Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alessandro Vicario – Ove dicesi a Novella. Sopra la montagna presso Arcegno
Mostra fotografica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
s’inaugura la mostra «Ove dicesi a Novella, sopra la montagna presso Arcegno» del fotografo Alessandro
Vicario. Con l’autore, presentano la mostra e il catalogo il curatore Antonio Ria e il critico Diego Mormorio. La
mostra resterà aperta fino al 15 febbraio 2010.
Alessandro Vicario lavora da anni sul tema del tempo e della memoria. Ancora una volta, spunto della sua indagine
visiva sono dei “reperti del passato”: certi ruderi di case che furono adoperate per ricoverare gli appestati di un piccolo
centro del Canton Ticino, durante l’epidemia della fine del Cinquecento. Questo lavoro, tuttavia, è molto diverso da
quelli ai quali l’autore ci ha abituato. Per la prima volta, infatti, anziché proporre immagini iperrealistiche realizzate col
banco ottico, Vicario ha usato la fotografia stenopeica: ma registrando l’immagine mediante un sensore digitale; e
sottoponendo i risultati a un inconsueto “trattamento”. Ha stampato le fotografie stenopeiche su piastrelle di ceramica;
le ha frantumate; le ha ricomposte e infine le ha riprodotte. Le opere esposte sono riproduzioni: fotografie di fotografie.
Un procedimento laborioso che, ben lungi dall’essere un espediente estetico fine a se stesso, rivela una suggestiva
riflessione sulla natura stessa della rappresentazione. «Una fotografia, quella di Alessandro Vicario – scrive Antonio
Ria –, che parte dal passato ma che si “spende” per il presente, con uno sguardo rivolto al futuro. Una fotografia fondata
sulla memoria, ma aperta alla speranza. Nella sua caratterizzazione informale e quasi astratta, appare impegnata e ben
radicata nella vita». E – osserva Diego Mormorio – è una fotografia capace di utilizzare «un metro che misura le cose in
profondità».
Il catalogo, edito da ELR Edizioni Le Ricerche / Edizioni d’arte Severgnini, è a cura di Antonio Ria, con un testo di
Diego Mormorio.
Alessandro Vicario è nato a Modena il 3 luglio 1968 e si è avvicinato alla fotografia sin da giovanissimo. La sua ricerca artistica è
guidata da precisi punti di riferimento. Il tema della memoria, che è evocata da frammenti, tracce, segni; e quello della natura e del
paesaggio, che spesso si caricano di rimandi interiori, sono costanti della sua poetica. Dal 2000 un’intensa attività espositiva l’ha
portato a tenere mostre personali e collettive, accompagnate da cataloghi e pubblicazioni, in gallerie private e in spazi pubblici. Sue
opere fanno parte di collezioni private e pubbliche, tra le quali sono da ricordare quelle di Alinari 24 ORE (Firenze), del Museo Villa
dei Cedri (Bellinzona), del Centro de Fotografia Isla de Tenerife (Sta. Cruz de Tenerife), della Fondazione Cassa di Risparmio di
Cuneo e della Casa della Fotografia di Losone. Ha pubblicato: Die Berliner Mauer, a cura di Roberto Mutti, Biblioteca cantonale
Bellinzona e Città di Bellinzona, 2009; Un paesaggio ritrovato. A Demonte e in Valle Stura sulle tracce di Lalla Romano, a cura di
Antonio Ria, Weber & Weber / ELR Edizioni Le Ricerche, Torino 2006; Frammenti domestici tra memoria e oblio, a cura di
Gigliola Foschi, Gruppo Immagine, Milano 2005; Paesaggi d’assenza. Sulle tracce di Lalla Romano, a cura di Antonio Ria, ELR
Edizioni Le Ricerche, Losone (Cantone Ticino) 2004.
Vicario. Con l’autore, presentano la mostra e il catalogo il curatore Antonio Ria e il critico Diego Mormorio. La
mostra resterà aperta fino al 15 febbraio 2010.
Alessandro Vicario lavora da anni sul tema del tempo e della memoria. Ancora una volta, spunto della sua indagine
visiva sono dei “reperti del passato”: certi ruderi di case che furono adoperate per ricoverare gli appestati di un piccolo
centro del Canton Ticino, durante l’epidemia della fine del Cinquecento. Questo lavoro, tuttavia, è molto diverso da
quelli ai quali l’autore ci ha abituato. Per la prima volta, infatti, anziché proporre immagini iperrealistiche realizzate col
banco ottico, Vicario ha usato la fotografia stenopeica: ma registrando l’immagine mediante un sensore digitale; e
sottoponendo i risultati a un inconsueto “trattamento”. Ha stampato le fotografie stenopeiche su piastrelle di ceramica;
le ha frantumate; le ha ricomposte e infine le ha riprodotte. Le opere esposte sono riproduzioni: fotografie di fotografie.
Un procedimento laborioso che, ben lungi dall’essere un espediente estetico fine a se stesso, rivela una suggestiva
riflessione sulla natura stessa della rappresentazione. «Una fotografia, quella di Alessandro Vicario – scrive Antonio
Ria –, che parte dal passato ma che si “spende” per il presente, con uno sguardo rivolto al futuro. Una fotografia fondata
sulla memoria, ma aperta alla speranza. Nella sua caratterizzazione informale e quasi astratta, appare impegnata e ben
radicata nella vita». E – osserva Diego Mormorio – è una fotografia capace di utilizzare «un metro che misura le cose in
profondità».
Il catalogo, edito da ELR Edizioni Le Ricerche / Edizioni d’arte Severgnini, è a cura di Antonio Ria, con un testo di
Diego Mormorio.
Alessandro Vicario è nato a Modena il 3 luglio 1968 e si è avvicinato alla fotografia sin da giovanissimo. La sua ricerca artistica è
guidata da precisi punti di riferimento. Il tema della memoria, che è evocata da frammenti, tracce, segni; e quello della natura e del
paesaggio, che spesso si caricano di rimandi interiori, sono costanti della sua poetica. Dal 2000 un’intensa attività espositiva l’ha
portato a tenere mostre personali e collettive, accompagnate da cataloghi e pubblicazioni, in gallerie private e in spazi pubblici. Sue
opere fanno parte di collezioni private e pubbliche, tra le quali sono da ricordare quelle di Alinari 24 ORE (Firenze), del Museo Villa
dei Cedri (Bellinzona), del Centro de Fotografia Isla de Tenerife (Sta. Cruz de Tenerife), della Fondazione Cassa di Risparmio di
Cuneo e della Casa della Fotografia di Losone. Ha pubblicato: Die Berliner Mauer, a cura di Roberto Mutti, Biblioteca cantonale
Bellinzona e Città di Bellinzona, 2009; Un paesaggio ritrovato. A Demonte e in Valle Stura sulle tracce di Lalla Romano, a cura di
Antonio Ria, Weber & Weber / ELR Edizioni Le Ricerche, Torino 2006; Frammenti domestici tra memoria e oblio, a cura di
Gigliola Foschi, Gruppo Immagine, Milano 2005; Paesaggi d’assenza. Sulle tracce di Lalla Romano, a cura di Antonio Ria, ELR
Edizioni Le Ricerche, Losone (Cantone Ticino) 2004.
15
gennaio 2010
Alessandro Vicario – Ove dicesi a Novella. Sopra la montagna presso Arcegno
Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2010
fotografia
Location
LIBRERIA HOEPLI
Milano, Via Ulrico Hoepli, 5, (Milano)
Milano, Via Ulrico Hoepli, 5, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì / sabato 10.00 - 19.30 15, 16, 17 chiusura.
Vernissage
15 Gennaio 2010, ore 18
Autore
Curatore