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Alessandro Pomi (1890-1976) – Immagini del silenzio
Mostra monografica inedita su Alessandro Pomi, pittore che visse e operò a Venezia tra il 1890 e il 1976.
Comunicato stampa
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Chiuse in salotti, interni e in atelier reali o simulati – come quello dello scultore di Contemplazione, degli anni Trenta -, isolate (come la Contadinella) contro cieli limpidissimi e fondali marini abbaglianti di luce, le figure del veneziano Alessandro Pomi paiono indifferenti e sospese in un’atmosfera silente. I richiami tra i quadri si fanno sottili, in un gioco di personaggi, pose e corrispondenze che ricorre pure nei titoli in chiave musicale, dal Concerto dei chierichetti (con una dedica di Meneghini) al più tardo Intermezzo (o Intimità; altrove si ricordano Accordi e Melodie). Ricorrente negli interni è la presenza di uno strumento silenzioso, ossia la spinetta che sta dietro al doppio e raggelato terzetto contemplativo di Cenacolo (1931), con gli uomini assorti nell’attesa e la donna nella lettura, che ebbe successo a una delle mostre internazionali di Pittsburgh, dove Pomi esporrà almeno dal 1926 al 1935 (vi partecipava in quegli anni anche Edward Hopper).
I quadri con i giovani isolati sugli scogli o in barca, amati dal pubblico come gli esotici mori di Tripoli, divengono il pretesto per ricreare ancora atmosfere immobili contro l’acqua piatta e le bande uguali del cielo, come accade pure per la spiaggia del Lido, popolata insolitamente di un brulicare di bagnanti che divengono solo macchiette animate.
Riconosciuto subito come eccellente ritrattista, come scriveva quell’Ilario Neri di cui egli ci lascia una spavalda immagine, Pomi mostrava una consumata sapienza nei nudi e nel raffigurare con immediatezza la bellezza delle teste, come quella di Luisa De Giudici o di Maria De Giudici Rolleri (imparentate al suo amico pittore), trasognata e adagiata sulla poltrona, con l’ovale perfetto emergente dal buio.
Artista dalla solida fortuna internazionale e altrettanto fortunato decoratore pure di chiese, attivo fino agli anni Sessanta con ammirati soggetti d’arte sacra e come ritrattista del clero, Pomi rimane legato nella critica veneziana all’immagine del pittore schivo e taciturno, autore di silenti stanze, figure e marine.
Il profilo dell’artista
ALESSANDRO POMI (Mestre 1890- Venezia 1976)
Alessandro nasce a Mestre nel 1890, figlio dell’orefice Aristide Pomi e di Rosa Carnera. La sua precoce abilità pittorica emerge ben presto e nel 1903 il giovane viene iscritto all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove diverrà allievo di Ettore Tito; esordirà già nel 1910 alle collettive di Ca’ Pesaro e l’anno seguente all’Esposizione Internazionale di Roma.
L’artista non tarda a entrare in contatto col gruppo capesarino e poi col Circolo Artistico veneziano, realtà a cui resterà fedele lungamente, mentre nel 1912 con Prova di debutto inizierà la sua fortunata partecipazione alla Biennale di Venezia, dove la sua presenza si segnalerà sino al 1948. Pomi espone a numerose mostre di carattere internazionale e nel 1913 è al Glaspalast di Monaco; sarà poi a Pittsburgh, Philadelphia, Saint Louis, Baltimora, Toledo.
Abile nel ritratto, nelle figure in interni e nelle marine, Pomi ha un successo internazionale solido e duraturo e nel 1922 il museo di Tokyo acquista il suo Vespro intimo; nel 1927 sarà a Palazzo Pitti, nel 1931 alla Quadriennale romana e poi a due edizioni del Premio Cremona. Contemporaneamente lavora in area veneta, realizzando decorazioni per il teatro Toniolo di Mestre, l’Hotel Danieli di Venezia, il municipio di Asiago.
Intensificando col secondo dopoguerra la produzione religiosa, la sua attività pittorica prosegue pressoché ininterrotta sino al chiudersi degli anni Sessanta; il pittore si ritirerà però gradualmente dalla scena locale. Morirà a Venezia nel 1976.
CRONOLOGIA
1890: Nasce a Mestre il 7 ottobre dall’orefice Aristide Pomi e da Rosa Carnera.
1903-08: È registrato all’Accademia di Belle Arti di Venezia; per la classe di disegno di figura è allievo di Ettore Tito.
1908-09: Riceve il premio Cavos per la pittura e nel luglio 1909 una borsa di studio biennale.
1910-15: A Ca’ Pesaro espone dal 1910 al 1913, quando sarà pure al Glaspalast di Monaco di Baviera; sarà presente alla Biennale di Venezia nel 1912 e nel 1914 e alla mostra di bozzetti dell’Hotel Vittoria nel febbraio 1915.
1916-20: Nel 1916 è al Salone Bonvecchiati di Venezia, nel 1919 alla ripresa di Ca’ Pesaro e nel 1920 alla Mostra Nazionale d’Arte Sacra veneziana.
1921-25: Realizza la decorazione per l’Hotel Danieli, compare alle sortite del Circolo Artistico di Venezia e alla mostra degli artisti al Lido nel 1925; l’esordio alle esposizioni americane si associa a una rinsaldata presenza alle Biennali.
1926-29: Espone a Pittsburgh e a Saint Louis, tiene due personali a Milano e Genova ed è presente alla XVI Biennale veneziana; in questi anni si colloca anche il viaggio tripolitano.
1930-34: Partecipa alle Biennali del 1930, 1932 e 1934 e alla Seconda Mostra Internazionale d’Arte Coloniale; nel 1931 è alla Prima Quadriennale di Roma, a Livorno con una personale e a Pittsburgh, esponendovi Cenacolo e Susanna, che riceve il premio popolare.
1935-39: Nel 1935 suoi lavori a Baltimora, a Pittsburgh, alla mostra dei quarant’anni della Biennale e a una personale a Bergamo; l’anno seguente espone alla Biennale, a Pittsburgh e Toledo. Nel 1939 personale a Padova, mentre alla prima edizione del Premio Cremona è terzo ex aequo.
1940-46: Nel 1940 è di nuovo alla Biennale (vi figurerà ancora nel 1942) e alla seconda rassegna del Premio Cremona; nel 1941 partecipa alla III Mostra del Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti a Milano. Nel 1946 figura alla mostra dei Capesarini a Trieste.
1947-55: Personale nel 1947 a Milano e l’anno dopo ultima partecipazione alla Biennale; nel 1950 presenza all’Esposizione Internazionale d’Arte Sacra di Roma e nel 1952 personale a Venezia. L’intensificata produzione religiosa segna lavori da Vittorio Veneto sino a Cordenons.
1958-59: Nel 1958 si segnala la Pietà per la Scuola Grande di San Marco a Venezia; l’anno seguente Pomi è al Premio Mestre.
1961-75: All’aprirsi degli anni Sessanta partecipa a iniziative di carattere locale; se la sua attività pittorica rimane feconda sino almeno al chiudersi del decennio, egli diviene poi figura essenzialmente appartata.
1976: Muore a Venezia il 27 marzo nella sua casa vicino ai Frari.
Alessandro Pomi-La monografia
Segni da un territorio. Alessandro Pomi (1890-1976), a cura di Stefano Franzo, introduzione di Sergio Marinelli, Zoppelli&Lizzi Edizioni, Treviso, 2009
Il volume curato da Stefano Franzo, nello svolgere una prima mirata ricognizione sulla estesa produzione pittorica e di decoratore dell’allievo di Ettore Tito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, restituisce l’articolato e complesso contesto entro cui si muove la lunga attività del pittore Alessandro Pomi (Mestre, 1890 – Venezia, 1976), così da farne emergere le qualità di artista precocemente volto al panorama delle mostre e presenza quasi costante all’appuntamento delle Biennali sino almeno al secondo dopoguerra. Proprio la valenza internazionale e il contemporaneo accostamento alla tradizione pittorica lagunare, a cui la critica italiana e americana seguiterà ad ancorarlo, evidenziano per Pomi una fortuna commerciale ed espositiva che lo condurrà dalla ribalta europea (già nel 1913 egli è infatti presente a Monaco di Baviera al Glaspalast) a quella americana non solo di Pittsburgh (contando quindi Philadelphia, Saint Louis, Baltimora e Toledo). Assieme alla sezione iconografica che correda i saggi, dove compaiono pure inedite immagini d’archivio e lavori scarsamente noti, le oltre sessanta schede scientifiche dei dipinti emersi dalle raccolte pubbliche e private del territorio non solamente locale e nazionale, ricostruiscono con l’indagine archivistica il tessuto composito dei passaggi alle mostre di Ca’ Pesaro e alle Biennali, a partire dall’esordio del 1912 con Prova di debutto. A ciò si associano, in una varietà di tematiche che mostrano la sua preferenza per il ritratto e la figura, le marine e gli interni domestici o d’atelier, i modelli esotici del viaggio d’Africa e i quadri passati alle rassegne personali sin dagli anni Dieci. Nel contesto di un’attività cronologicamente estesa, la monografia condensa i richiami alla sua produzione di maggior conto, scandendo le tappe di un lavoro decisamente fecondo e mostrando parimenti nella corposa bibliografia le tracce evidenti di un’attenzione della stampa a una personalità che, segnatamente tra le due guerre, non perde di smalto.
I quadri con i giovani isolati sugli scogli o in barca, amati dal pubblico come gli esotici mori di Tripoli, divengono il pretesto per ricreare ancora atmosfere immobili contro l’acqua piatta e le bande uguali del cielo, come accade pure per la spiaggia del Lido, popolata insolitamente di un brulicare di bagnanti che divengono solo macchiette animate.
Riconosciuto subito come eccellente ritrattista, come scriveva quell’Ilario Neri di cui egli ci lascia una spavalda immagine, Pomi mostrava una consumata sapienza nei nudi e nel raffigurare con immediatezza la bellezza delle teste, come quella di Luisa De Giudici o di Maria De Giudici Rolleri (imparentate al suo amico pittore), trasognata e adagiata sulla poltrona, con l’ovale perfetto emergente dal buio.
Artista dalla solida fortuna internazionale e altrettanto fortunato decoratore pure di chiese, attivo fino agli anni Sessanta con ammirati soggetti d’arte sacra e come ritrattista del clero, Pomi rimane legato nella critica veneziana all’immagine del pittore schivo e taciturno, autore di silenti stanze, figure e marine.
Il profilo dell’artista
ALESSANDRO POMI (Mestre 1890- Venezia 1976)
Alessandro nasce a Mestre nel 1890, figlio dell’orefice Aristide Pomi e di Rosa Carnera. La sua precoce abilità pittorica emerge ben presto e nel 1903 il giovane viene iscritto all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove diverrà allievo di Ettore Tito; esordirà già nel 1910 alle collettive di Ca’ Pesaro e l’anno seguente all’Esposizione Internazionale di Roma.
L’artista non tarda a entrare in contatto col gruppo capesarino e poi col Circolo Artistico veneziano, realtà a cui resterà fedele lungamente, mentre nel 1912 con Prova di debutto inizierà la sua fortunata partecipazione alla Biennale di Venezia, dove la sua presenza si segnalerà sino al 1948. Pomi espone a numerose mostre di carattere internazionale e nel 1913 è al Glaspalast di Monaco; sarà poi a Pittsburgh, Philadelphia, Saint Louis, Baltimora, Toledo.
Abile nel ritratto, nelle figure in interni e nelle marine, Pomi ha un successo internazionale solido e duraturo e nel 1922 il museo di Tokyo acquista il suo Vespro intimo; nel 1927 sarà a Palazzo Pitti, nel 1931 alla Quadriennale romana e poi a due edizioni del Premio Cremona. Contemporaneamente lavora in area veneta, realizzando decorazioni per il teatro Toniolo di Mestre, l’Hotel Danieli di Venezia, il municipio di Asiago.
Intensificando col secondo dopoguerra la produzione religiosa, la sua attività pittorica prosegue pressoché ininterrotta sino al chiudersi degli anni Sessanta; il pittore si ritirerà però gradualmente dalla scena locale. Morirà a Venezia nel 1976.
CRONOLOGIA
1890: Nasce a Mestre il 7 ottobre dall’orefice Aristide Pomi e da Rosa Carnera.
1903-08: È registrato all’Accademia di Belle Arti di Venezia; per la classe di disegno di figura è allievo di Ettore Tito.
1908-09: Riceve il premio Cavos per la pittura e nel luglio 1909 una borsa di studio biennale.
1910-15: A Ca’ Pesaro espone dal 1910 al 1913, quando sarà pure al Glaspalast di Monaco di Baviera; sarà presente alla Biennale di Venezia nel 1912 e nel 1914 e alla mostra di bozzetti dell’Hotel Vittoria nel febbraio 1915.
1916-20: Nel 1916 è al Salone Bonvecchiati di Venezia, nel 1919 alla ripresa di Ca’ Pesaro e nel 1920 alla Mostra Nazionale d’Arte Sacra veneziana.
1921-25: Realizza la decorazione per l’Hotel Danieli, compare alle sortite del Circolo Artistico di Venezia e alla mostra degli artisti al Lido nel 1925; l’esordio alle esposizioni americane si associa a una rinsaldata presenza alle Biennali.
1926-29: Espone a Pittsburgh e a Saint Louis, tiene due personali a Milano e Genova ed è presente alla XVI Biennale veneziana; in questi anni si colloca anche il viaggio tripolitano.
1930-34: Partecipa alle Biennali del 1930, 1932 e 1934 e alla Seconda Mostra Internazionale d’Arte Coloniale; nel 1931 è alla Prima Quadriennale di Roma, a Livorno con una personale e a Pittsburgh, esponendovi Cenacolo e Susanna, che riceve il premio popolare.
1935-39: Nel 1935 suoi lavori a Baltimora, a Pittsburgh, alla mostra dei quarant’anni della Biennale e a una personale a Bergamo; l’anno seguente espone alla Biennale, a Pittsburgh e Toledo. Nel 1939 personale a Padova, mentre alla prima edizione del Premio Cremona è terzo ex aequo.
1940-46: Nel 1940 è di nuovo alla Biennale (vi figurerà ancora nel 1942) e alla seconda rassegna del Premio Cremona; nel 1941 partecipa alla III Mostra del Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti a Milano. Nel 1946 figura alla mostra dei Capesarini a Trieste.
1947-55: Personale nel 1947 a Milano e l’anno dopo ultima partecipazione alla Biennale; nel 1950 presenza all’Esposizione Internazionale d’Arte Sacra di Roma e nel 1952 personale a Venezia. L’intensificata produzione religiosa segna lavori da Vittorio Veneto sino a Cordenons.
1958-59: Nel 1958 si segnala la Pietà per la Scuola Grande di San Marco a Venezia; l’anno seguente Pomi è al Premio Mestre.
1961-75: All’aprirsi degli anni Sessanta partecipa a iniziative di carattere locale; se la sua attività pittorica rimane feconda sino almeno al chiudersi del decennio, egli diviene poi figura essenzialmente appartata.
1976: Muore a Venezia il 27 marzo nella sua casa vicino ai Frari.
Alessandro Pomi-La monografia
Segni da un territorio. Alessandro Pomi (1890-1976), a cura di Stefano Franzo, introduzione di Sergio Marinelli, Zoppelli&Lizzi Edizioni, Treviso, 2009
Il volume curato da Stefano Franzo, nello svolgere una prima mirata ricognizione sulla estesa produzione pittorica e di decoratore dell’allievo di Ettore Tito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, restituisce l’articolato e complesso contesto entro cui si muove la lunga attività del pittore Alessandro Pomi (Mestre, 1890 – Venezia, 1976), così da farne emergere le qualità di artista precocemente volto al panorama delle mostre e presenza quasi costante all’appuntamento delle Biennali sino almeno al secondo dopoguerra. Proprio la valenza internazionale e il contemporaneo accostamento alla tradizione pittorica lagunare, a cui la critica italiana e americana seguiterà ad ancorarlo, evidenziano per Pomi una fortuna commerciale ed espositiva che lo condurrà dalla ribalta europea (già nel 1913 egli è infatti presente a Monaco di Baviera al Glaspalast) a quella americana non solo di Pittsburgh (contando quindi Philadelphia, Saint Louis, Baltimora e Toledo). Assieme alla sezione iconografica che correda i saggi, dove compaiono pure inedite immagini d’archivio e lavori scarsamente noti, le oltre sessanta schede scientifiche dei dipinti emersi dalle raccolte pubbliche e private del territorio non solamente locale e nazionale, ricostruiscono con l’indagine archivistica il tessuto composito dei passaggi alle mostre di Ca’ Pesaro e alle Biennali, a partire dall’esordio del 1912 con Prova di debutto. A ciò si associano, in una varietà di tematiche che mostrano la sua preferenza per il ritratto e la figura, le marine e gli interni domestici o d’atelier, i modelli esotici del viaggio d’Africa e i quadri passati alle rassegne personali sin dagli anni Dieci. Nel contesto di un’attività cronologicamente estesa, la monografia condensa i richiami alla sua produzione di maggior conto, scandendo le tappe di un lavoro decisamente fecondo e mostrando parimenti nella corposa bibliografia le tracce evidenti di un’attenzione della stampa a una personalità che, segnatamente tra le due guerre, non perde di smalto.
04
dicembre 2009
Alessandro Pomi (1890-1976) – Immagini del silenzio
Dal 04 dicembre 2009 al 29 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
BANCA POPOLARE FRIULADRIA – PALAZZO COSSETTI
Pordenone, Piazzale Xx Settembre, 2, (Pordenone)
Pordenone, Piazzale Xx Settembre, 2, (Pordenone)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 8.30-13.30 / 14.30-17.30. Chiuso i giorni 25,26 dicembre / 1,6 gennaio.
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