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Alessandro Quaranta – La soglia del conosciuto
giovane artista torinese che da anni opera sull’intreccio dei concetti di casa/relazione/viaggio/rito
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cosa diventa un caffé quando viene offerto da un rom a un “gagiò’?
Come può un cubo “sonoro” raccontare l’idea di casa dei rom?
Come mostrare il tempo e lo spazio di un campo nomadi?
E quali mappe possono visualizzare il campo di relazioni mobili
sui quali sono costruite le identità dei clan?
Tutto questo viene messo in mostra da ALESSANDRO QUARANTA,
giovane artista torinese che da anni opera sull’intreccio dei concetti di casa/relazione/viaggio/rito, riflessione in cui e’ testimone e soggetto, al punto da dire che nel suo lavoro
con “l'altro, è questo altro che ne modifica il corso, e ne cambia l'esito”.
La mostra parla quindi di identità,
intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.
Saranno 70 le bandiere che si affacceranno alle finestre della scuola
E CON LORO I SEGNI CHE I GIOVANI HANNO ELABORATO
PER COMUNICARE ALL’ESTERNO LA PERCEZIONE DEL SE’
.
L’intercultura, la doppia cittadinanza, l’interpretazione dei mutamenti e delle contaminazioni attuata dagli artisti sono le grandi questioni del nostro secolo che attraversano rapide anche le strade della nostra città e dei giovani.
E’ lo stesso tema affrontato nella recente mostra “wherever we go” allo spazio Oberdan e che vede in questo evento la volontà di proseguire approfondendolo con un dialogo attivo nelle scuole grazie al sostegno della PROVINCIA DI MILANO che ha accolto il progetto formulato
attraverso l’ANISA da tre licei milanesi: Boccioni, Berchet e Gentileschi.
Ciascuno ha cercato di costruire mappe orientative, abilità critiche e riflessive adeguate, strumentazioni articolate per orientarsi sia nei processi creativi propri e altrui sia nel “sistema dell’arte” con i suoi protagonisti: artisti, critici, enti e istituzioni.
I
In mostra infatti saranno esposti anche i risultati dei percorsi compiuti da un gruppo di studenti del Laboratorio avviato all’interno del Liceo artistico Boccioni con Alessandro Quaranta, per scandagliarne la logica progettuale giocandosi in prima persona su analoghe questioni.
Video, fotografie, bandiere, disegni, scritture elaborate dagli studenti dialogano quindi con le opere di dell’artista, un viatico per i giovani chiamati ad essere protagonisti e interpreti del nostro tempo.
Nel catalogo, che sarà presentato il 1 giugno 2007 in occasione del Premio Boccioni, saranno presenti anche i percorsi paralleli ideati dalle altre due scuole coinvolte nel progetto “INCONTRIAMOCI A SCUOLA”
il Liceo classico Berchet con le conferenze propedeutiche al contemporaneo che, a cura di Cesare Badini,
spaziano dalla fotografia alle radici del moderno a Milano (saggi di Roberto Mutti, Cesare Badini e Anna Menichella).
Con gli allievi dell’ITT A.Gentileschi invece, sotto la guida di Pia Antonini e di Riccardo Canova, è stato sperimentato l’approccio metodologico incentrato sull’”Epistemologia operativa”: Tale metodo, che designa una strategia di esplorazione attiva dei processi di costruzione della conoscenza, finalizzata alla presa di consapevolezza dei propri processi cognitivi, (http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia_operativa) ha permesso di approfondire alcune tematiche della mostra e di sollecitare una riflessione personale e di gruppo sul proprio modo di rapportarsi a concetti come l’appartenenza e l’identità.
Come può un cubo “sonoro” raccontare l’idea di casa dei rom?
Come mostrare il tempo e lo spazio di un campo nomadi?
E quali mappe possono visualizzare il campo di relazioni mobili
sui quali sono costruite le identità dei clan?
Tutto questo viene messo in mostra da ALESSANDRO QUARANTA,
giovane artista torinese che da anni opera sull’intreccio dei concetti di casa/relazione/viaggio/rito, riflessione in cui e’ testimone e soggetto, al punto da dire che nel suo lavoro
con “l'altro, è questo altro che ne modifica il corso, e ne cambia l'esito”.
La mostra parla quindi di identità,
intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.
Saranno 70 le bandiere che si affacceranno alle finestre della scuola
E CON LORO I SEGNI CHE I GIOVANI HANNO ELABORATO
PER COMUNICARE ALL’ESTERNO LA PERCEZIONE DEL SE’
.
L’intercultura, la doppia cittadinanza, l’interpretazione dei mutamenti e delle contaminazioni attuata dagli artisti sono le grandi questioni del nostro secolo che attraversano rapide anche le strade della nostra città e dei giovani.
E’ lo stesso tema affrontato nella recente mostra “wherever we go” allo spazio Oberdan e che vede in questo evento la volontà di proseguire approfondendolo con un dialogo attivo nelle scuole grazie al sostegno della PROVINCIA DI MILANO che ha accolto il progetto formulato
attraverso l’ANISA da tre licei milanesi: Boccioni, Berchet e Gentileschi.
Ciascuno ha cercato di costruire mappe orientative, abilità critiche e riflessive adeguate, strumentazioni articolate per orientarsi sia nei processi creativi propri e altrui sia nel “sistema dell’arte” con i suoi protagonisti: artisti, critici, enti e istituzioni.
I
In mostra infatti saranno esposti anche i risultati dei percorsi compiuti da un gruppo di studenti del Laboratorio avviato all’interno del Liceo artistico Boccioni con Alessandro Quaranta, per scandagliarne la logica progettuale giocandosi in prima persona su analoghe questioni.
Video, fotografie, bandiere, disegni, scritture elaborate dagli studenti dialogano quindi con le opere di dell’artista, un viatico per i giovani chiamati ad essere protagonisti e interpreti del nostro tempo.
Nel catalogo, che sarà presentato il 1 giugno 2007 in occasione del Premio Boccioni, saranno presenti anche i percorsi paralleli ideati dalle altre due scuole coinvolte nel progetto “INCONTRIAMOCI A SCUOLA”
il Liceo classico Berchet con le conferenze propedeutiche al contemporaneo che, a cura di Cesare Badini,
spaziano dalla fotografia alle radici del moderno a Milano (saggi di Roberto Mutti, Cesare Badini e Anna Menichella).
Con gli allievi dell’ITT A.Gentileschi invece, sotto la guida di Pia Antonini e di Riccardo Canova, è stato sperimentato l’approccio metodologico incentrato sull’”Epistemologia operativa”: Tale metodo, che designa una strategia di esplorazione attiva dei processi di costruzione della conoscenza, finalizzata alla presa di consapevolezza dei propri processi cognitivi, (http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia_operativa) ha permesso di approfondire alcune tematiche della mostra e di sollecitare una riflessione personale e di gruppo sul proprio modo di rapportarsi a concetti come l’appartenenza e l’identità.
20
aprile 2007
Alessandro Quaranta – La soglia del conosciuto
Dal 20 aprile al 12 maggio 2007
giovane arte
Location
LICEO ARTISTICO UMBERTO BOCCIONI
Milano, Piazzale Arduino, 4, (Milano)
Milano, Piazzale Arduino, 4, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 9-14 sabato 9-18 – chiuso domenica e festivi
Vernissage
20 Aprile 2007, ore 18
Autore