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Alessandro Merlanti – Ambiguità del vero
Il procedimento tecnico-espressivo adottato da Merlanti è condizionato dall’effetto di verosimiglianza ma l’autore non intende annullarlo od occultarlo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alessandro Merlanti – Ambiguità del vero
Inaugurazione giovedì 19 settembre 2024 alle ore 18
Galleria B4, Via Vinazzetti 4/b, (zona universitaria), Bologna
Fino al sabato 19 ottobre, mar-sab, 17-20
Ingresso libero, oppure su appuntamento
Nelle opere di Alessandro Merlanti domina un senso di abbandono, assenza e distanza.
Abbandono di miti, strumenti, tecnologie rimasti incagliati nelle sabbie del tempo ed ora
trasformati in inutili scorie di una società che vive di un progresso infinito, della creazione
continua e di mitologie del successo. Le sue opere denunciano la bulimia della
contemporaneità che come un moloch sacrifica i propri figli. Sono opere di denuncia che
obbligano ad una riflessione sulle strategie di un futuro che appare sempre più incerto e
confuso.
Assenza di presenze umane perché strumenti, tecnologie, utensili ormai obsoleti, nudi ed
arrugginiti documentano la nostra fragilità e finitezza progettuale. Merlanti nella sua
ricerca e denuncia delle contraddizioni testimoniate dall'archeologia industriale presenta
l'oggetto ma non il suo creatore. L'uomo non ha più rapporto con il proprio passato e non
desidera farne parte per non legittimare un fallimento. La locomotiva è spenta, vuota,
inutile. Ferraglia che seduce per la capacità di mimesis dell'artista che si nasconde nella
perfezione del verosimile, nella costruzione in scala 1:1., nelle pennellate decise, sicure e
vere in ogni dettaglio.
Distanza che si fa storia, documento, identità di ciò che abbiamo costruito, utilizzato e
vissuto per poi dimenticarlo in una lunga amnesia.
E se osserviamo l'opera titolata “a chance to take off” comprendiamo meglio la distanza
che ci separa da quella innovazione tecnologica che ci sembrava immortale. Oggi, invece,
contrariamente ad ogni attesa appartiene al cimitero delle cose inutili. Come miti, modelli
comportamentali ed ideologie che hanno alimentato la nostra rincorsa al progresso, alla
creazione senza fine.
Il procedimento tecnico-espressivo adottato da Merlanti è condizionato dall'effetto di
verosimiglianza ma l'autore non intende annullarlo od occultarlo.
Tutti i fruitori delle opere dell'artista sono invitati a valutare l'utilizzo buono o cattivo dei
poliesteri, dei coloranti e dei materiali accessori ma solo dopo e non prima del trasalimento
dinnanzi al sospetto del vero. La tensione attuata da Merlanti verso una oggettività totale
consente al pubblico di fruire di un’ambiguità totale dove il vero ed il suo contrario si
incontrano. Una caratteristica che appartiene ad ogni opera dell'autore anche quando tende
a spaziare in altre poetiche e tendenze come ciò che definisce new pop o concettuale od
ancora installazioni. E' l'ambiguità del vero che contraddistingue l'insieme dell'opera
dell'autore. Ambiguità del vero che diviene metafora dell'ambiguità dell'esistenza dove la
verità è un incidente di percorso e non prassi di vita. Rolando Bollani
Foto allelata:Entropia uno a uno (1:1) - Tecnica mista su tela - resine - tubo originale di un vecchio distributore di benzina - impianto di illuminazione della corona superiore (220 volt) - dimensioni: 215x120x15 cm.
Inaugurazione giovedì 19 settembre 2024 alle ore 18
Galleria B4, Via Vinazzetti 4/b, (zona universitaria), Bologna
Fino al sabato 19 ottobre, mar-sab, 17-20
Ingresso libero, oppure su appuntamento
Nelle opere di Alessandro Merlanti domina un senso di abbandono, assenza e distanza.
Abbandono di miti, strumenti, tecnologie rimasti incagliati nelle sabbie del tempo ed ora
trasformati in inutili scorie di una società che vive di un progresso infinito, della creazione
continua e di mitologie del successo. Le sue opere denunciano la bulimia della
contemporaneità che come un moloch sacrifica i propri figli. Sono opere di denuncia che
obbligano ad una riflessione sulle strategie di un futuro che appare sempre più incerto e
confuso.
Assenza di presenze umane perché strumenti, tecnologie, utensili ormai obsoleti, nudi ed
arrugginiti documentano la nostra fragilità e finitezza progettuale. Merlanti nella sua
ricerca e denuncia delle contraddizioni testimoniate dall'archeologia industriale presenta
l'oggetto ma non il suo creatore. L'uomo non ha più rapporto con il proprio passato e non
desidera farne parte per non legittimare un fallimento. La locomotiva è spenta, vuota,
inutile. Ferraglia che seduce per la capacità di mimesis dell'artista che si nasconde nella
perfezione del verosimile, nella costruzione in scala 1:1., nelle pennellate decise, sicure e
vere in ogni dettaglio.
Distanza che si fa storia, documento, identità di ciò che abbiamo costruito, utilizzato e
vissuto per poi dimenticarlo in una lunga amnesia.
E se osserviamo l'opera titolata “a chance to take off” comprendiamo meglio la distanza
che ci separa da quella innovazione tecnologica che ci sembrava immortale. Oggi, invece,
contrariamente ad ogni attesa appartiene al cimitero delle cose inutili. Come miti, modelli
comportamentali ed ideologie che hanno alimentato la nostra rincorsa al progresso, alla
creazione senza fine.
Il procedimento tecnico-espressivo adottato da Merlanti è condizionato dall'effetto di
verosimiglianza ma l'autore non intende annullarlo od occultarlo.
Tutti i fruitori delle opere dell'artista sono invitati a valutare l'utilizzo buono o cattivo dei
poliesteri, dei coloranti e dei materiali accessori ma solo dopo e non prima del trasalimento
dinnanzi al sospetto del vero. La tensione attuata da Merlanti verso una oggettività totale
consente al pubblico di fruire di un’ambiguità totale dove il vero ed il suo contrario si
incontrano. Una caratteristica che appartiene ad ogni opera dell'autore anche quando tende
a spaziare in altre poetiche e tendenze come ciò che definisce new pop o concettuale od
ancora installazioni. E' l'ambiguità del vero che contraddistingue l'insieme dell'opera
dell'autore. Ambiguità del vero che diviene metafora dell'ambiguità dell'esistenza dove la
verità è un incidente di percorso e non prassi di vita. Rolando Bollani
Foto allelata:Entropia uno a uno (1:1) - Tecnica mista su tela - resine - tubo originale di un vecchio distributore di benzina - impianto di illuminazione della corona superiore (220 volt) - dimensioni: 215x120x15 cm.
19
settembre 2024
Alessandro Merlanti – Ambiguità del vero
Dal 19 settembre al 19 ottobre 2024
arte contemporanea
Location
Galleria B4
Bologna, Via Vinazzetti, 4, (BO)
Bologna, Via Vinazzetti, 4, (BO)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17-20
Vernissage
19 Settembre 2024, 18
Autore
Curatore
Autore testo critico