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Alessandro Tagliolini
Grande mostra retrospettiva dedicata al Maestro Alessandro Tagliolini , scultore romano, con sede in Versilia e attivo internazionalmente, che si è dedicato anche con grande passione e professionalità all’architettura del paesaggio.
Comunicato stampa
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Le sue opere, allestite nella Chiesa di Sant’Agostino e nella Piazza del Duomo, sono fervida testimonianza di un linguaggio dai toni forti e incisivi, come dimostra nei suoi disegni e nelle sculture realizzate per lo più in acciaio ed in bronzo. La mostra è curata dal Prof. Alessandro Tosi dell’Università di Pisa, dalla signora Veronica Hartman, vedova dell’artista, e dalle due figlie, Barbara e Patrizia, che hanno anche coordinato il catalogo edito da Pacini Editore ed un video, realizzati appositamente per l’occasione. L’esposizione, che si terrà dal 15 maggio al 27 giugno2004, s’inaugurerà con la partecipazione della famiglia dell’artista sabato, 15 maggio 2004 alle ore 18,00.
Così si esprime l’Assessore alla Cultura Massimiliano Simoni: " Pensare oggi a Tagliolini, senza ricordare l’amico Pierluigi Gherardi, indimenticato dirigente degli Istituti Culturali, per me è impossibile. Fu lui a farmene conoscere la figura nella sua complessità e poliedricità. La memoria assalita dai ricordi, uno su tutti la nostra ultima visita a casa del Maestro a Capezzano Pianore, l’incontro con la moglie, Signora Hartman, e le figlie. Si lavorava alla retrospettiva dal lontano 2000, ed oggi, grazie alla tenacia, alla competenza di una nobile persona quale fu Gherardi, alla perseveranza, nella continuità del Dr. Tedeschi e di tutto lo staff degli Istituti Culturali, si è arrivati al coronamento di un sogno. Alessandro Tagliolini, storico, artista, paesaggista, studioso, ricercatore, ma soprattutto uomo intelligente, curioso ed attento osservatore del passato e del contemporaneo. Classica figura eclettica, dunque, che invece di vivere in ambiente rinascimentale -- come forse gli sarebbe stato consono per le molteplici ed interessanti scoperte – ha scelto di vivere nella nostra era, offrendoci progetti innovativi, sculture forti e dinamiche, disegni sicuri dal segno marcato e dall’inconfondibile tratto. Il Maestro Tagliolini ha regalato a Pietrasanta, oltre alla sua presenza e competenza, una bella mostra personale nel Chiostro di Sant’Agostino nel 1992, da cui poi è stata desunta una scultura, il possente Prometeo , ora a Marina di Pietrasanta, importante opera
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del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea della Città. Ma soprattutto nel 1985 ha fondato il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei , di cui è stato anche presidente fino al 1998, creato per lo studio e documentazione del giardino contemporaneo e della sua tradizione, affinché attraverso la conoscenza del passato si potesse progettare un futuro. Strenuo difensore della natura, innamorato della Versiliana, la poneva al centro dell’intenso rapporto tra spazio e uomo, che, con una innata propensione per i grandi formati e la monumentalità legata al mito, collocava, spesso isolato e statuario, in una dimensione spaziale scenografica atemporale. Le sue sculture, come bene si può anche desumere dai disegni dal segno definito ed incisivo, sono cariche di energia in fieri , specialmente quelle realizzate in acciaio, materiale ‘nuovo’, moderno, rilucente, dinamico. La tensione del movimento è maggiormente accentuata quando sfrutta la dialettica della contrapposizione di pieni e vuoti, che diventano parte integrante della struttura scultorea, creando un sapiente gioco di sospensioni nelle mezze figure specularmente riflesse. I riflettori di Pietrasanta questa volta saranno puntati proprio sui lavori di questo grande ed illuminato personaggio dell’arte contemporanea, e la Chiesa di Sant’Agostino -- quasi fosse stato suo desiderio -- attraverso il suo passato greve di storia, ne ripropone le opere, tra luci ed ombre, misticamente, alla sua memoria. Grazie Maestro!".
Nato a Roma nel 1931, Alessandro Tagliolini inizia l’attività di scultore dopo la maturità classica e dopo aver frequentato un corso tenuto dallo scultore M. Calka all’Accademia di Francia a Roma. Nel 1955 si reca a Caracas dove esegue opere in proprio e come assistente dello scultore G. Gori. Durante il lungo viaggio di ritorno entra in contatto con la scultura precolombiana e giapponese, che avrebbero formato le basi della sua ricerca sulla scultura negli spazi aperti e sull’arte dei giardini. A Città del Messico frequenta i maestri della muralistica, D. Rivera, A. Siqueiros e C. Merida, approfondendo il tema dell’arte urbana ed eseguendo alcune opere. Nel 1958 torna in Italia e riceve il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la giovane scultura italiana. Nella città natale esegue fontane costituite da elementi prefabbricati assemblati e altorilievi in cemento inseriti nei giardini dei nuovi quartieri residenziali.
Nel 1963 espone i suoi disegni alla Galleria Spectrum, alla Galleria Seta a Sâo Paulo e all’Istituto Italiano di Cultura a Rio de Janeiro. In Brasile studia i giardini di Burle Marx e approfondisce i valori dell’architettura e della scultura contemporanee. Nel 1967 presenta la sue opere alla Galleria Misrachi a Città del Messico e l’anno successivo alla Galleria Fiamma Vigo a Roma e alla Galleria Numero a Firenze, dove incontra Pietro Porcinai. Nel 1968 inizia ad insegnare presso l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione e il Liceo Artistico, che avrebbe lasciato nel 1986 per dedicarsi totalmente alla scultura e allo studio dei giardini. Nello stesso anno, come vincitore di un concorso, realizza un altorilievo in marmo per i Nuovi Uffici Finanziari di Massa e una scultura in bronzo per la sede del Genio Civile di Pistoia. Si dedica ad alcune scenografie teatrali: Il Castello di Barbablù di Béla Bartok, Annonce faite à Marie di Paul Claudel e Intermezzi di Miguel de Cervantes.
Nel 1971 vince il concorso per la realizzazione di otto sculture-gioco per l’Istituto Psico-Pedagogico Sante Zennaro di Imola. Nello stesso anno espone presso la Galleria romana "Il Collezionista" disegni, sculture in bronzo, marmo e acciaio, e una documentazione degli interventi negli spazi comunitari, con una presentazione nel catalogo di Rosario Assunto. La stessa proposta di lettura si rinnova nella mostra alla Galleria Levi di Milano nel 1973, presentata da Paolo Portoghesi. Con Assunto fonda nel 1973 a San Quirico d’Orcia l’Archivio Italiano dell’Arte dei Giardini , promotore di convegni, dibattiti, mostre sul tema del giardino.
Fra il 1974 e il 1976 Tagliolini è impegnato nella realizzazione del Monumento all’Unità del Sudan e dei Martiri Sudanesi , commissionato dalla Repubblica Democratica del Sudan. Nel 1977 trasferisce la propria residenza in Versilia, a Capezzano Pianore. Scrive il suo primo libro, I giardini di Roma , per il quale riceve il Premio Un Libro per Roma . Su invito di Pietro Porcinai entra a far parte dell’Associazione Italiana degli Architetti del Paesaggio .
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Nel 1985 fonda a Pietrasanta il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei , del quale è presidente fino al 1988, dedicandosi alla promozione di convegni biennali e alla formazione di una ricca dotazione bibliografica e documentaria sul giardino. Nel 1988 pubblica La storia del giardino italiano , dove espone con un’ampia raccolta di fonti la trasformazione dell’idea del giardino nel quadro più ampio del paesaggio. Fra il 1988 e il 1990 realizza il Parco delle Terme a Sciacca, di cui cura l’ampliamento. Negli stessi anni esegue, per conto della Repubblica dell’Uganda, tarsie in marmi policromi, progetti di giardini e fontane. Nel 1991 Forme nel Verde dedica all’opera di Tagliolini la sua XXI edizione. Nel 1992 espone nel Chiostro di Sant’Agostino sculture e disegni. Nel 1993 viene allestita una mostra delle opere nell’ex Convento di San Francesco e nel Parco delle Terme di Sciacca per la X Rassegna d’Arte Un punto nel Mediterraneo .
Nel 1995 viene invitato dal Department of Landscape Architecture dell’University of Pennsylvania a Philadelphia per un corso d’insegnamento sul giardino contemporaneo. In qualità di consulente viene incaricato dal Comune di Napoli della sistemazione delle aree a verde del Centro Storico e del Parco Virgiliano, e per il Comune di Menfi della progettazione di un nuovo parco.
Per il Comitato Nazionale del Ministero dei Beni e Attività Culturali svolge consulenze nel 1998 nel Parco Inglese della Reggia di Caserta e nei Giardini Segreti della Galleria Borghese a Roma. Nello stesso anno fonda la rivista Architettura del Paesaggio . Nell’estate del 1998 viene invitato dall’Università Autonoma del Messico a presentare un corso sul tema La Intyerfase entre las Artes Plasticas y la Arquitectura del Paisaje .
Si spegne a Pietrasanta l’11 luglio 2000. Nel novembre 2000 al progetto del Giardino delle Terme di Sciacca è stato assegnato il prestigioso Premio Porcinai .
Così si esprime l’Assessore alla Cultura Massimiliano Simoni: " Pensare oggi a Tagliolini, senza ricordare l’amico Pierluigi Gherardi, indimenticato dirigente degli Istituti Culturali, per me è impossibile. Fu lui a farmene conoscere la figura nella sua complessità e poliedricità. La memoria assalita dai ricordi, uno su tutti la nostra ultima visita a casa del Maestro a Capezzano Pianore, l’incontro con la moglie, Signora Hartman, e le figlie. Si lavorava alla retrospettiva dal lontano 2000, ed oggi, grazie alla tenacia, alla competenza di una nobile persona quale fu Gherardi, alla perseveranza, nella continuità del Dr. Tedeschi e di tutto lo staff degli Istituti Culturali, si è arrivati al coronamento di un sogno. Alessandro Tagliolini, storico, artista, paesaggista, studioso, ricercatore, ma soprattutto uomo intelligente, curioso ed attento osservatore del passato e del contemporaneo. Classica figura eclettica, dunque, che invece di vivere in ambiente rinascimentale -- come forse gli sarebbe stato consono per le molteplici ed interessanti scoperte – ha scelto di vivere nella nostra era, offrendoci progetti innovativi, sculture forti e dinamiche, disegni sicuri dal segno marcato e dall’inconfondibile tratto. Il Maestro Tagliolini ha regalato a Pietrasanta, oltre alla sua presenza e competenza, una bella mostra personale nel Chiostro di Sant’Agostino nel 1992, da cui poi è stata desunta una scultura, il possente Prometeo , ora a Marina di Pietrasanta, importante opera
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del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea della Città. Ma soprattutto nel 1985 ha fondato il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei , di cui è stato anche presidente fino al 1998, creato per lo studio e documentazione del giardino contemporaneo e della sua tradizione, affinché attraverso la conoscenza del passato si potesse progettare un futuro. Strenuo difensore della natura, innamorato della Versiliana, la poneva al centro dell’intenso rapporto tra spazio e uomo, che, con una innata propensione per i grandi formati e la monumentalità legata al mito, collocava, spesso isolato e statuario, in una dimensione spaziale scenografica atemporale. Le sue sculture, come bene si può anche desumere dai disegni dal segno definito ed incisivo, sono cariche di energia in fieri , specialmente quelle realizzate in acciaio, materiale ‘nuovo’, moderno, rilucente, dinamico. La tensione del movimento è maggiormente accentuata quando sfrutta la dialettica della contrapposizione di pieni e vuoti, che diventano parte integrante della struttura scultorea, creando un sapiente gioco di sospensioni nelle mezze figure specularmente riflesse. I riflettori di Pietrasanta questa volta saranno puntati proprio sui lavori di questo grande ed illuminato personaggio dell’arte contemporanea, e la Chiesa di Sant’Agostino -- quasi fosse stato suo desiderio -- attraverso il suo passato greve di storia, ne ripropone le opere, tra luci ed ombre, misticamente, alla sua memoria. Grazie Maestro!".
Nato a Roma nel 1931, Alessandro Tagliolini inizia l’attività di scultore dopo la maturità classica e dopo aver frequentato un corso tenuto dallo scultore M. Calka all’Accademia di Francia a Roma. Nel 1955 si reca a Caracas dove esegue opere in proprio e come assistente dello scultore G. Gori. Durante il lungo viaggio di ritorno entra in contatto con la scultura precolombiana e giapponese, che avrebbero formato le basi della sua ricerca sulla scultura negli spazi aperti e sull’arte dei giardini. A Città del Messico frequenta i maestri della muralistica, D. Rivera, A. Siqueiros e C. Merida, approfondendo il tema dell’arte urbana ed eseguendo alcune opere. Nel 1958 torna in Italia e riceve il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la giovane scultura italiana. Nella città natale esegue fontane costituite da elementi prefabbricati assemblati e altorilievi in cemento inseriti nei giardini dei nuovi quartieri residenziali.
Nel 1963 espone i suoi disegni alla Galleria Spectrum, alla Galleria Seta a Sâo Paulo e all’Istituto Italiano di Cultura a Rio de Janeiro. In Brasile studia i giardini di Burle Marx e approfondisce i valori dell’architettura e della scultura contemporanee. Nel 1967 presenta la sue opere alla Galleria Misrachi a Città del Messico e l’anno successivo alla Galleria Fiamma Vigo a Roma e alla Galleria Numero a Firenze, dove incontra Pietro Porcinai. Nel 1968 inizia ad insegnare presso l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione e il Liceo Artistico, che avrebbe lasciato nel 1986 per dedicarsi totalmente alla scultura e allo studio dei giardini. Nello stesso anno, come vincitore di un concorso, realizza un altorilievo in marmo per i Nuovi Uffici Finanziari di Massa e una scultura in bronzo per la sede del Genio Civile di Pistoia. Si dedica ad alcune scenografie teatrali: Il Castello di Barbablù di Béla Bartok, Annonce faite à Marie di Paul Claudel e Intermezzi di Miguel de Cervantes.
Nel 1971 vince il concorso per la realizzazione di otto sculture-gioco per l’Istituto Psico-Pedagogico Sante Zennaro di Imola. Nello stesso anno espone presso la Galleria romana "Il Collezionista" disegni, sculture in bronzo, marmo e acciaio, e una documentazione degli interventi negli spazi comunitari, con una presentazione nel catalogo di Rosario Assunto. La stessa proposta di lettura si rinnova nella mostra alla Galleria Levi di Milano nel 1973, presentata da Paolo Portoghesi. Con Assunto fonda nel 1973 a San Quirico d’Orcia l’Archivio Italiano dell’Arte dei Giardini , promotore di convegni, dibattiti, mostre sul tema del giardino.
Fra il 1974 e il 1976 Tagliolini è impegnato nella realizzazione del Monumento all’Unità del Sudan e dei Martiri Sudanesi , commissionato dalla Repubblica Democratica del Sudan. Nel 1977 trasferisce la propria residenza in Versilia, a Capezzano Pianore. Scrive il suo primo libro, I giardini di Roma , per il quale riceve il Premio Un Libro per Roma . Su invito di Pietro Porcinai entra a far parte dell’Associazione Italiana degli Architetti del Paesaggio .
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Nel 1985 fonda a Pietrasanta il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei , del quale è presidente fino al 1988, dedicandosi alla promozione di convegni biennali e alla formazione di una ricca dotazione bibliografica e documentaria sul giardino. Nel 1988 pubblica La storia del giardino italiano , dove espone con un’ampia raccolta di fonti la trasformazione dell’idea del giardino nel quadro più ampio del paesaggio. Fra il 1988 e il 1990 realizza il Parco delle Terme a Sciacca, di cui cura l’ampliamento. Negli stessi anni esegue, per conto della Repubblica dell’Uganda, tarsie in marmi policromi, progetti di giardini e fontane. Nel 1991 Forme nel Verde dedica all’opera di Tagliolini la sua XXI edizione. Nel 1992 espone nel Chiostro di Sant’Agostino sculture e disegni. Nel 1993 viene allestita una mostra delle opere nell’ex Convento di San Francesco e nel Parco delle Terme di Sciacca per la X Rassegna d’Arte Un punto nel Mediterraneo .
Nel 1995 viene invitato dal Department of Landscape Architecture dell’University of Pennsylvania a Philadelphia per un corso d’insegnamento sul giardino contemporaneo. In qualità di consulente viene incaricato dal Comune di Napoli della sistemazione delle aree a verde del Centro Storico e del Parco Virgiliano, e per il Comune di Menfi della progettazione di un nuovo parco.
Per il Comitato Nazionale del Ministero dei Beni e Attività Culturali svolge consulenze nel 1998 nel Parco Inglese della Reggia di Caserta e nei Giardini Segreti della Galleria Borghese a Roma. Nello stesso anno fonda la rivista Architettura del Paesaggio . Nell’estate del 1998 viene invitato dall’Università Autonoma del Messico a presentare un corso sul tema La Intyerfase entre las Artes Plasticas y la Arquitectura del Paisaje .
Si spegne a Pietrasanta l’11 luglio 2000. Nel novembre 2000 al progetto del Giardino delle Terme di Sciacca è stato assegnato il prestigioso Premio Porcinai .
15
maggio 2004
Alessandro Tagliolini
Dal 15 maggio al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
CHIESA E CHIOSTRO DI SANT’AGOSTINO
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Orario di apertura
17,00-20,00 / lunedì chiuso
Vernissage
15 Maggio 2004, ore 18,00
Sito web
www.museodeibozzetti.com