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Alessandro Taglioni – La materia. Dio. L’arte
In occasione della pubblicazione del libro di Alessandro Taglioni La materia, Dio, l’arte, Spirali Edizioni si terrà un incontro dal titolo omonimo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Incontro dal titolo
LA MATERIA, DIO, L'ARTE
Interventi di
Sergio Dalla Val, psicanalista, presidente A.C.P.E.R.
Alfredo De Paz, docente di Metodologia della critica d'arte, Università di Bologna
Carlo Marchetti, presidente dell'Istituto Culturale Felsina
Alessandro Taglioni, artista, autore del libro
Introduzione di
Bartolomeo de Gioia, presidente del Circolo Artistico di Bologna
La S.V. è invitata
«Dove sta l'arte? Oggi, non più dove stava prima. Prima, cioè nel Quattrocento e nel Cinquecento. Ciò che avviene nell'arte cosiddetta contemporanea è la decadenza che ha inizio con la reazione al rinascimento. E, allora, dove sta, dopo tutti i distinguo che sono intervenuti? L'idea della morte di dio, della morte dell'uomo, della morte della materia, della morte dell'arte ha prodotto interrogazioni speculari il cui risultato è la tabula rasa pop concettuale.
[...]
Una volta c'era la pittura "di genere", e ci si riferiva a un certo modo, tempo, tema. Oggi, l'arte è di genere, e ritenuta di divina o demoniaca ispirazione, come al tempo di Platone.
Tolta la materia, tolta la memoria, tolto il tempo, ecco lo spettacolo. Exploit, performance, happening, pettegolezzo: ecco il successo dell'arte del Novecento.»
(dall'Introduzione)
In questo libro vengono riportate note di lettura in merito al testo dell'arte, con esempi del Rinascimento e della modernità, in Italia, in Francia e negli Stati Uniti.
Una traversata del dizionario e del glossario della lingua dell'arte, dei suoi strumenti e dei suoi mezzi, che affronta i testi di Massimo Bontempelli, Benedetto Croce, John Dewey, Ferdinand de Saussure, Georges Didi-Huberman, Mircea Eliade, René Girard, G.W.F. Hegel, Giovanni Papini, sant'Agostino, sant'Ambrogio, Armando Verdiglione e altri.
Si tratta anche dei luoghi comuni, delle dottrine, delle ideologie e delle profezie che ciascuno degli Autori (filosofo, linguista, logico, teologo) annota con effetti nei decenni e nei secoli successivi quanto all'avvenire dell'arte e della cultura.
(dalla Quarta di copertina)
Alessandro Taglioni, nato a Macerata e formatosi come pittore presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, allievo di Emilio Vedova, ha poi frequentato a lungo l’atelier fondato a Salisburgo da Oskar Kokoschka. Trasferitosi poi a Milano, ha iniziato anche attività di grafica editoriale, componendo vari cataloghi d’arte per alcune delle maggiori case editrici.
Per Taglioni si può senz’altro parlare di questione della “bottega dell’arte”. La sua formazione ha conosciuto vari momenti, che lo hanno portato a integrare pittura e grafica, lungo un’elaborazione non certo terminata con passaggi e arricchimenti reciproci fra le due esperienze. Bottega anche come industria e produzione, soprattutto per quanto riguarda i libri.
La pittura di Alessandro Taglioni è passata da uno stile figurativo molto accurato, con predilezione per i soggetti architettonici o paesaggistico architettonici, a una pittura e a una grafica ugualmente precise e accurate, ma più astratte, con una ricerca prevalente sul colore. Nella prima fase ha scelto gran parte dei suoi soggetti dal panorama paesaggistico delle Marche, sua terra natale, della Sardegna, terra natale della madre, e del Veneto, dove ha studiato. Si tratta di paesaggi mediterranei, che lo hanno portato a un’elaborazione della luce che prosegue nella composizione, nella scelta e nella combinazione dei colori dell’attuale ricerca, e che lo hanno fatto definire dai numerosi critici che si sono occupati della sua opera e nei cataloghi pubblicati su di lui “pittore della luce”.
Carlo Marchetti
LA MATERIA, DIO, L'ARTE
Interventi di
Sergio Dalla Val, psicanalista, presidente A.C.P.E.R.
Alfredo De Paz, docente di Metodologia della critica d'arte, Università di Bologna
Carlo Marchetti, presidente dell'Istituto Culturale Felsina
Alessandro Taglioni, artista, autore del libro
Introduzione di
Bartolomeo de Gioia, presidente del Circolo Artistico di Bologna
La S.V. è invitata
«Dove sta l'arte? Oggi, non più dove stava prima. Prima, cioè nel Quattrocento e nel Cinquecento. Ciò che avviene nell'arte cosiddetta contemporanea è la decadenza che ha inizio con la reazione al rinascimento. E, allora, dove sta, dopo tutti i distinguo che sono intervenuti? L'idea della morte di dio, della morte dell'uomo, della morte della materia, della morte dell'arte ha prodotto interrogazioni speculari il cui risultato è la tabula rasa pop concettuale.
[...]
Una volta c'era la pittura "di genere", e ci si riferiva a un certo modo, tempo, tema. Oggi, l'arte è di genere, e ritenuta di divina o demoniaca ispirazione, come al tempo di Platone.
Tolta la materia, tolta la memoria, tolto il tempo, ecco lo spettacolo. Exploit, performance, happening, pettegolezzo: ecco il successo dell'arte del Novecento.»
(dall'Introduzione)
In questo libro vengono riportate note di lettura in merito al testo dell'arte, con esempi del Rinascimento e della modernità, in Italia, in Francia e negli Stati Uniti.
Una traversata del dizionario e del glossario della lingua dell'arte, dei suoi strumenti e dei suoi mezzi, che affronta i testi di Massimo Bontempelli, Benedetto Croce, John Dewey, Ferdinand de Saussure, Georges Didi-Huberman, Mircea Eliade, René Girard, G.W.F. Hegel, Giovanni Papini, sant'Agostino, sant'Ambrogio, Armando Verdiglione e altri.
Si tratta anche dei luoghi comuni, delle dottrine, delle ideologie e delle profezie che ciascuno degli Autori (filosofo, linguista, logico, teologo) annota con effetti nei decenni e nei secoli successivi quanto all'avvenire dell'arte e della cultura.
(dalla Quarta di copertina)
Alessandro Taglioni, nato a Macerata e formatosi come pittore presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, allievo di Emilio Vedova, ha poi frequentato a lungo l’atelier fondato a Salisburgo da Oskar Kokoschka. Trasferitosi poi a Milano, ha iniziato anche attività di grafica editoriale, componendo vari cataloghi d’arte per alcune delle maggiori case editrici.
Per Taglioni si può senz’altro parlare di questione della “bottega dell’arte”. La sua formazione ha conosciuto vari momenti, che lo hanno portato a integrare pittura e grafica, lungo un’elaborazione non certo terminata con passaggi e arricchimenti reciproci fra le due esperienze. Bottega anche come industria e produzione, soprattutto per quanto riguarda i libri.
La pittura di Alessandro Taglioni è passata da uno stile figurativo molto accurato, con predilezione per i soggetti architettonici o paesaggistico architettonici, a una pittura e a una grafica ugualmente precise e accurate, ma più astratte, con una ricerca prevalente sul colore. Nella prima fase ha scelto gran parte dei suoi soggetti dal panorama paesaggistico delle Marche, sua terra natale, della Sardegna, terra natale della madre, e del Veneto, dove ha studiato. Si tratta di paesaggi mediterranei, che lo hanno portato a un’elaborazione della luce che prosegue nella composizione, nella scelta e nella combinazione dei colori dell’attuale ricerca, e che lo hanno fatto definire dai numerosi critici che si sono occupati della sua opera e nei cataloghi pubblicati su di lui “pittore della luce”.
Carlo Marchetti
03
dicembre 2009
Alessandro Taglioni – La materia. Dio. L’arte
03 dicembre 2009
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CIRCOLO ARTISTICO ITERARTE
Bologna, Corte Isolani, 7/A, (Bologna)
Bologna, Corte Isolani, 7/A, (Bologna)
Vernissage
3 Dicembre 2009, ore 18
Editore
SPIRALI
Autore