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Alessandro Verdi – Cyan
I più recenti lavori dell’artista bergamasco Alessandro Verdi, realizzati appositamente per gli spazi della fondazione.
Comunicato stampa
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La Fondazione Mudima presenta i più recenti lavori dell’artista bergamasco Alessandro Verdi, molti dei quali realizzati appositamente per gli spazi della fondazione. La mostra fa seguito a quelle del 2001 e del 2012, oltre alla personale organizzata nell’ambito dell’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, che ha avuto luogo nel 2009 con la cura di Achille Bonito Oliva, e si svolge in contemporanea con la mostra dell’artista presso il MACRO Testaccio a Roma.
Sempre di più la pittura di Alessandro Verdi si manifesta in opere che dialogano con l’architettura dello spazio in un suggestivo dialogo tra pieno e vuoto, bidimensionalità e volume, qui principalmente giocate sul colore cyan. Le carte sembrano estendersi in lunghezza e in altezza verso una relazione con l’ambiente, uno scambio che non avviene solo con il segno ed il colore, ma anche con le grandi pause bianche nei fogli.
La pittura di Alessandro Verdi si appoggia a una superficie cartacea che spesso prende le sembianze di una pelle, mutando tonalità e consistenza col passare del tempo. Così la sua pittura è organicamente viva, trattiene le tracce del passato ed è proiettata verso il futuro. Le sue figure possiedono riferimenti organici alla fisiologia dei corpi e alla fluidità della vita naturale, galleggiando liberamente nella purezza degli sfondi bianchi. Esse raccontano del ciclo naturale di estinzione e rinascita, della polarità di Amore e Morte.
Il suo tratto è spontaneo, sensuale e raffinato, memore della tradizione calligrafica giapponese, ma mostra al contempo un’energia incontaminata e talvolta brutale, una sensualità sfrenata, quella tensione interna che è divenuta tipica della sua arte. Il colore e la sua consistenza, dagli sfumati fino alle masse di materia pittorica, evocano tale tensione.
Come ha scritto Achille Bonito Oliva: “La ricerca di Verdi è volta a rinvenire e fissare tracce di esistenza allo stato puro, senza le superfetazioni imposte dalla società, al di là di ogni credo o differenza geografica, irradiando all’intorno una fertilissima incertezza che lo previene dalle interpretazioni e dalle posizioni manichee e fa defluire attraverso le metafore del linguaggio la sua incandescente carica eversiva. Qui la vita è in collisione tra spazio e tempo, Eros e Thanatos, e in questo scontro e contrazione l’uomo ritrova la somma intensa delle sue emozioni”.
Nell’ambito della mostra, la giovane artista Reverie interverrà con una performance di introspezione poetica dedicata ad Alessandro Verdi, il 23, 24 e 25 maggio nell’orario di apertura della mostra. Si ringrazia LA MARIANNA di Bergamo per il cocktail inaugurale e il GRUPPO EUROMOBIL, da sempre coinvolto nel mecenatismo legato all’arte contemporanea, per il sostegno di lunga data dimostrato all’artista.
Alessandro Verdi è nato a Bergamo nel 1960. Di lui hanno scritto e si sono occupati critici d’arte e curatori internazionali come, tra gli altri, Giovanni Testori, Achille Bonito Oliva, Lorand Hegyi, Philippe Daverio, Maurizio Calvesi, Frederik Foert.
Sempre di più la pittura di Alessandro Verdi si manifesta in opere che dialogano con l’architettura dello spazio in un suggestivo dialogo tra pieno e vuoto, bidimensionalità e volume, qui principalmente giocate sul colore cyan. Le carte sembrano estendersi in lunghezza e in altezza verso una relazione con l’ambiente, uno scambio che non avviene solo con il segno ed il colore, ma anche con le grandi pause bianche nei fogli.
La pittura di Alessandro Verdi si appoggia a una superficie cartacea che spesso prende le sembianze di una pelle, mutando tonalità e consistenza col passare del tempo. Così la sua pittura è organicamente viva, trattiene le tracce del passato ed è proiettata verso il futuro. Le sue figure possiedono riferimenti organici alla fisiologia dei corpi e alla fluidità della vita naturale, galleggiando liberamente nella purezza degli sfondi bianchi. Esse raccontano del ciclo naturale di estinzione e rinascita, della polarità di Amore e Morte.
Il suo tratto è spontaneo, sensuale e raffinato, memore della tradizione calligrafica giapponese, ma mostra al contempo un’energia incontaminata e talvolta brutale, una sensualità sfrenata, quella tensione interna che è divenuta tipica della sua arte. Il colore e la sua consistenza, dagli sfumati fino alle masse di materia pittorica, evocano tale tensione.
Come ha scritto Achille Bonito Oliva: “La ricerca di Verdi è volta a rinvenire e fissare tracce di esistenza allo stato puro, senza le superfetazioni imposte dalla società, al di là di ogni credo o differenza geografica, irradiando all’intorno una fertilissima incertezza che lo previene dalle interpretazioni e dalle posizioni manichee e fa defluire attraverso le metafore del linguaggio la sua incandescente carica eversiva. Qui la vita è in collisione tra spazio e tempo, Eros e Thanatos, e in questo scontro e contrazione l’uomo ritrova la somma intensa delle sue emozioni”.
Nell’ambito della mostra, la giovane artista Reverie interverrà con una performance di introspezione poetica dedicata ad Alessandro Verdi, il 23, 24 e 25 maggio nell’orario di apertura della mostra. Si ringrazia LA MARIANNA di Bergamo per il cocktail inaugurale e il GRUPPO EUROMOBIL, da sempre coinvolto nel mecenatismo legato all’arte contemporanea, per il sostegno di lunga data dimostrato all’artista.
Alessandro Verdi è nato a Bergamo nel 1960. Di lui hanno scritto e si sono occupati critici d’arte e curatori internazionali come, tra gli altri, Giovanni Testori, Achille Bonito Oliva, Lorand Hegyi, Philippe Daverio, Maurizio Calvesi, Frederik Foert.
04
maggio 2017
Alessandro Verdi – Cyan
Dal 04 maggio al 04 giugno 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-13 e 15-19
Vernissage
4 Maggio 2017, ore 18.00
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