Giovedì 26 novembre 2009, a partire dalle ore 19.00, la Galleria EFFEARTE, via Ponte Vetero 13 a Milano, inaugurerà New Paintings una personale di Alessandro Raho.

L’artista inglese (Bahamas, 1971), per questa mostra ideata per gli spazi della galleria, presenta un ciclo di New Paintings che, attraverso diversi nuclei di soggetti e tematiche - dalla ritrattistica, al paesaggio, alla natura morta - riafferma la propria ricerca pittorica.

Alessandro Raho utilizza la pittura ad olio per realizzare quadri dalla textures densa e stratificata, composita e diversificata, capaci di offrire allo spettatore una sua personale visione del mondo attraverso il suo particolarissimo immaginario.

Scenografia protagonista delle sue opere è l’architettura della Bahamas, dai tipici tetti delle case alle bianche verande fiorite, dalle azzurre piscine piuttosto che dai paesaggi marini, fra lingue di mare, piccoli porti e imbarcazioni. Scenari incantati che ripropongono particolari condizioni climatiche e singoli momenti del giorno: albe, tramonti, o pomeriggi assolati. Indescrivibili atmosfere che gettano lo spettatore in immagini reali ma al tempo stesso visionarie, dove ogni singolo luogo, nella suggestione tropicale, restituisce veri lembi di paradiso.

Simon e Catherine sono i protagonisti dei grandi ritratti, in abiti quotidiani e contemporanei. Dalla maglia di cotone Lacoste, all’abito dal classico e caleidoscopico Pucci prints, queste opere ci restituiscono non solo la figura ritratta, ma interi capitoli di storia della pittura da Tiziano a Manet e invocano direttamente il nostro sguardo, esortando a soffermarci non solo sul quadro, ma sull’atto primario del vedere, prima ancora del parlare.

I carnosi petali delle rose antiche di David Austin, si ritrovano nelle rose gialle dipinte da Raho, che come in una seicentesca tela poggiano su uno sfondo nero: ma nel cadmio del colore e nel saturo sfondo scuro, si cela tutta la pittura del secolo trascorso dall’astrattismo in poi.

Una pittura, la cui genesi, prende spunto da un grande archivio privato di modelli e di immagini fotografiche selezionate dal dato emotivo dell’artista: nella lunga profondità illusoria della tela, Alessandro Raho riesce, grazie a certi artifizi, propri della sua tecnica, a non esaurire la percezione dell’immagine bensì a ritardarla.