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Alfabeto di periferia
Lo Spazio Espositivo del Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano con questa mostra fotografica intende riflettere sui cambiamenti avvenuti nelle periferie italiane, soprattutto a partire dagli ultimi due decenni
Comunicato stampa
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Il 13 maggio 2006 si inaugura, presso il Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano, la mostra fotografica ALFABETO DI PERIFERIA curata da Gigliola Foschi e promossa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rozzano.
Lo Spazio Espositivo del Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano con questa mostra fotografica intende riflettere sui cambiamenti avvenuti nelle periferie italiane, soprattutto a partire dagli ultimi due decenni. Oltre al contributo di autori che hanno eletto il territorio urbano a tema della loro ricerca, la mostre accoglie anche le opere più significative (realizzate appositamente per questa iniziativa) di alcuni studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano che, guidati dal docente e fotografo Erminio Annunzi, hanno indagato la realtà urbanistica e sociale del Comune di Rozzano.
Con gli anni Ottanta-Novanta, la visibile distinzione tra territorio urbano e periferico viene progressivamente sostituita da una realtà frammentata a urbanizzazione diffusa, di difficile definizione e dai confini territoriali incerti. Fenomeni come l’accresciuta mobilità e la progressiva terziarizzazione disseminano sul territorio delle periferie nuove insorgenze architettoniche (giganteschi shopping mall, outlet, cinema multisala, ipermercati, villette a schiera, ecc.) che si sommano spesso a quelle preesistenti, creando nuovi centri di aggregazione sociale. La campagna che un tempo separava Milano dai centri dell’hinterland milanese viene di conseguenza invasa da un continuum di quartieri residenziali, insediamenti produttivi e centri commerciali, dove si accavallano usi e situazioni che variano anche nel corso di un’unica giornata. Osservare quanto succede nelle periferie non può quindi essere inteso come espressione di un interesse puramente contingente o accessorio, ma diventa essenziale per comprendere la contemporaneità e individuare sia i problemi, sia le risorse dalle quali si può ripartire.
Con Alfabeto di periferia, già a partire dal titolo si vuole suggerire l’idea che la mostra intende aprirsi a una molteplicità di tematiche, attraverso sguardi protesi a interrogare questa realtà policentrica e frammentata, complessa e contraddittoria. Sguardi dunque che non intendono solo rappresentare il territorio metropolitano, ma anche la quotidianità di chi lo vive o lo abita, le esperienze che esso determina, le tracce di una storia industriale che sta per essere cancellata.
Ogni autore invitato affronta quindi un problema o un argomento diverso: dai condomini anni Settanta che si addensano l’uno di fianco all’altro (Alessandro Cimmino) alle nuove villette sorte nei quartieri limitrofi ai centri urbani (Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri); dalla moltiplicazione di shopping mall e cinema multisala (Pio Tarantini) all’abbandono e alla distruzione delle fabbriche (Daniele Faverzani); dal senso di solitudine di chi percorre a piedi i viali delle periferie (Marcello d’Ascia) ai centri ricreativi per anziani dove esiste ancora una forte socialità (Matteo Balduzzi), ecc.
Fotografie e video di: Matteo Balduzzi, Alessandro Cimmino, Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri, Marcello d’Ascia, Martina Dinato, Daniele Faverzani, Paolo Pandullo, Claudio Ravasi, Claudio Sabatino, Pio Tarantini, Alessandro Vicario, Giovanni Zaffagnini e gli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano.
Lo Spazio Espositivo del Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano con questa mostra fotografica intende riflettere sui cambiamenti avvenuti nelle periferie italiane, soprattutto a partire dagli ultimi due decenni. Oltre al contributo di autori che hanno eletto il territorio urbano a tema della loro ricerca, la mostre accoglie anche le opere più significative (realizzate appositamente per questa iniziativa) di alcuni studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano che, guidati dal docente e fotografo Erminio Annunzi, hanno indagato la realtà urbanistica e sociale del Comune di Rozzano.
Con gli anni Ottanta-Novanta, la visibile distinzione tra territorio urbano e periferico viene progressivamente sostituita da una realtà frammentata a urbanizzazione diffusa, di difficile definizione e dai confini territoriali incerti. Fenomeni come l’accresciuta mobilità e la progressiva terziarizzazione disseminano sul territorio delle periferie nuove insorgenze architettoniche (giganteschi shopping mall, outlet, cinema multisala, ipermercati, villette a schiera, ecc.) che si sommano spesso a quelle preesistenti, creando nuovi centri di aggregazione sociale. La campagna che un tempo separava Milano dai centri dell’hinterland milanese viene di conseguenza invasa da un continuum di quartieri residenziali, insediamenti produttivi e centri commerciali, dove si accavallano usi e situazioni che variano anche nel corso di un’unica giornata. Osservare quanto succede nelle periferie non può quindi essere inteso come espressione di un interesse puramente contingente o accessorio, ma diventa essenziale per comprendere la contemporaneità e individuare sia i problemi, sia le risorse dalle quali si può ripartire.
Con Alfabeto di periferia, già a partire dal titolo si vuole suggerire l’idea che la mostra intende aprirsi a una molteplicità di tematiche, attraverso sguardi protesi a interrogare questa realtà policentrica e frammentata, complessa e contraddittoria. Sguardi dunque che non intendono solo rappresentare il territorio metropolitano, ma anche la quotidianità di chi lo vive o lo abita, le esperienze che esso determina, le tracce di una storia industriale che sta per essere cancellata.
Ogni autore invitato affronta quindi un problema o un argomento diverso: dai condomini anni Settanta che si addensano l’uno di fianco all’altro (Alessandro Cimmino) alle nuove villette sorte nei quartieri limitrofi ai centri urbani (Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri); dalla moltiplicazione di shopping mall e cinema multisala (Pio Tarantini) all’abbandono e alla distruzione delle fabbriche (Daniele Faverzani); dal senso di solitudine di chi percorre a piedi i viali delle periferie (Marcello d’Ascia) ai centri ricreativi per anziani dove esiste ancora una forte socialità (Matteo Balduzzi), ecc.
Fotografie e video di: Matteo Balduzzi, Alessandro Cimmino, Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri, Marcello d’Ascia, Martina Dinato, Daniele Faverzani, Paolo Pandullo, Claudio Ravasi, Claudio Sabatino, Pio Tarantini, Alessandro Vicario, Giovanni Zaffagnini e gli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano.
13
maggio 2006
Alfabeto di periferia
Dal 13 al 30 maggio 2006
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE CASCINA GRANDE
Rozzano, Viale Palmiro Togliatti, (Milano)
Rozzano, Viale Palmiro Togliatti, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9.30–12.30 e 14.30-18
Vernissage
13 Maggio 2006, ore 17
Autore
Curatore