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Alessandro Palmigiani – Toglietemi tutto ma lasciatemi l’estasi
Toglietemi tutto, ma lasciatemi l’Estasi” L’artista con questo titolo si è ispirato ad un verso di Emily Dickinson, così come per la poetessa, Palmigiani abbraccia quel concetto: ”L’estasi, ovvero la ricchezza interiore, contrapposta alla vuota esteriorità dei lussi mondani”.
Comunicato stampa
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Palmigiani è un cercatore che brama il vero, e lo fa viaggiando in luoghi atemporali dove si palesano leggi armoniche universali, ove certi principi regolano in modo euritmico i rapporti fra materia, energia e coscienza. Difatti, da queste sue ultime opere si desume una forte propensione a narrare la trasformazione planetaria che l'umanità sta attraversando in questo periodo storico: come se l’artista ci inducesse a guardare le visioni dei mistici che ci indicano la strada dell’interiorità per passare oltre i confini dell’ignoto.
Di forte impatto visivo, la poetica che si evince nelle opere di Alessandro Palmigiani è di carattere realistico visionario. L’artista pur usando il mezzo fotografico per esprimersi, dà alle sue creazioni un taglio scenografico e pittorico sia nella forma sia nel cromatismo.
Nell’osservare i luoghi che l’artista elegge, si ha subito l’impressione di immergersi in un mondo sospeso. Questo timbro estetico è conferito alla composizione fotografica sia dalla sintassi iconografica che alterna volumi a spazi vuoti, dando vita in realtà a reciproche distanze dense di dinamiche tensioni, una forma di equilibrio spaziale sotteso ad un sapiente uso delle proporzioni e della prospettiva; sia ad una ben misurata memoria surrealista dei segni. Il carattere di questa sospensione apre un rapporto quasi meditativo con l’opera la quale non sembra dare o pretendere soluzioni o giudizi, ma lascia all’occhio contemplante il paesaggio che gli si offre. I colori intensi e al contempo evanescenti delle composizioni, ci conducono in dimensioni oniriche in cui il sogno si inserisce nella cruda materia, come nell’opera dal titolo “Tramonto occidentale” : un elemento rudimentale con ingranaggi meccanici sembra provenire da un passato remoto, forse da una civiltà ormai estinta, aleggia sospeso e si staglia in un cielo muto, il manto floreale che copre il suolo sembra appartenere a specie rare, dalle fogge sconosciute e misteriose.
Forse le parole dell’artista meglio di noi riescono ad esprimere il senso ed il significato che sostanzia la natura del suo lavoro in generale, per quanto in questa occasione si riferisca in particolare all’opera “Iperuranio”: mi sono ispirato al Fedro di Platone è quel mondo oltre la volta celeste in cui vi sono le idee immutabili e perfette raggiungibili solo dall’intelletto, non tangibile dagli enti terreni né corruttibile né spaziale, ma atemporale e spirituale”.
Rosetta Gozzini
Di forte impatto visivo, la poetica che si evince nelle opere di Alessandro Palmigiani è di carattere realistico visionario. L’artista pur usando il mezzo fotografico per esprimersi, dà alle sue creazioni un taglio scenografico e pittorico sia nella forma sia nel cromatismo.
Nell’osservare i luoghi che l’artista elegge, si ha subito l’impressione di immergersi in un mondo sospeso. Questo timbro estetico è conferito alla composizione fotografica sia dalla sintassi iconografica che alterna volumi a spazi vuoti, dando vita in realtà a reciproche distanze dense di dinamiche tensioni, una forma di equilibrio spaziale sotteso ad un sapiente uso delle proporzioni e della prospettiva; sia ad una ben misurata memoria surrealista dei segni. Il carattere di questa sospensione apre un rapporto quasi meditativo con l’opera la quale non sembra dare o pretendere soluzioni o giudizi, ma lascia all’occhio contemplante il paesaggio che gli si offre. I colori intensi e al contempo evanescenti delle composizioni, ci conducono in dimensioni oniriche in cui il sogno si inserisce nella cruda materia, come nell’opera dal titolo “Tramonto occidentale” : un elemento rudimentale con ingranaggi meccanici sembra provenire da un passato remoto, forse da una civiltà ormai estinta, aleggia sospeso e si staglia in un cielo muto, il manto floreale che copre il suolo sembra appartenere a specie rare, dalle fogge sconosciute e misteriose.
Forse le parole dell’artista meglio di noi riescono ad esprimere il senso ed il significato che sostanzia la natura del suo lavoro in generale, per quanto in questa occasione si riferisca in particolare all’opera “Iperuranio”: mi sono ispirato al Fedro di Platone è quel mondo oltre la volta celeste in cui vi sono le idee immutabili e perfette raggiungibili solo dall’intelletto, non tangibile dagli enti terreni né corruttibile né spaziale, ma atemporale e spirituale”.
Rosetta Gozzini
09
aprile 2013
Alessandro Palmigiani – Toglietemi tutto ma lasciatemi l’estasi
Dal 09 aprile al 07 maggio 2013
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
FRAMMENTI D’ARTE
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Orario di apertura
lunedì al venerdì 10-13 16-19 sabato 16-19
Vernissage
9 Aprile 2013, ore 18.30
Autore
Curatore