Che cosa hanno in comune Taxi Driver , film capolavoro di Martin Scorsese, Friedrich Nietzsche, le statue degli angeli del Verano? Nulla apparentemente se non il fatto che li troviamo tutti, sotto forma di icona o di riferimento culturale, nel lavoro di Alessandro Reale. Non è facile accostarsi alla ricerca di Alessandro perché ogni sua opera, che sia video, installazione o elaborazione digitale e pittorica, si presenta come una labirintica sequenza di immagini indistintamente compenetratesi. Invano tentiamo di aggrapparci, con gli occhi e con la mente, ad un inizio della storia – perché storia non c’è – ad un senso – perché senso non c’è – che spieghi il mistero di quell’aggrovigliato caleidoscopio rotante fatto di visioni dai contorni sbiaditi e dai colori freddi, lucidi, acidi…