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Alessandro Ortona – Immare
Sculture
Comunicato stampa
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Una mostra in VDC (visione depurata da curriculum).
“Io aggiungo a ciò che il mare toglie la visione dell’uomo e in quanto uomo mi faccio mare per comunicare agli uomini.”
In questa frase l’artista riassume il senso del proprio operare. È del mare che ci parla con le sue sculture in legno, dell’ascolto silente per l’onda morbida che lavora il grezzo, dell’orecchio che si affina al rumore del vento, della pioggia, del calore del sole e dell’occhio che coglie particolari. Lo sguardo si apre, scorge l’arte già esistente, l’artista-mare restituisce la sua opera in natura e in natura Alessandro traduce la sua creatività rispettando ed esaltando le forme richieste dal mare stesso. Questo basta per essere arte.
Le 27 sculture esposte nelle sale della Galleria Il Grifone, portano i messaggi dei mari del mondo, i luoghi in cui Alessandro Ortona approda durante i suoi numerosi viaggi. Provengono infatti dalle spiagge della Grecia, Carabi e Italia i pezzi di legno raccolti e modellati. Utilizza vetro, cristallo, rame, ottone per esaltarne le forme, ma anche pietra leccese, cera lacca e ardesia come nella scultura “Aquilando”, opera giunta dal mare generoso di Otranto, altre da S.Caterina, Porto Selvaggio e Gallipoli. Occhi di vetro e cappello di cristallo per il magnifico totem “Cercando Sancho”, con il recupero di materiali poveri nasce l’anziano “Capo Mocho”, incredibili personaggi, animali esotici e acquatici raccontano di mondi sommersi e riemersi, delle mani dell’uomo che continuano a modellare l’opera e fare dell’arte il motivo di essa.
Sotto la guida di Lambros Diamandopulos, impara a scolpire il marmo nel laboratorio artigianale di arte sacra ortodossa del maestro greco, dove rimane per due anni, il 2002 e il 2003. Un momento di arricchimento molto importante per l’artista che decide però in seguito di abbandonare la durezza della pietra per l’incanto e la leggerezza che ritrova nella manualità del lavoro sul legno marino, lì nell’isola di Tinos al villaggio di Pyrgos ( Cicladi).
Io credo nella memoria delle acque del mare - spiega l’artista. Nato a Napoli nel 1966, pratica yoga da circa vent’anni e anche grazie a questa disciplina che Alessandro apre la sua sensibilità all’ambiente esterno acquisendo l’arte di vedere la bellezza, il movimento e il tempo che modella e dà forma al legno. Ama la luce magica dei luoghi, ama il Salento, dove momentaneamente si è stabilito, ma d’estate preferisce il mare delle spiagge greche per raccogliere i pezzi di legno.
È un dialogo tra amici quello con le figure di legno, un mondo di energie che si risveglia e torna in vita, un mondo che Alessandro rispetta con gioia mettendoci il meno di sé, sottolineando soltanto la volontà del mare.
“L’essenziale è saper vedere, saper vedere senza fermarsi a pensare, saper vedere quando si vede e né pensare quando si vede, né vedere quando si pensa” ( Fernando Pessoa). Questa è la filosofia in cui si rispecchia Alessandro Ortona e il suo lo stile di vita che emerge ancor di più scegliendo di esporre le sculture con una visione depurata da curriculum, ovvero in “VDC”. Libero da curriculum, dunque, in quanto, dice Alessandro “Dove c’è un curriculum c’è un ego”.
Durante l’inaugurazione della mostra oltre all’esperienza di visione delle opere, si aggiunge la particolare nota di esperienza del gusto.
“Io aggiungo a ciò che il mare toglie la visione dell’uomo e in quanto uomo mi faccio mare per comunicare agli uomini.”
In questa frase l’artista riassume il senso del proprio operare. È del mare che ci parla con le sue sculture in legno, dell’ascolto silente per l’onda morbida che lavora il grezzo, dell’orecchio che si affina al rumore del vento, della pioggia, del calore del sole e dell’occhio che coglie particolari. Lo sguardo si apre, scorge l’arte già esistente, l’artista-mare restituisce la sua opera in natura e in natura Alessandro traduce la sua creatività rispettando ed esaltando le forme richieste dal mare stesso. Questo basta per essere arte.
Le 27 sculture esposte nelle sale della Galleria Il Grifone, portano i messaggi dei mari del mondo, i luoghi in cui Alessandro Ortona approda durante i suoi numerosi viaggi. Provengono infatti dalle spiagge della Grecia, Carabi e Italia i pezzi di legno raccolti e modellati. Utilizza vetro, cristallo, rame, ottone per esaltarne le forme, ma anche pietra leccese, cera lacca e ardesia come nella scultura “Aquilando”, opera giunta dal mare generoso di Otranto, altre da S.Caterina, Porto Selvaggio e Gallipoli. Occhi di vetro e cappello di cristallo per il magnifico totem “Cercando Sancho”, con il recupero di materiali poveri nasce l’anziano “Capo Mocho”, incredibili personaggi, animali esotici e acquatici raccontano di mondi sommersi e riemersi, delle mani dell’uomo che continuano a modellare l’opera e fare dell’arte il motivo di essa.
Sotto la guida di Lambros Diamandopulos, impara a scolpire il marmo nel laboratorio artigianale di arte sacra ortodossa del maestro greco, dove rimane per due anni, il 2002 e il 2003. Un momento di arricchimento molto importante per l’artista che decide però in seguito di abbandonare la durezza della pietra per l’incanto e la leggerezza che ritrova nella manualità del lavoro sul legno marino, lì nell’isola di Tinos al villaggio di Pyrgos ( Cicladi).
Io credo nella memoria delle acque del mare - spiega l’artista. Nato a Napoli nel 1966, pratica yoga da circa vent’anni e anche grazie a questa disciplina che Alessandro apre la sua sensibilità all’ambiente esterno acquisendo l’arte di vedere la bellezza, il movimento e il tempo che modella e dà forma al legno. Ama la luce magica dei luoghi, ama il Salento, dove momentaneamente si è stabilito, ma d’estate preferisce il mare delle spiagge greche per raccogliere i pezzi di legno.
È un dialogo tra amici quello con le figure di legno, un mondo di energie che si risveglia e torna in vita, un mondo che Alessandro rispetta con gioia mettendoci il meno di sé, sottolineando soltanto la volontà del mare.
“L’essenziale è saper vedere, saper vedere senza fermarsi a pensare, saper vedere quando si vede e né pensare quando si vede, né vedere quando si pensa” ( Fernando Pessoa). Questa è la filosofia in cui si rispecchia Alessandro Ortona e il suo lo stile di vita che emerge ancor di più scegliendo di esporre le sculture con una visione depurata da curriculum, ovvero in “VDC”. Libero da curriculum, dunque, in quanto, dice Alessandro “Dove c’è un curriculum c’è un ego”.
Durante l’inaugurazione della mostra oltre all’esperienza di visione delle opere, si aggiunge la particolare nota di esperienza del gusto.
16
marzo 2007
Alessandro Ortona – Immare
Dal 16 al 31 marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE IL GRIFONE
Lecce, Via Giuseppe Palmieri, 20, (Lecce)
Lecce, Via Giuseppe Palmieri, 20, (Lecce)
Orario di apertura
dal martedì al sabato. Mattina ore 10.00-12.30, pomeriggio 18.00-20.30. Domenica e lunedì chiuso
Vernissage
16 Marzo 2007, ore 18.30
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