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Alex Dorici – Esposizione
Una peculiarità di Dorici sta nelle grandi installazioni modulari, realizzate di norma con scatole di cartone, montate l’una vicino all’altra, per esempio per coprire pareti e soffitto degli spazi espositivi. Ogni modulo è già un’opera a se stante; naturalmente il dialogo nello spazio tra vari di essi permette di determinare nuove forme e traiettorie del segno e del colore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una città come Lugano non può non infondere aspettative sia nel
pubblico dell’arte contemporanea che nella stessa comunità creativa
locale.
Le strutture che compongono l’offerta non sono poche ma lasciano dei
vuoti, per esempio nell’ambito della creazione giovane e ancora non
legittimata da borse federali o partecipazioni a mostre museali.
Nell’attesa della nascita della kunsthalle all’interno del nuovo
centro culturale, è certamente positivo che singoli artisti si muovano
perché il proprio atelier divenga anche spazio espositivo aperto -
oltre che al pubblico - a collaborazioni che permettano anche di
uscire dal rischio del solipsismo.
Un’attività meritoria in tal senso lo svolge l’Artelier, spazio
espositivo luganese sito in via Bossi 12 e luogo di lavoro di tre
giovani artisti tra cui Alex Dorici, 29enne di origine italiana e
portoghese.
Nel suo creare, Dorici ragiona su come l’espressione artistica da
decenni fuoriesca sulle strade e sui muri delle nostre città. Non è
graffitista ma degli sprayer riprende tecniche e mezzi. Le sue tele
recenti sono realizzate, infatti, con bombolette spray. Con la stessa
tecnica Dorici opera su una miriade di moduli identici - scatole di
cartone per il trasporto della frutta – con cui ha realizzato
installazioni anche ciclopiche, formate da oltre mille moduli, ognuno
una micro-opera in sé.
Giovedì 12 marzo, dalle 18 fino almeno alle 22, si potrà scoprire come
quest’artista faccia vivere opere su supporto tradizionale – tele di
medio e grande formato – sopra e dentro strutture dinamiche realizzate
con i suoi moduli/scatole. Metafore di architetture utopiche,
metropolitane, tradotte in linee e geometrie presenti sia sulle tele
che – in forma più sintetica e grezza – sui “muri” di cartone.
Dunque si tratta di un vero dialogo installativo tra opere modulari e
il tradizionale “oggetto quadro”.
La mostra presenta tre ambienti: all’ingresso i lavori più sintetici,
in rigoroso bianco e nero; successivamente le cromie esplodono,
inizialmente in geometrie similari a quelle d’entrata, poi in dipinti
figurativi neoespressionisti e sintetici, sul tema del viso.
L’esposizione prosegue con una sintesi di un ambito importante nella
ricerca artistica di Alex Dorici: l’incisione, realizzata sia con
tecniche tradizionali che innovative. Anche in tali lavori Dorici
mostra di possedere buona mano e giunge a risultati estetici
interessanti, un po’ fuori dal tempo.
Una mano che ha potuto sviluppare – in particolare nella tecnica
incisoria - frequentando negli ultimi tre anni il famoso Atelier
Contrepoint di S.W. Hayter a Parigi.
pubblico dell’arte contemporanea che nella stessa comunità creativa
locale.
Le strutture che compongono l’offerta non sono poche ma lasciano dei
vuoti, per esempio nell’ambito della creazione giovane e ancora non
legittimata da borse federali o partecipazioni a mostre museali.
Nell’attesa della nascita della kunsthalle all’interno del nuovo
centro culturale, è certamente positivo che singoli artisti si muovano
perché il proprio atelier divenga anche spazio espositivo aperto -
oltre che al pubblico - a collaborazioni che permettano anche di
uscire dal rischio del solipsismo.
Un’attività meritoria in tal senso lo svolge l’Artelier, spazio
espositivo luganese sito in via Bossi 12 e luogo di lavoro di tre
giovani artisti tra cui Alex Dorici, 29enne di origine italiana e
portoghese.
Nel suo creare, Dorici ragiona su come l’espressione artistica da
decenni fuoriesca sulle strade e sui muri delle nostre città. Non è
graffitista ma degli sprayer riprende tecniche e mezzi. Le sue tele
recenti sono realizzate, infatti, con bombolette spray. Con la stessa
tecnica Dorici opera su una miriade di moduli identici - scatole di
cartone per il trasporto della frutta – con cui ha realizzato
installazioni anche ciclopiche, formate da oltre mille moduli, ognuno
una micro-opera in sé.
Giovedì 12 marzo, dalle 18 fino almeno alle 22, si potrà scoprire come
quest’artista faccia vivere opere su supporto tradizionale – tele di
medio e grande formato – sopra e dentro strutture dinamiche realizzate
con i suoi moduli/scatole. Metafore di architetture utopiche,
metropolitane, tradotte in linee e geometrie presenti sia sulle tele
che – in forma più sintetica e grezza – sui “muri” di cartone.
Dunque si tratta di un vero dialogo installativo tra opere modulari e
il tradizionale “oggetto quadro”.
La mostra presenta tre ambienti: all’ingresso i lavori più sintetici,
in rigoroso bianco e nero; successivamente le cromie esplodono,
inizialmente in geometrie similari a quelle d’entrata, poi in dipinti
figurativi neoespressionisti e sintetici, sul tema del viso.
L’esposizione prosegue con una sintesi di un ambito importante nella
ricerca artistica di Alex Dorici: l’incisione, realizzata sia con
tecniche tradizionali che innovative. Anche in tali lavori Dorici
mostra di possedere buona mano e giunge a risultati estetici
interessanti, un po’ fuori dal tempo.
Una mano che ha potuto sviluppare – in particolare nella tecnica
incisoria - frequentando negli ultimi tre anni il famoso Atelier
Contrepoint di S.W. Hayter a Parigi.
12
marzo 2009
Alex Dorici – Esposizione
Dal 12 al 21 marzo 2009
arte contemporanea
Location
ARTELIER
Lugano, Via Bossi, 12, (Lugano)
Lugano, Via Bossi, 12, (Lugano)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato ore 17-19,30
Vernissage
12 Marzo 2009, dalle 18 fino almeno alle 22
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