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Alessandro Niccolai – Face to Face
La mostra propone una serie di primipiano e nasce dalla riflessione dell’artista sui volti delle persone che incontra in Giappone.Nelle sue immagini pare che i muscoli facciali non possiedano mobilità, Anche il famoso sorriso appare a volte inconscio, quasi il risultato di un movimento riflesso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 13 aprile, per la serie di eventi sulla cultura giapponese organizzati da Legambiente Pistoia, sarà inaugurata la mostra fotografica “Face to face” di Alessandro Niccolai, accompagnata da un piccolo buffet ispirato realizzato da Dulcinea.
Alessandro Niccolai è un fotografo che divide la sua attività tra Tokyo e Firenze, ha lavorato prima in Corea del sud, e poi in Giappone dove ha modo di risiedere, di approfondire lo studio della lingua e delle tradizioni locali come strumenti fondamentali di comprensione interculturale e di esibire le sue opere in più occasioni a Tokyo ed Osaka.
La mostra “Face to face” propone una serie di primipiano e nasce dalla riflessione dell'artista sui volti delle persone che incontra in Giappone.
Nelle sue immagini pare che i muscoli facciali non possiedano mobilità, quasi incapaci di mimica espressiva. Anche il famoso sorriso appare a volte inconscio, quasi il risultato di un movimento riflesso.
Tanto meno eloquente è la mimica del volto, però, quanto più espressivi sono gli occhi, centro vivo della comunicazione e strumento utilizzato con una tecnica particolare anch’essa finalizzata a quell’istinto della difesa passiva così profondamente radicato nella cultura giapponese.
Il giapponese sa bene quanto si possa leggere nell’intimo di una persona attraverso gli occhi e quanto un essere umano possa essere influenzabile mediante lo sguardo. Inoltre se c’è una cosa che non gli piace è che gli altri riescano ad intuire più di quello che egli non intenda comunicare. Il volto del giapponese medio spesso dissimula attraverso l’adozione di un’espressione neutra. Difficilmente questi mostrerà un’espressione negativa di rabbia o tristezza, anche se dentro di sé dovesse provare tali emozioni. Questo perché nella sua cultura non si ritiene positivo esprimere emozioni negative davanti ad altre persone, ma in realtà anche quelle postive sono state per secoli nascoste agli occhi altrui
Questa imperturbabilità è raffinata e diviene quella distanza che permette di giocare con le passioni, usandole, concedendosi o meno ad esse che diventano strumenti nella nostra mano. Anche questa può essere riservatezza, l'essere cioè al di là dell'ambiente emotivo, senza eliminarlo, e l'essere nella nostra essenza imperscrutabile, protetto da quell'atteggiamento di cortesia rispetto al mondo, alle persone, quella cortesia che è difesa di se stessi, senza fuggire dal prossimo…è la tutela del proprio intimo.
Le iniziative proseguiranno mercoledì 16 aprile alle ore 18 con la Cerimonia del tè a cura di Lailac (Ass. Culturale Giapponese)
Alessandro Niccolai è un fotografo che divide la sua attività tra Tokyo e Firenze, ha lavorato prima in Corea del sud, e poi in Giappone dove ha modo di risiedere, di approfondire lo studio della lingua e delle tradizioni locali come strumenti fondamentali di comprensione interculturale e di esibire le sue opere in più occasioni a Tokyo ed Osaka.
La mostra “Face to face” propone una serie di primipiano e nasce dalla riflessione dell'artista sui volti delle persone che incontra in Giappone.
Nelle sue immagini pare che i muscoli facciali non possiedano mobilità, quasi incapaci di mimica espressiva. Anche il famoso sorriso appare a volte inconscio, quasi il risultato di un movimento riflesso.
Tanto meno eloquente è la mimica del volto, però, quanto più espressivi sono gli occhi, centro vivo della comunicazione e strumento utilizzato con una tecnica particolare anch’essa finalizzata a quell’istinto della difesa passiva così profondamente radicato nella cultura giapponese.
Il giapponese sa bene quanto si possa leggere nell’intimo di una persona attraverso gli occhi e quanto un essere umano possa essere influenzabile mediante lo sguardo. Inoltre se c’è una cosa che non gli piace è che gli altri riescano ad intuire più di quello che egli non intenda comunicare. Il volto del giapponese medio spesso dissimula attraverso l’adozione di un’espressione neutra. Difficilmente questi mostrerà un’espressione negativa di rabbia o tristezza, anche se dentro di sé dovesse provare tali emozioni. Questo perché nella sua cultura non si ritiene positivo esprimere emozioni negative davanti ad altre persone, ma in realtà anche quelle postive sono state per secoli nascoste agli occhi altrui
Questa imperturbabilità è raffinata e diviene quella distanza che permette di giocare con le passioni, usandole, concedendosi o meno ad esse che diventano strumenti nella nostra mano. Anche questa può essere riservatezza, l'essere cioè al di là dell'ambiente emotivo, senza eliminarlo, e l'essere nella nostra essenza imperscrutabile, protetto da quell'atteggiamento di cortesia rispetto al mondo, alle persone, quella cortesia che è difesa di se stessi, senza fuggire dal prossimo…è la tutela del proprio intimo.
Le iniziative proseguiranno mercoledì 16 aprile alle ore 18 con la Cerimonia del tè a cura di Lailac (Ass. Culturale Giapponese)
13
aprile 2014
Alessandro Niccolai – Face to Face
Dal 13 aprile al 02 maggio 2014
fotografia
Location
LO SPAZIO DI VIA DELL’OSPIZIO
Pistoia, Via Dell'ospizio, 26, (Pistoia)
Pistoia, Via Dell'ospizio, 26, (Pistoia)
Orario di apertura
da lunedi a sabato ore 9.30-13 e 16-20
Vernissage
13 Aprile 2014, ore 17.30
Autore