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Alessandro Mattia Mazzoleni – Le cerniere spazio-temporali
Nell’epoca della riproducibilità, della fruizione mercificata e massiva di conoscenze e circolazione delle immagini, il rapporto con la grande Arte del passato risulta un passaggio obbligatorio e nel caso di questo Artista, si è esternato in una produzione articolata e complessa.
Comunicato stampa
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Consolidato atteggiamento dell’arte del Novecento quello di riflettere sul proprio ruolo e modalità, attraverso la riproduzione di immagini note, quasi assurte a icone della cultura contemporanea, quale soggetto e punto di partenza per interventi posteriori, può essere individuato quale background costituente del lavoro di Alessandro Mattia Mazzoleni. Egli, però, si muove entro quel terreno segnico e allusivo che non rimane ascrivibile nello sterile citazionismo, sicuramente è operazione concettuale, ma veicolare di interrogativi che con grande onestà un giovane artista dovrebbe porsi. Nell’epoca della riproducibilità, della fruizione mercificata e massiva di conoscenze e circolazione delle immagini, il rapporto con la grande Arte del passato risulta un passaggio obbligatorio per raggiungere piena consapevolezza espressiva e, nel caso di Mazzoleni, si è esternato in una produzione artistica articolata e complessa.
Il dialogo con i Maestri della pittura da Modigliani a Tapies, da Pollock a Scanavino – solo per citarne alcuni - diventa substrato culturale della nostra quotidianità, perdendo ogni connotazione di alterità ed acquisendo, altresì, una funzione concreta ed arricchente. Sulla scia di questo approccio di confronto con l’altro, si colloca la collaborazione con un altro giovane artista MOMIX, proprio per creare questo passaggio di continuità tra le ricerche passate e quelle future.
Riferimento-referente storico, compresenze materiche e duplicità percettivo-allegoriche convergono in una molteplicità di significati, di livelli interpretativi e di lettura che denotano la profondità della ricerca artistica di Mazzoleni.
Così come le cerniere applicate come un timbro sulla superficie pittorica creano una sospensione significante sia temporale che spaziale, l’interazione dei piani consecutivi enfatizza la concatenazione delle singole esperienze artistiche.
Una quarta dimensione che unisce e separa, in eguale misura, conferendo un valore evocativo aggiunto e in parte sibillino che, coinvolgendo lo spettatore in un susseguirsi di ipotesi ed attribuzioni, rappresenta forse uno dei valori più interessanti di queste opere. Un’operazione, di per se stessa sostanzialmente basilare e giocata su pochi elementi, genera un potenziale enorme per la capacità di creare interrelazioni. Anche la scelta di dedicarsi alla cardboard art, utilizzando un materiale povero, si è rivelata decisiva nel veicolare la prossimità dell’arte nel quotidiano, non ambito elitario, ma parte integrante e indispensabile del reale. La preziosità dell’arte e, di contro, la sua accessibilità universale, sembrano essere il significato della serie degli Ori, allegoria del concetto di pittura. L’oro concreta il pensiero, quella luce interiore e mentale che attraversa, in maniera impermanente, ogni tipo di prodotto umano, anche l’arte, valicando ogni barriera fisica e temporale. (Testo critico a cura di Flavia Motolese).
Il dialogo con i Maestri della pittura da Modigliani a Tapies, da Pollock a Scanavino – solo per citarne alcuni - diventa substrato culturale della nostra quotidianità, perdendo ogni connotazione di alterità ed acquisendo, altresì, una funzione concreta ed arricchente. Sulla scia di questo approccio di confronto con l’altro, si colloca la collaborazione con un altro giovane artista MOMIX, proprio per creare questo passaggio di continuità tra le ricerche passate e quelle future.
Riferimento-referente storico, compresenze materiche e duplicità percettivo-allegoriche convergono in una molteplicità di significati, di livelli interpretativi e di lettura che denotano la profondità della ricerca artistica di Mazzoleni.
Così come le cerniere applicate come un timbro sulla superficie pittorica creano una sospensione significante sia temporale che spaziale, l’interazione dei piani consecutivi enfatizza la concatenazione delle singole esperienze artistiche.
Una quarta dimensione che unisce e separa, in eguale misura, conferendo un valore evocativo aggiunto e in parte sibillino che, coinvolgendo lo spettatore in un susseguirsi di ipotesi ed attribuzioni, rappresenta forse uno dei valori più interessanti di queste opere. Un’operazione, di per se stessa sostanzialmente basilare e giocata su pochi elementi, genera un potenziale enorme per la capacità di creare interrelazioni. Anche la scelta di dedicarsi alla cardboard art, utilizzando un materiale povero, si è rivelata decisiva nel veicolare la prossimità dell’arte nel quotidiano, non ambito elitario, ma parte integrante e indispensabile del reale. La preziosità dell’arte e, di contro, la sua accessibilità universale, sembrano essere il significato della serie degli Ori, allegoria del concetto di pittura. L’oro concreta il pensiero, quella luce interiore e mentale che attraversa, in maniera impermanente, ogni tipo di prodotto umano, anche l’arte, valicando ogni barriera fisica e temporale. (Testo critico a cura di Flavia Motolese).
14
novembre 2015
Alessandro Mattia Mazzoleni – Le cerniere spazio-temporali
Dal 14 novembre all'otto dicembre 2015
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.00
Vernissage
14 Novembre 2015, ore 17.00
Autore
Curatore