Trenta quadri, o meglio trenta costruzioni oniriche di ferro, acrilico e resina, che a poco meno di un anno dall’apertura, avvenuto lo scorso ottobre della sede milanese,ribadiscono l’originalità e l’innovazione delle scelte artistiche della Galleria Pananti.
Reggioli porta a Milano i suoi aeroplani, o meglio i suoi sogni volanti da tentare di acchiappare, su quei grandi schermi da playstation che sono i suoi quadri. Giochi come rappresentazioni, strumenti per comunicare e dunque arte.
Sogni o giochi, quadri dalla forza ipnotica alla quale ci si consegna in segno di resa, come accade con i sogni, che non fanno scalo!
La mostra sarà documentata da un catalogo con testi di Alberto Atzori esperto in marketing culturale, Daniela Marcheschi docente di Antropologia
dell’arte dell’Università degli Studi di Perugia e Vincenzo Mollica giornalista.