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Alessia Carli – Terra
Un angolo riservato alla bellezza delle opere di Alessia Carli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“La storia raccontata attraverso la convenzione della prima persona è sempre
una storia che scopre, e allo stesso tempo crea, la relazione del sé con il
mondo […]”.
Janet Varner Gunn
Autobiography, Toward a Poetics of Experience
Scrivere oggi di Alessia Carli, a quattro anni di distanza dall’ultima volta,
in occasione della presentazione del ciclo di opere Pelle d’albero, significa
raccontare una delle artiste trentine più accattivanti, in grado di esprimere
attraverso le proprie opere una forte personalità.
Nei lavori più recenti, dai cicli In punta di Venere a Loveexposure, da Le
conserve di feeela a Until I disappear, astrazione e realismo, surrealismo e
neodadaismo convivono in maniera spontanea, sorprendentemente naturale. I
medium utilizzati dall’artista sono molteplici: pittura ad acrilico, collage e
tecnica mista, sprazzi di arte povera.
Nelle opere pittoriche Alessia Carli fa propri alcuni fra gli aspetti
stilistici più interessanti ed emozionanti dell’espressionismo e della
transavanguardia, con una tendenza misurata all’astrazione. I colori sono puri,
accesi, sanguigni, a tratti violenti, stesi con decisione ed accostati con
singolare eleganza. Nei collages e nelle tecniche miste emergono accenti di
dada e simbolismo, con un omaggio al surrealismo poetico della sua ideale
maestra Frida Kahlo, ritratta nell’opera Until I disappear 3.
Tutte le tecniche utilizzate con raggiunta maturità da Alessia Carli sono
rivolte con decisone alla descrizione di se stessa, dei propri stati d’animo,
dei propri affetti, della propria femminilità.
Filo conduttore di tutte le opere è l’autobiografia, la citazione di se stessa
per mezzo dell’autoritratto, a volte con un tocco di ironia, sovente con un
tratto sognante e sensuale. La figura femminile, il proprio corpo nudo e
fecondo, è rappresentato rovesciato, del tutto capovolto. In questo modo l’
artista rafforza la propria identità, la propria particolare soggettività ed
afferma con energia la propria visione del mondo, l’esistenza di realtà diverse
e sincroniche, di oggettivi microcosmi personali, non standardizzabili, non
incanalabili in una precostituita consuetudine sociale. Il corpo femminile
rovesciato vuole celebrare il proprio intimo, i propri sogni e le proprie
sensazioni, vuole essere pura espressione della genuina libertà donataci dall’
arte; questo aspetto però, unito all’utilizzo di colori caldi, di rossi accesi
strabordanti dalla leggera linea di contorno di modigliana memoria, rafforza
anche l’idea del principio materno, nobilita ancor più il ruolo creatore della
donna che concretamente ‘dà alla luce’. Alessia Carli ripropone così in una
nuova veste, maggiormente astratta dal punto di vista stilistico, quanto fatto
per esempio in passato con la serie di alberi ginomorfi dove erano palesi i
concetti di vitalità e fertilità, di sensualità, rigenerazione e procreazione.
Nella serie di olii Loveexposure l’autoritratto ‘a testa in giù’ è spesso
accompagnato da immagini allegoriche di fiori e animali, dipinti canonicamente
diritti eppur mai in contrasto con la figura femminile. Tra i soggetti della
tela si instaura anzi un rapporto simbiotico e quasi sacrale, teso a rafforzare
l’espressione dei sentimenti dell’artista, l’esposizione dell’amore, l’ebbrezza
dell’innamoramento e del corteggiamento. La stessa Alessia Carli spiega come ‘l’
amore è il presupposto per il rovesciamento, il cambiamento, la messa in
discussione dell’individuo in un’analisi che coinvolge stati emozionali ma
soprattutto psichici’. Fra le figure simboliche dipinte si ritrovano richiami
all’amore, come il cigno raffigurato nell’opera omonima, per gli antichi
attributo di Venere, o come ‘il fiore gigante’ dell’opera Amarillis, o ancora
come il cervo al guinzaglio (in questo caso anch’esso capovolto) dell’opera I
surrender, animale questo attributo classico di Diana cacciatrice e richiamo a
opere di Frida Kahlo (Il piccolo cervo, 1946).
Il rapporto quasi affettivo con questa grande artista si legge anche nelle
opere in tecnica mista fatte di stoffe, collage fotografici, colore acrilico:
in queste Alessia Carli unisce rimandi all’universo femminile descritto senza
forzature, senza tabu, senza mediazioni sociali ma con l’animo e l’estro che
solo la sensibilità femminile può esprimere.
Marcello Nebl
una storia che scopre, e allo stesso tempo crea, la relazione del sé con il
mondo […]”.
Janet Varner Gunn
Autobiography, Toward a Poetics of Experience
Scrivere oggi di Alessia Carli, a quattro anni di distanza dall’ultima volta,
in occasione della presentazione del ciclo di opere Pelle d’albero, significa
raccontare una delle artiste trentine più accattivanti, in grado di esprimere
attraverso le proprie opere una forte personalità.
Nei lavori più recenti, dai cicli In punta di Venere a Loveexposure, da Le
conserve di feeela a Until I disappear, astrazione e realismo, surrealismo e
neodadaismo convivono in maniera spontanea, sorprendentemente naturale. I
medium utilizzati dall’artista sono molteplici: pittura ad acrilico, collage e
tecnica mista, sprazzi di arte povera.
Nelle opere pittoriche Alessia Carli fa propri alcuni fra gli aspetti
stilistici più interessanti ed emozionanti dell’espressionismo e della
transavanguardia, con una tendenza misurata all’astrazione. I colori sono puri,
accesi, sanguigni, a tratti violenti, stesi con decisione ed accostati con
singolare eleganza. Nei collages e nelle tecniche miste emergono accenti di
dada e simbolismo, con un omaggio al surrealismo poetico della sua ideale
maestra Frida Kahlo, ritratta nell’opera Until I disappear 3.
Tutte le tecniche utilizzate con raggiunta maturità da Alessia Carli sono
rivolte con decisone alla descrizione di se stessa, dei propri stati d’animo,
dei propri affetti, della propria femminilità.
Filo conduttore di tutte le opere è l’autobiografia, la citazione di se stessa
per mezzo dell’autoritratto, a volte con un tocco di ironia, sovente con un
tratto sognante e sensuale. La figura femminile, il proprio corpo nudo e
fecondo, è rappresentato rovesciato, del tutto capovolto. In questo modo l’
artista rafforza la propria identità, la propria particolare soggettività ed
afferma con energia la propria visione del mondo, l’esistenza di realtà diverse
e sincroniche, di oggettivi microcosmi personali, non standardizzabili, non
incanalabili in una precostituita consuetudine sociale. Il corpo femminile
rovesciato vuole celebrare il proprio intimo, i propri sogni e le proprie
sensazioni, vuole essere pura espressione della genuina libertà donataci dall’
arte; questo aspetto però, unito all’utilizzo di colori caldi, di rossi accesi
strabordanti dalla leggera linea di contorno di modigliana memoria, rafforza
anche l’idea del principio materno, nobilita ancor più il ruolo creatore della
donna che concretamente ‘dà alla luce’. Alessia Carli ripropone così in una
nuova veste, maggiormente astratta dal punto di vista stilistico, quanto fatto
per esempio in passato con la serie di alberi ginomorfi dove erano palesi i
concetti di vitalità e fertilità, di sensualità, rigenerazione e procreazione.
Nella serie di olii Loveexposure l’autoritratto ‘a testa in giù’ è spesso
accompagnato da immagini allegoriche di fiori e animali, dipinti canonicamente
diritti eppur mai in contrasto con la figura femminile. Tra i soggetti della
tela si instaura anzi un rapporto simbiotico e quasi sacrale, teso a rafforzare
l’espressione dei sentimenti dell’artista, l’esposizione dell’amore, l’ebbrezza
dell’innamoramento e del corteggiamento. La stessa Alessia Carli spiega come ‘l’
amore è il presupposto per il rovesciamento, il cambiamento, la messa in
discussione dell’individuo in un’analisi che coinvolge stati emozionali ma
soprattutto psichici’. Fra le figure simboliche dipinte si ritrovano richiami
all’amore, come il cigno raffigurato nell’opera omonima, per gli antichi
attributo di Venere, o come ‘il fiore gigante’ dell’opera Amarillis, o ancora
come il cervo al guinzaglio (in questo caso anch’esso capovolto) dell’opera I
surrender, animale questo attributo classico di Diana cacciatrice e richiamo a
opere di Frida Kahlo (Il piccolo cervo, 1946).
Il rapporto quasi affettivo con questa grande artista si legge anche nelle
opere in tecnica mista fatte di stoffe, collage fotografici, colore acrilico:
in queste Alessia Carli unisce rimandi all’universo femminile descritto senza
forzature, senza tabu, senza mediazioni sociali ma con l’animo e l’estro che
solo la sensibilità femminile può esprimere.
Marcello Nebl
03
settembre 2010
Alessia Carli – Terra
Dal 03 al 05 settembre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO CORTE MARTINI
Mezzocorona, centro storico, (Trento)
Mezzocorona, centro storico, (Trento)
Orario di apertura
ven 3/09 ore 19.00 – 23.00
sab 4/09 ore 16.00 – 23.00
dom 5/09 ore 10.00 – 12.00 e ore 14.00 – 23.00
Vernissage
3 Settembre 2010, ore 19
Sito web
www.alessiacarli.net
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