“APPASSIONATE BOOK (2003/2004), ovvero la pittura che fa incursione nella fotografia pubblicitaria di moda e crea le nuove icone di una spiritualità apocrifa e profana ma non blasfema”: questo il titolo ed il motivo della mostra d’arte contemporanea di Alfonso Leto, allestita nella Galleria San Saverio dell’ERSU di Palermo (via G. Di Cristina, 39), che verrà inaugurata venerdì 4 giugno 2004, alle ore 18,30, per rimanere aperta al pubblico sino al 17 giugno prossimo.

L’iniziativa, curata da Silvana Montera ed accompagnata da un catalogo elaborato con un testo di Fulvio Abbate (per il quale la pittura di Alfonso Leto si offre come chiave di demistificazione del presente spettacolare), consiste nell’esposizione di 29 pitture/fotografie pubblicitarie modificate (oli su stampa pubblicitaria - cartello-vetrina - e circuito elettronico assemblati; oli su poster montati su m.d; oli su stampa pubblicitaria - book di moda - e cip integrati in rettotela con telaio).
Nell’arte di Leto l’immagine pubblicitaria costituisce il pre-testo, cui fare ricorso senza riserve, quasi una tabula rasa, quasi che sia più facile trovare un cartellone da parrucchiere o una rivista, o un manifesto pubblicitario, che una classica tela bianca.
In sintonia è il testo di Fulvio Abbate, in cui la pubblicità e la cultura televisiva è in modo evidente censurata come icona del vuoto, portatrice di falsi valori, mercificata e mercificante del corpo e dell’immagine, in una parola dell’identità femminile, e per converso, di quella maschile.
Dello stesso autore ricordiamo l’aquilone Barocco siciliano, del 2004, creato in collaborazione col maestro giapponese Nabuhiko Yoshizumi e le Meteoriti, un’opera monumentale per Gibellina, in collaborazione con la Fondazione Orestiadi 2003.