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Alex Majoli – Leros
Il progetto “LEROS” è costituito da una mostra fotografica di circa 44 foto scattate da Alex Majoli, un giovane fotografo italiano attivo presso la Magnum Photos ©, una delle più quotate società di fotografi della Gran Bretagna
Comunicato stampa
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“La conquista della libertà del malato deve coincidere con la conquista della libertà dell'intera comunità”. Questo, in sintesi, il pensiero rivoluzionario di Franco Basaglia, lo psichiatra cui si deve l’introduzione in Italia della legge 180 e la chiusura dei manicomi.
Il progetto “LEROS” è costituito da una mostra fotografica di circa 44 foto scattate da Alex Majoli, un giovane fotografo italiano attivo presso la Magnum Photos ©, una delle più quotate società di fotografi della Gran Bretagna.
Per volontà dell’autore la mostra ha carattere itinerante: allestita per la prima volta a Milano nell’estate del 2000 (grazie al prezioso ruolo di coordinamento e promozione svolto da Francesco Giannuzzi, all’ineguagliabile lavoro di scansione e stampa di Lorenza Orlando e alla collaborazione di Laura Lezza), viene proposta all’oggi all’attenzione della pubblica amministrazione di Carrara, coinvolgendo gli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali e agli Assessorati Provinciali alla Cultura e alle Politiche Sociali di Massa Carrara.
Vista la particolarità della tematica trattata la mostra si offre come momento di riflessione, avente finalità sociali e culturali che ben si prestano ad assolvere una funzione educativa. Parte integrante dell’evento è il convegno tematico con l’intervento di esperti del settore che si terrà nei locali del Mulino Forti di Carrara.
Le foto sono il racconto del viaggio di Alex Majoli a Leros, una piccola isola greca, sede fino ad una decina di anni fa del peggior manicomio del mondo. Storie di freddo, di incuria, di cibo ed escrementi mescolati insieme, di corpi nudi, privi di tutto, di morte come atteso rimedio o come rimedio cercato. Immagini di uomini che di umano non hanno più niente, schiacciati dalla logica assurda del manicomio, della reclusione, della gabbia di sopravvivenza. Ma sopravvivere non è vivere, è dover combattere tutti i giorni per il cibo, è avere il permesso di lavarsi una volta a settimana, è dormire su materassi di fortuna o girare mal vestiti o addirittura nudi.
La struttura che ospitò il manicomio era prima una base militare, poi un ex prigione per detenuti politici, e già questo ci deve far riflettere: perché una prigione può diventare un manicomio, una struttura che dovrebbe essere un luogo di accoglienza, di cura.
Viene ritratto il momento di passaggio dall’orrore del manicomio alla nuovo vita, grazie ad un progetto che ha coinvolto psicologi e operatori di Trieste. Un percorso fatto di affetto, contatto umano, di recupero della dignità, di uscite libere, ma libere davvero, di musica, di pranzi e di cene, di pulizia, di mare, di spiagge, di sole. Uomini che ritornano ad essere vivi, che riscoprono il bisogno del contatto, dell’affetto, della comunicazione
Una storia di eros finalmente, un amore che mai come in queste foto non può che essere affiancato al suo alter ego, al suo rovescio della medaglia, la morte.
L’esposizione testimonia, attraverso le immagini, le condizioni di vita nelle quali hanno vissuto i malati per più di trent’anni, cercando di sensibilizzare la collettività ad un problema tutt’oggi vivo: la cura delle malattie psichiatriche e il disagio.
Parte integrante della personale sarà la proiezione del backstage di Gabriele Palmieri dal titolo “Leros la luna e il sole ”.
Il progetto “LEROS” è costituito da una mostra fotografica di circa 44 foto scattate da Alex Majoli, un giovane fotografo italiano attivo presso la Magnum Photos ©, una delle più quotate società di fotografi della Gran Bretagna.
Per volontà dell’autore la mostra ha carattere itinerante: allestita per la prima volta a Milano nell’estate del 2000 (grazie al prezioso ruolo di coordinamento e promozione svolto da Francesco Giannuzzi, all’ineguagliabile lavoro di scansione e stampa di Lorenza Orlando e alla collaborazione di Laura Lezza), viene proposta all’oggi all’attenzione della pubblica amministrazione di Carrara, coinvolgendo gli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali e agli Assessorati Provinciali alla Cultura e alle Politiche Sociali di Massa Carrara.
Vista la particolarità della tematica trattata la mostra si offre come momento di riflessione, avente finalità sociali e culturali che ben si prestano ad assolvere una funzione educativa. Parte integrante dell’evento è il convegno tematico con l’intervento di esperti del settore che si terrà nei locali del Mulino Forti di Carrara.
Le foto sono il racconto del viaggio di Alex Majoli a Leros, una piccola isola greca, sede fino ad una decina di anni fa del peggior manicomio del mondo. Storie di freddo, di incuria, di cibo ed escrementi mescolati insieme, di corpi nudi, privi di tutto, di morte come atteso rimedio o come rimedio cercato. Immagini di uomini che di umano non hanno più niente, schiacciati dalla logica assurda del manicomio, della reclusione, della gabbia di sopravvivenza. Ma sopravvivere non è vivere, è dover combattere tutti i giorni per il cibo, è avere il permesso di lavarsi una volta a settimana, è dormire su materassi di fortuna o girare mal vestiti o addirittura nudi.
La struttura che ospitò il manicomio era prima una base militare, poi un ex prigione per detenuti politici, e già questo ci deve far riflettere: perché una prigione può diventare un manicomio, una struttura che dovrebbe essere un luogo di accoglienza, di cura.
Viene ritratto il momento di passaggio dall’orrore del manicomio alla nuovo vita, grazie ad un progetto che ha coinvolto psicologi e operatori di Trieste. Un percorso fatto di affetto, contatto umano, di recupero della dignità, di uscite libere, ma libere davvero, di musica, di pranzi e di cene, di pulizia, di mare, di spiagge, di sole. Uomini che ritornano ad essere vivi, che riscoprono il bisogno del contatto, dell’affetto, della comunicazione
Una storia di eros finalmente, un amore che mai come in queste foto non può che essere affiancato al suo alter ego, al suo rovescio della medaglia, la morte.
L’esposizione testimonia, attraverso le immagini, le condizioni di vita nelle quali hanno vissuto i malati per più di trent’anni, cercando di sensibilizzare la collettività ad un problema tutt’oggi vivo: la cura delle malattie psichiatriche e il disagio.
Parte integrante della personale sarà la proiezione del backstage di Gabriele Palmieri dal titolo “Leros la luna e il sole ”.
09
aprile 2005
Alex Majoli – Leros
Dal 09 al 23 aprile 2005
fotografia
Location
CHIESA DEL SUFFRAGIO
Carrara, Via Plebiscito, (Massa-carrara)
Carrara, Via Plebiscito, (Massa-carrara)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, 10,30-12,30 e 17-20
Vernissage
9 Aprile 2005, ore 18.30
Sito web
www.cestino.it