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Alfredo Gioventù / Giovanni Maffucci – Del sogno di Daphne
L’installazione sarà composta con opere realizzate per l’evento svoltosi al Museo Marino Marini di Pistoia dal dicembre 2011 al gennaio 2012.
La rappresentazione del mito di Daphne, attraverso un linguaggio artistico sensibile alle ricerche dell’Art in Nature e della Land Art e attento alle qualità ed alle potenzialità espressive della materia, si prefigge l’obiettivo di contribuire all’attuale dibattito culturale sul rapporto tra l’Uomo e la Natura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'installazione sarà composta con opere realizzate per l'evento svoltosi al Museo Marino Marini di Pistoia dal dicembre 2011 al gennaio 2012.
La rappresentazione del mito di Daphne, attraverso un linguaggio artistico sensibile alle ricerche dell'Art in Nature e della Land Art e attento alle qualità ed alle potenzialità espressive della materia, si prefigge l'obiettivo di contribuire all'attuale dibattito culturale sul rapporto tra l'Uomo e la Natura.
La sua presentazione presso la prestigiosa sede della Fondazione Marino Marini è divenuta parte integrante dei contenuti in quanto l'attenzione si è concentrata sulla lezione di M. Marini nell'alludere, attraverso la simbologia della sembianza femminile, all'eterno dramma del rapporto tra vita e morte che una natura, in parte madre ed in parte matrigna, da sempre propone all'uomo. Diversamente dall'iconografia canonica che vede Daphne nel momento in cui si trasforma tra le mani di Apollo, nell'istallazione verrà rappresentato il percorso mentale che ha portato la ninfa ad una scelta così radicale e lo stesso percorso in una sua eterna riflessione sulle conseguenze e sul valore del suo gesto.
La nuova installazione, a Sestri Levante, nell'ambito del progetto ArTura _ Alberi, nell'intento di proseguire il dialogo tra i due artisti, propone a residenti e turisti la conoscenza di questa fase del lavoro di Alfredo Gioventù e la figura artistica di Giovanni Maffucci, integrandosi nelle tematiche che il progetto ArTura si prefigge di approfondire.
Il lavoro di Alfredo Gioventù, in questa occasione, si è allontanato dall'utilizzo prevalente della materia ceramica per sperimentare con maggior decisione le proprietà plastiche ed espressive degli elementi naturali consumati dal tempo.
Il sogno si manifesta con un susseguirsi di immagini vegetali, opera di Giovanni Maffucci, che rimangono impressionate su una stele di terra cotta come se fosse una primordiale pellicola fotografica. Quello che appare è una vera e propria metamorfosi all'interno della quale la natura è percepita come infinitamente molteplice e allo stesso tempo coerente e unitaria. Per questo rispecchia di volta in volta la forma dei confini dello scrutatore.
Questa installazione si è proposta come laboratorio di una esperienza in divenire nel dialogo tra l'opera di Alfredo Gioventù e la ricerca di Giovanni Maffucci, l'esperienza si è arricchita del contributo di Anty Pansera (critico d'arte, presidente dell'Isia di Faenza), Massimo Morasso (scrittore e critico lettterario), Lorenzo Calvi (neuropsichiatra, fondatore della rivista “Comprendre” della Società Italiana per la Psicopatologia Fenomenologica), Sara Pierucci (psicologa) che, avendo seguito dal suo nascere il progetto, hanno fornito contributi scritti. Questi contributi, unitamente alle suggestioni fotografiche di Xeniya Kulikova e Daniela Mangini, sono divenuti oggetto di una pubblicazione, realizzata grazie alla partecipazione all'operazione della Fondazione Giorgio Tesi.
Giovanni Maffucci : studioso dei costumi, abilità, rituali e conoscenze delle culture preistoriche.Sviluppa un originale percorso attraverso la pratica della “Ceramica Preistorica”, utilizzando questa disciplina ceramica come supporto per lo studio approfondito di temi come: il processo creativo, sensi e percezione, dinamiche della comunicazione, formazione e sistemi pedagogici. Inizia così una fervida collaborazione con artisti, istituti e centri di ricerca volta a proporre attività e percorsi formativi alternativi. Conduce dal 2000 seminari, corsi e workshops di “Ceramica Preistorica” presso istituti pubblici e privati. L’intenso lavoro ceramico si concretizza nell’ideazione di tecniche originali, come la “Firepaint” (pittura con il fuoco), che danno nuovo respiro alle più antiche ed essenziali tecniche ceramiche.
Via di Valdibrana, 64
51100 Pistoia.
www.giovannimaffucci.it
L'avvicinamento alle tematiche del “genius loci” vede partecipare Alfredo Gioventù al dibattito sui rapporti tra arte, artigianato e design, con un particolare materiale ceramico da lui inventato che imita i ciottoli delle spiagge liguri. Mediante l'attività dell'Opificio Ceramico, fondato nel 1998, con questi sassi ceramici, che appaiono più veri dei sassi veri ma privati del peso, testimonia, insieme a Daniela Mangini, la possibilità di trasformare le peculiarità estetiche del territorio in cultura. Le loro opere sono presenti in musei, gallerie e circuiti specializzati in Italia ed all'estero ed hanno ricevuto premi e riconoscimenti. Nel 2004, con la singolare esperienza di illustrazione della fiaba di Mario Lodi “Il castagno” attraverso opere in ceramica dedicate, che culminerà con la mostra personale NarraTerra presso il polo museale GAM di Genova Nervi, consolida l'interesse per il rapporto tra arte e natura che porterà il suo percorso plastico – ceramico ad avvicinarsi alle tematiche dell'Art in Nature ( espone ad ArteSella nel 2008) e ad intraprendere, sempre insieme all'artista Daniela Mangini, il progetto ArTura _ Territori tra Arte e Natura, presso la cinquecentesca Torre dei Doganieri di Sestri Levante.
Le più significative opere, realizzate dal 2010 in questo nuovo contesto, sono: “Arcipelaghi di Parole”, pannello in gré s e smalto celadon per la passeggiata a mare di Albisola S.; installazione “Il volo dei cento bicchieri” realizzata con i monaci ceramisti di Bose ed Enzo Bianchi; ; la partecipazione alla manifestazione “Vaselle d'Autore” per il Museo del Vino di Torgiano; la partecipazione alla Biennale di Venezia 2011 con l'opera “Il viaggio” su invito della dott. D.
Coruzzi
www.alfredogioventu.it
facebook: Opificio Ceramico Alfredo Gioventù
La rappresentazione del mito di Daphne, attraverso un linguaggio artistico sensibile alle ricerche dell'Art in Nature e della Land Art e attento alle qualità ed alle potenzialità espressive della materia, si prefigge l'obiettivo di contribuire all'attuale dibattito culturale sul rapporto tra l'Uomo e la Natura.
La sua presentazione presso la prestigiosa sede della Fondazione Marino Marini è divenuta parte integrante dei contenuti in quanto l'attenzione si è concentrata sulla lezione di M. Marini nell'alludere, attraverso la simbologia della sembianza femminile, all'eterno dramma del rapporto tra vita e morte che una natura, in parte madre ed in parte matrigna, da sempre propone all'uomo. Diversamente dall'iconografia canonica che vede Daphne nel momento in cui si trasforma tra le mani di Apollo, nell'istallazione verrà rappresentato il percorso mentale che ha portato la ninfa ad una scelta così radicale e lo stesso percorso in una sua eterna riflessione sulle conseguenze e sul valore del suo gesto.
La nuova installazione, a Sestri Levante, nell'ambito del progetto ArTura _ Alberi, nell'intento di proseguire il dialogo tra i due artisti, propone a residenti e turisti la conoscenza di questa fase del lavoro di Alfredo Gioventù e la figura artistica di Giovanni Maffucci, integrandosi nelle tematiche che il progetto ArTura si prefigge di approfondire.
Il lavoro di Alfredo Gioventù, in questa occasione, si è allontanato dall'utilizzo prevalente della materia ceramica per sperimentare con maggior decisione le proprietà plastiche ed espressive degli elementi naturali consumati dal tempo.
Il sogno si manifesta con un susseguirsi di immagini vegetali, opera di Giovanni Maffucci, che rimangono impressionate su una stele di terra cotta come se fosse una primordiale pellicola fotografica. Quello che appare è una vera e propria metamorfosi all'interno della quale la natura è percepita come infinitamente molteplice e allo stesso tempo coerente e unitaria. Per questo rispecchia di volta in volta la forma dei confini dello scrutatore.
Questa installazione si è proposta come laboratorio di una esperienza in divenire nel dialogo tra l'opera di Alfredo Gioventù e la ricerca di Giovanni Maffucci, l'esperienza si è arricchita del contributo di Anty Pansera (critico d'arte, presidente dell'Isia di Faenza), Massimo Morasso (scrittore e critico lettterario), Lorenzo Calvi (neuropsichiatra, fondatore della rivista “Comprendre” della Società Italiana per la Psicopatologia Fenomenologica), Sara Pierucci (psicologa) che, avendo seguito dal suo nascere il progetto, hanno fornito contributi scritti. Questi contributi, unitamente alle suggestioni fotografiche di Xeniya Kulikova e Daniela Mangini, sono divenuti oggetto di una pubblicazione, realizzata grazie alla partecipazione all'operazione della Fondazione Giorgio Tesi.
Giovanni Maffucci : studioso dei costumi, abilità, rituali e conoscenze delle culture preistoriche.Sviluppa un originale percorso attraverso la pratica della “Ceramica Preistorica”, utilizzando questa disciplina ceramica come supporto per lo studio approfondito di temi come: il processo creativo, sensi e percezione, dinamiche della comunicazione, formazione e sistemi pedagogici. Inizia così una fervida collaborazione con artisti, istituti e centri di ricerca volta a proporre attività e percorsi formativi alternativi. Conduce dal 2000 seminari, corsi e workshops di “Ceramica Preistorica” presso istituti pubblici e privati. L’intenso lavoro ceramico si concretizza nell’ideazione di tecniche originali, come la “Firepaint” (pittura con il fuoco), che danno nuovo respiro alle più antiche ed essenziali tecniche ceramiche.
Via di Valdibrana, 64
51100 Pistoia.
www.giovannimaffucci.it
L'avvicinamento alle tematiche del “genius loci” vede partecipare Alfredo Gioventù al dibattito sui rapporti tra arte, artigianato e design, con un particolare materiale ceramico da lui inventato che imita i ciottoli delle spiagge liguri. Mediante l'attività dell'Opificio Ceramico, fondato nel 1998, con questi sassi ceramici, che appaiono più veri dei sassi veri ma privati del peso, testimonia, insieme a Daniela Mangini, la possibilità di trasformare le peculiarità estetiche del territorio in cultura. Le loro opere sono presenti in musei, gallerie e circuiti specializzati in Italia ed all'estero ed hanno ricevuto premi e riconoscimenti. Nel 2004, con la singolare esperienza di illustrazione della fiaba di Mario Lodi “Il castagno” attraverso opere in ceramica dedicate, che culminerà con la mostra personale NarraTerra presso il polo museale GAM di Genova Nervi, consolida l'interesse per il rapporto tra arte e natura che porterà il suo percorso plastico – ceramico ad avvicinarsi alle tematiche dell'Art in Nature ( espone ad ArteSella nel 2008) e ad intraprendere, sempre insieme all'artista Daniela Mangini, il progetto ArTura _ Territori tra Arte e Natura, presso la cinquecentesca Torre dei Doganieri di Sestri Levante.
Le più significative opere, realizzate dal 2010 in questo nuovo contesto, sono: “Arcipelaghi di Parole”, pannello in gré s e smalto celadon per la passeggiata a mare di Albisola S.; installazione “Il volo dei cento bicchieri” realizzata con i monaci ceramisti di Bose ed Enzo Bianchi; ; la partecipazione alla manifestazione “Vaselle d'Autore” per il Museo del Vino di Torgiano; la partecipazione alla Biennale di Venezia 2011 con l'opera “Il viaggio” su invito della dott. D.
Coruzzi
www.alfredogioventu.it
facebook: Opificio Ceramico Alfredo Gioventù
28
aprile 2012
Alfredo Gioventù / Giovanni Maffucci – Del sogno di Daphne
Dal 28 aprile al 13 maggio 2012
arte contemporanea
Location
TORRE DEI DOGANIERI – ARTURA
Sestri Levante, Vico Macelli, (Genova)
Sestri Levante, Vico Macelli, (Genova)
Vernissage
28 Aprile 2012, ore 18
Autore