ARTE
Torino, Corso Cairoli, 4, (Torino)
Torino, Corso Cairoli, 4, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche
Vernissage
28 Febbraio 2015, h 18
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