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Alessandro Mendini
La possibilità di una serrata conversazione con Alessandro Mendini è offerta al Politecnico di Bari dalla presentazione di due testi “Alessandro Mendini, Scritti” e “2469 Disegni di Alessandro Mendini per la Collezione Permanente del design Italiano”
Comunicato stampa
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La possibilità di una serrata conversazione con Alessandro Mendini è offerta al Politecnico di Bari dalla presentazione di due testi “Alessandro Mendini, Scritti” e “2469 Disegni di Alessandro Mendini per la Collezione Permanente del design Italiano”. Il primo dei testi, in collaborazione con la Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, è una raccolta di scritti di A. Mendini che dagli anni sessanta ad oggi, organicamente, consegnano alla lettura la singolare personalita di A. Mendini, come, altrettanto straordinaria è la testimonianza del catalogo della mostra alla Collezione Permanente del Design, in attesa del Museo del Design a Milano, dove sono attualmente esposti 2469 disegni, così come recita il titolo, di un artista di ogni spazio di “quel trasversale luogo” che Francesco Moschini ha definito il “Sistema delle Arti”. A. Mendini inizia il suo percorso creativo avendo come riferimenti diretti Marcello Nizzoli, Ernesto N. Rogers e Gio Ponti. Le sue innovative idee sempre ironiche, colte e sofisticate, nel corso degli anni, lo porteranno a gestire le più importanti riviste del settore, da Casabella a Domus fino al 1977 quando fonda la rivista Modo. Questo in parallelo alle esperienze con lo studio Alchimia, di cui ha condiviso tutta l’avventura progettuale, attraversando e fondando le poetiche del design radicale, con un metodo allegorico, formalistico e colorato e giocoso con il progetto/oggetto. Le opere di A. Mendini, oggi, fanno indistintamente parte sia della storia dell’arte, dell’architettura, del design: le realizzazioni per l’Alessi, le stazioni per la metropolitana e la ristrutturazione della Villa Comunale a Napoli, il Forum-Museum di Omegna, il Museo di Groningen, un quartiere a Lugano, il palazzo per gli uffici Madsack ad Hannover, le collaborazioni con la Swatch e la Philips. Chi conosce lo stile di A. Mendini, non faticherà a ritrovarvi sia nei disegni sia nelle pagine scritte, dei testi sopra citati, la maniera di un vasto exisistenz maximum, un ironico senso umanistico della ritualità. I rimandi culturali sono prudentemente dissimulati, ma permangono evidenti i segni di una preparazione che gioca nel tempo della storia, dal classico al manierismo di cui ricompone i precetti della norma e al contempo le disobbedienze; guarda in filigrana alle esperienze della scuola di Vienna e al coevo futurismo italiano, all’estetica corrosa della ricerca delle dissonanze schoenberghiane. Un’intersecata rete di connessioni tra arte e oggetto, apparentemente priva d’obiettivi. Un metodo spezzato e spontaneo di vagliare un sapiente studio del bello e delle figure, con cui giocare nelle continue digressioni degli imperativi di una poetica e di un’autocritica imperniata sulle cognizioni sovrastoriche di variabilità, divergenza e kaos. Lo sguardo di Mendini dal presente si spinge nel passato, conferma di una legge eterna governata dallo spirito creativo, in una paradossale continuità delle discontinuità che segnano le incertezze dell’uomo, uno sguardo che, emancipato, trasvola tempi e secoli, distaccandosi dalle angustie della microstoria e dell’introversione lenticolare. Prevale sempre la sofisticazione della forma sull’argomentazione, l’arte di A. Mendini seduce se stessa con la sicurezza che gli oggetti possono decostruire istituzioni ma soprattutto possono progettare scenari trasversalmente plurimi. Una conversazione/lezione per studenti e docenti, per chi non è ancora convinto che le ormai logorate autarchiche idee di ferma tettonicità dell’architettura debbano sottostare alle grandezze delle regole della ri-creazione di uno spazio di mezzo tra il mondo e il gioco.
[L. Sinibaldi]
[L. Sinibaldi]
26
maggio 2005
Alessandro Mendini
26 maggio 2005
architettura
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
POLITECNICO DI BARI – FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
Bari, Via Edoardo Orabona, 4, (Bari)
Bari, Via Edoardo Orabona, 4, (Bari)
Vernissage
26 Maggio 2005, ore 15.30
Autore