Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alfio Pappalardo – Il fiore di Perla
La mostra comprenderà una raccolta di circa 25 opere inedite realizzate nel 1995 a fusaggine su carta e costituenti il ciclo denominato “Perle-i”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
IL SIGNORE DELL’ALAMBICCO
[…] Tutt’intorno a lui il lungo solco scavato nella giungla era un bagno a vapore. Procedeva a fatica tra le piante rampicanti e i tronchi spezzati, quando un uccello, una visione di rosso e di giallo, gli saettò davanti con un grido da strega. (1)
Fu allora, quindi, che il colore rifuggii improvvisamente lasciando traccia nebbiosa in un distillato dall’acre odore: carbone? Così, dentro, dietro il vetro di un’ampolla magica vive il regno caldo di un uomo. Si manifesta nel vuoto, nel pieno del suo ricordo. Prende forma liquida dalla brina che lo veste: le minuscole, luccicanti, immobili figlie di una condensa ne filtrano la visione. Ecco poi accidentalmente, per un attimo, rovesciarsi - ruotando chissà per quale umana ragione… magia? - ed è subito neve; tutto, in quel mondo in fiala, sembrava evolvere in luce: il bianco col nero si faceva grigio e la notte con il giorno meriggio e lì: […] giovani fiori sussurravano melodiosamente / a felici fiori quella notte, ed alberi ad alberi; / fontane effondevano musiche mentre cadevano / in molti boschetti rischiarati dalle stelle, o in una valletta illuminata dalla luna. // Tuttavia il silenzio scendeva sulle cose materiali - / su fiori leggiadri, su brillanti cascate e su angeliche ali, - / e solo il suono, che proveniva dallo spirito, / faceva ritornello al sortilegio che la vergine cantava […].(2)
Era il tonfo di un fiocco puro nel buio sordo dell’oscurità, come il ritmo di una goccia cadente, linda, nel baratro della sordità… Tutto era “dentro”, lo vedevo e lo vivevo - lo vivo e lo vedo anche adesso - ma dentro, come attraverso un tubo trasparente mediante il quale, alla giusta distanza, scendere per un magico tuffo, come la neve, al fondo; seguendo la serpentina inizia il raffreddamento per giungere infine, al fondo, al raccolto stillato di una realtà immanente!
Ora sono qui, ormai ne faccio parte, resterò abitante di questo mondo riemerso cercando di scoprire dove mi porterà quel filo a cui legherò la luna dal profilo di perla.
Calusca
1 William Goldin, in Il Signore delle Mosche, Arnoldo Mondadori Editore per La Repubblica, Milano, 1980
2 Edgar Allan Poe, in Le poesie, Laterza & Figli Editori, 1912
[…] Tutt’intorno a lui il lungo solco scavato nella giungla era un bagno a vapore. Procedeva a fatica tra le piante rampicanti e i tronchi spezzati, quando un uccello, una visione di rosso e di giallo, gli saettò davanti con un grido da strega. (1)
Fu allora, quindi, che il colore rifuggii improvvisamente lasciando traccia nebbiosa in un distillato dall’acre odore: carbone? Così, dentro, dietro il vetro di un’ampolla magica vive il regno caldo di un uomo. Si manifesta nel vuoto, nel pieno del suo ricordo. Prende forma liquida dalla brina che lo veste: le minuscole, luccicanti, immobili figlie di una condensa ne filtrano la visione. Ecco poi accidentalmente, per un attimo, rovesciarsi - ruotando chissà per quale umana ragione… magia? - ed è subito neve; tutto, in quel mondo in fiala, sembrava evolvere in luce: il bianco col nero si faceva grigio e la notte con il giorno meriggio e lì: […] giovani fiori sussurravano melodiosamente / a felici fiori quella notte, ed alberi ad alberi; / fontane effondevano musiche mentre cadevano / in molti boschetti rischiarati dalle stelle, o in una valletta illuminata dalla luna. // Tuttavia il silenzio scendeva sulle cose materiali - / su fiori leggiadri, su brillanti cascate e su angeliche ali, - / e solo il suono, che proveniva dallo spirito, / faceva ritornello al sortilegio che la vergine cantava […].(2)
Era il tonfo di un fiocco puro nel buio sordo dell’oscurità, come il ritmo di una goccia cadente, linda, nel baratro della sordità… Tutto era “dentro”, lo vedevo e lo vivevo - lo vivo e lo vedo anche adesso - ma dentro, come attraverso un tubo trasparente mediante il quale, alla giusta distanza, scendere per un magico tuffo, come la neve, al fondo; seguendo la serpentina inizia il raffreddamento per giungere infine, al fondo, al raccolto stillato di una realtà immanente!
Ora sono qui, ormai ne faccio parte, resterò abitante di questo mondo riemerso cercando di scoprire dove mi porterà quel filo a cui legherò la luna dal profilo di perla.
Calusca
1 William Goldin, in Il Signore delle Mosche, Arnoldo Mondadori Editore per La Repubblica, Milano, 1980
2 Edgar Allan Poe, in Le poesie, Laterza & Figli Editori, 1912
06
dicembre 2009
Alfio Pappalardo – Il fiore di Perla
Dal 06 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
VOCATION ART SPACE
Acireale, Via Monsignor Genuardi, 9, (Catania)
Acireale, Via Monsignor Genuardi, 9, (Catania)
Orario di apertura
martedì | domenica 19,00 – 2,00 ; chiuso lunedì
Vernissage
6 Dicembre 2009, ore 19
Sito web
www.calusca.it
Autore
Curatore