La nuova mostra di Alessandro Sardella costituisce una significativa occasione di verifica dei nuovi esiti della ricerca pittorica dell'artista romano, da tempo concentrata sulla definizione di un peculiare 'simbolismo segnico'. Con tale termine il pittore intende un ampio, personalissimo alfabeto, composto di immagini originate dalla creativa ibridazione di elementi geometrico-simbolici desunti da ambiti culturali tanto disparati (dal bacino delle tradizioni mediterranee alla cultura aborigena) quanto con dotta creatività reinterpetati.
Combinati tra loro su fondi di colore uniforme e piatto al fine di evitare ogni distorsione informativa, i nuovi elementi di Sardella affermano con sorprendente freschezza un tentativo ammirevolmente temerario di fondare una nuova comunicazione immaginale, un linguaggio dalle radici arcaiche e le applicazioni utopicamente future.


L'artista

Alessandro Sardella è nato a Roma, dove risiede. Nel corso della sua lunga ricerca pittorica – cui è corrisposta un'attività espositiva avviata sul finire degli anni settanta e proseguita con mostre presso importanti gallerie e spazi istituzionali, in Italia e all'estero - si è dedicato con costanza all'approfondimento della linea astratta dell'arte contemporanea. Fondatore insieme allo scultore Reinhard del gruppo Unotempore, attraverso lo stesso si sta da ultimo dedicando a uno studio dei rapporti tra arti visive e architettura, in vista di un loro possibile rinnovamento in chiave neoumanistica