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Alfred Drago Rens – Fiori da Meditazione
Nell’ambito de “Il Linguaggio dei Fiori”, argomento collaterale della prossima edizione di Messer Tulipano, dal 2 aprile al 1 maggio, Alfred Drago Rens espone le sue opere a tema floreale
Comunicato stampa
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Quest’anno, dal 2 aprile sino al 1 maggio, Messer Tulipano al Castello Medievale di Pralormo avrà dei fiori in più: saranno delle opere d’arte di Alfred Drago Rens, artista italiano con radici olandesi che da tempo conduce una ricerca sul tema dei fiori.
Come è tipico della ricerca e raccolta ossessiva che caratterizza la sua opera, per Drago il percorso di avvicinamento al mondo dei fiori inizia da lontano, dalle sue stesse radici.
Si parte, quindi, delle grandi nature morte fiamminghe, i meravigliosi trionfi di fiori e frutta, tanto sinceri da restituire dettaglio, colori e imperfezioni naturali sino a giungere alle collotipie colorate a mano di Ogawa Kazumasa.
Ogni tappa di questo percorso ha lasciato un segno nell’opera di Drago, che sembra giocare in bilico tra la perfezione di un’immagine e l’imperfezione di un petalo appassito. L’artista utilizza la scansione digitale come strumento per la sua opera, ma non la ritocca: tutto è reale nella sua originale bellezza.
Dopo la sperimentazione condotta con progetto “100 Mani”, nel quale le stesse mani dell’artista diventavano appendici fiorite che alludevano al mito di Apollo e Dafne e quindi alla lotta tra il maschile e il femminile, Drago, si sofferma sulla tridimensionalità, giungendo alla definizione della tecnica Ziggurat, dove l’immagine acquista volume attraverso la sovrapposizione di sette livelli quadrati tra loro concentrici, di sette centimetri di base e sette millimetri distanti l’uno dall’altro.
È in questo modo che, nell’opera di Alfred Drago Rens, il guardare diventa vedere solo nello spostamento dell’occhio verso i lati oscuri o la luce nascosta, per dare profondità a quello che l’abitudine rende piatto.
Attraverso questo particolare trattamento dell’immagine che coinvolge, quindi, luce e movimento, Drago porta il suo pubblico a soffermarsi, a guardare, non più vedere, e a meditare su ciò che oramai si tende a dare per scontata: la bellezza delicata di una perfetta imperfezione.
Dal 2 aprile al 1 maggio, al Castello di Pralormo, accanto a queste opere realizzate con la tecnica Ziggurat riunite nella serie “Fiori SMALL”, Alfred Drago Rens, esporrà una selezione di tre opere bidimensionali della serie “Memorie”, vere e proprie wunderkammer del ricordo, dove vecchie foto giocano con fiori e minerali, inventandosi nuovi racconti.
Può un’immagine sprigionare un odore? Forse sì, grazie al gioco del ricordo, della mente e del riutilizzo di una bellezza perduta, dimenticata e forse destinata a sfiorire.
Come è tipico della ricerca e raccolta ossessiva che caratterizza la sua opera, per Drago il percorso di avvicinamento al mondo dei fiori inizia da lontano, dalle sue stesse radici.
Si parte, quindi, delle grandi nature morte fiamminghe, i meravigliosi trionfi di fiori e frutta, tanto sinceri da restituire dettaglio, colori e imperfezioni naturali sino a giungere alle collotipie colorate a mano di Ogawa Kazumasa.
Ogni tappa di questo percorso ha lasciato un segno nell’opera di Drago, che sembra giocare in bilico tra la perfezione di un’immagine e l’imperfezione di un petalo appassito. L’artista utilizza la scansione digitale come strumento per la sua opera, ma non la ritocca: tutto è reale nella sua originale bellezza.
Dopo la sperimentazione condotta con progetto “100 Mani”, nel quale le stesse mani dell’artista diventavano appendici fiorite che alludevano al mito di Apollo e Dafne e quindi alla lotta tra il maschile e il femminile, Drago, si sofferma sulla tridimensionalità, giungendo alla definizione della tecnica Ziggurat, dove l’immagine acquista volume attraverso la sovrapposizione di sette livelli quadrati tra loro concentrici, di sette centimetri di base e sette millimetri distanti l’uno dall’altro.
È in questo modo che, nell’opera di Alfred Drago Rens, il guardare diventa vedere solo nello spostamento dell’occhio verso i lati oscuri o la luce nascosta, per dare profondità a quello che l’abitudine rende piatto.
Attraverso questo particolare trattamento dell’immagine che coinvolge, quindi, luce e movimento, Drago porta il suo pubblico a soffermarsi, a guardare, non più vedere, e a meditare su ciò che oramai si tende a dare per scontata: la bellezza delicata di una perfetta imperfezione.
Dal 2 aprile al 1 maggio, al Castello di Pralormo, accanto a queste opere realizzate con la tecnica Ziggurat riunite nella serie “Fiori SMALL”, Alfred Drago Rens, esporrà una selezione di tre opere bidimensionali della serie “Memorie”, vere e proprie wunderkammer del ricordo, dove vecchie foto giocano con fiori e minerali, inventandosi nuovi racconti.
Può un’immagine sprigionare un odore? Forse sì, grazie al gioco del ricordo, della mente e del riutilizzo di una bellezza perduta, dimenticata e forse destinata a sfiorire.
02
aprile 2016
Alfred Drago Rens – Fiori da Meditazione
Dal 02 aprile al primo maggio 2016
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI PRALORMO
Pralormo, (Torino)
Pralormo, (Torino)
Autore