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Alfredo Colombo – La terra lega agli altri
Gli intensi lavori in terracotta che Alfredo Colombo presenta in quest’occasione, e che sono stati sobriamente distribuiti tra il primo e il secondo piano dell’Oratorio dei Disciplini, sono l’esito ultimo di un percorso ormai decennale, nel quale, pur partendo dalla pittura, si è manifestata ben presto l’esigenza, quasi la necessità, di affrontare il problema della terza dimensione e dello spazio.
Comunicato stampa
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Gli intensi lavori in terracotta che Alfredo Colombo presenta in quest'occasione, e che sono stati sobriamente distribuiti tra il primo e il secondo piano dell'Oratorio dei Disciplini, sono l'esito ultimo di un percorso ormai decennale, nel quale, pur partendo dalla pittura, si è manifestata ben presto l'esigenza, quasi la necessità, di affrontare il problema della terza dimensione e dello spazio. Alle soluzioni in bilico sul confine sottile tra pittura e scultura sperimentate nel corso degli anni Novanta, si sostituiscono ora l'ineludibile presenza spaziale delle opere in mostra, quella dei globi e delle sfere, dei totem e delle gabbie, a segnare con la loro sostanza tridimensionale e seppur nella continuità di una predilezione per materiali “naturali” (prima il legno, oggi l'argilla appunto), un piccolo, ma significativo, punto di svolta nel percorso dell'artista.
Proprio come il tempo che trascorre a ritmi diversi, entro due processi dinamici, le terrecotte di Alfredo Colombo s'innalzano come domande verticali, divengono strutture scultoree, testimoni dell'accumulo e della dispersione nel nostro periodo storico. L'ascensione tubolare è presenza totemica, costellata di segni e di incisioni con allusioni pittoriche o rimandi figurativi - corpi crocefissi, parole o scarabocchi - immagini sospese, però, nella sottrazione e mimetizzate nella forma dell'insieme di terracotta.
Nelle gabbie, invece, i globi di terracotta - potrebbero rimandare a un popolo di teschi (ricordi di fatti storici terribili, eccidi) che segna lo spazio in una prigione geometrica - testimoniano una paura profonda, un timore tenuto sotto controllo costante, a una certa distanza, tra le sbarre della consapevolezza di essere contraddittori. Le sculture, qui intese come simboli esse stesse della violenza dell'immaginazione, agiscono come un trasmettitore, per toccare lo spazio mentale dello spettatore: sono mezzi per trovare una visione oltre il funzionalismo senza anima e oltre il razionalismo senza immaginazione.
Paolo Plebani e Mauro Zanchi
Proprio come il tempo che trascorre a ritmi diversi, entro due processi dinamici, le terrecotte di Alfredo Colombo s'innalzano come domande verticali, divengono strutture scultoree, testimoni dell'accumulo e della dispersione nel nostro periodo storico. L'ascensione tubolare è presenza totemica, costellata di segni e di incisioni con allusioni pittoriche o rimandi figurativi - corpi crocefissi, parole o scarabocchi - immagini sospese, però, nella sottrazione e mimetizzate nella forma dell'insieme di terracotta.
Nelle gabbie, invece, i globi di terracotta - potrebbero rimandare a un popolo di teschi (ricordi di fatti storici terribili, eccidi) che segna lo spazio in una prigione geometrica - testimoniano una paura profonda, un timore tenuto sotto controllo costante, a una certa distanza, tra le sbarre della consapevolezza di essere contraddittori. Le sculture, qui intese come simboli esse stesse della violenza dell'immaginazione, agiscono come un trasmettitore, per toccare lo spazio mentale dello spettatore: sono mezzi per trovare una visione oltre il funzionalismo senza anima e oltre il razionalismo senza immaginazione.
Paolo Plebani e Mauro Zanchi
21
agosto 2008
Alfredo Colombo – La terra lega agli altri
Dal 21 agosto al 07 settembre 2008
arte contemporanea
Location
ORATORIO DEI DISCIPLINI
Clusone, Vicolo San Bernardino, (Bergamo)
Clusone, Vicolo San Bernardino, (Bergamo)
Orario di apertura
sabato - domenica - lunedì: 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00 martedì - mercoledì - giovedì - venerdì: 15.00-19.00
Vernissage
21 Agosto 2008, ore 18,00
Editore
MOMA
Autore
Curatore