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Alfredo Jaar – Lament of the Images
A 10 anni dall’intervento pubblico “Cultura, dove sei?” e dalla personale all’Hangar Bicocca “It Is Difficult”, Alfredo Jaar torna a Milano con una personale rigorosa e poetica che si sviluppa sui tre piani della Galleria.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare la mostra personale dell’artista cileno Alfredo Jaar che
inaugura giovedì 18 ottobre 2018, presso la sede di Milano. La mostra è preceduta, il 17 ottobre alle ore
18.00 da una lecture dell’artista alla Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli di Milano.
A 10 anni dall’intervento pubblico “Cultura, dove sei?” e dalla personale all’Hangar Bicocca “It Is
Difficult”, Alfredo Jaar torna a Milano con una personale rigorosa e poetica che si sviluppa sui tre piani
della Galleria.
Al piano terra, l’artista presenta l’installazione site-specific WHAT NEED IS THERE TO WEEP OVER
PARTS OF LIFE? THE WHOLE OF IT CALLS FOR TEARS (Che bisogno c'è di piangere momenti della
vita? La vita intera è degna di pianto), una citazione di Seneca tratta dal "De Consolatione ad Marciam”.
L’opera, una scritta al neon rosso, le cui lettere sono disposte come una pioggia di lacrime a cui il testo
allude, è l’unica fonte di luce nello spazio che si presenta completamente rosso. Il lavoro fa riferimento al
progetto pubblico che Jaar sta realizzando per la città di Milano curato da Roberto Pinto: un cubo di
cemento, attraverso la cui vetrata rossa il visitatore può osservare la città "filtrata" dal colore rosso. Un
gesto nostalgico e malinconico e insieme un omaggio, secondo l’artista, alla sinistra italiana che sta
scomparendo.
Al primo piano, Lament of the Images, che dà il titolo alla mostra, è composta da due tavoli fotografici
luminosi, di solito usati nei laboratori fotografici per guardare i negativi. Il tavolo superiore, montato al
contrario e sospeso al soffitto, lentamente si avvicina a quello inferiore, fino a lasciare solo una sottile
linea di luce proveniente dalla fessura tra le due superfici che poi, come per dare inizio a un nuovo ciclo
di visioni, si allontanano. Volutamente non è presente nessuna immagine. Dice infatti Jaar: "Credo che
abbiamo perso la capacità di vedere ed essere scossi dalle immagini".
La mostra si completa al secondo piano con Shadows che fa parte della trilogia - iniziata con The Sound of
Silence, esposta nel 2008 all'Hangar Bicocca di Milano – in cui Jaar indaga il potere e la politica delle
immagini iconiche. Entrando in un corridoio buio si incontrano sei piccoli lightbox, una sequenza di
immagini del fotoreporter olandese Koen Wessing scattate in Nicaragua nel 1978 che documentano gli
eventi che seguono la morte di un contadino ucciso dalla Guardia Nazionale del regime di Somoza nei
giorni della guerra civile. Si passa poi in una stanza più grande, anch'essa completamente oscurata, dove
è presentata l’immagine di due donne, le figlie del contadino, nel momento in cui vengono a sapere
dell'uccisione del padre. Qui il dolore prende corpo in una sola immagine: quella in cui, le figlie,
devastate dal lutto, alzano le braccia al cielo. Un’immagine privata diventa l'icona di un dramma nel
quale tutti possono identificarsi.
inaugura giovedì 18 ottobre 2018, presso la sede di Milano. La mostra è preceduta, il 17 ottobre alle ore
18.00 da una lecture dell’artista alla Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli di Milano.
A 10 anni dall’intervento pubblico “Cultura, dove sei?” e dalla personale all’Hangar Bicocca “It Is
Difficult”, Alfredo Jaar torna a Milano con una personale rigorosa e poetica che si sviluppa sui tre piani
della Galleria.
Al piano terra, l’artista presenta l’installazione site-specific WHAT NEED IS THERE TO WEEP OVER
PARTS OF LIFE? THE WHOLE OF IT CALLS FOR TEARS (Che bisogno c'è di piangere momenti della
vita? La vita intera è degna di pianto), una citazione di Seneca tratta dal "De Consolatione ad Marciam”.
L’opera, una scritta al neon rosso, le cui lettere sono disposte come una pioggia di lacrime a cui il testo
allude, è l’unica fonte di luce nello spazio che si presenta completamente rosso. Il lavoro fa riferimento al
progetto pubblico che Jaar sta realizzando per la città di Milano curato da Roberto Pinto: un cubo di
cemento, attraverso la cui vetrata rossa il visitatore può osservare la città "filtrata" dal colore rosso. Un
gesto nostalgico e malinconico e insieme un omaggio, secondo l’artista, alla sinistra italiana che sta
scomparendo.
Al primo piano, Lament of the Images, che dà il titolo alla mostra, è composta da due tavoli fotografici
luminosi, di solito usati nei laboratori fotografici per guardare i negativi. Il tavolo superiore, montato al
contrario e sospeso al soffitto, lentamente si avvicina a quello inferiore, fino a lasciare solo una sottile
linea di luce proveniente dalla fessura tra le due superfici che poi, come per dare inizio a un nuovo ciclo
di visioni, si allontanano. Volutamente non è presente nessuna immagine. Dice infatti Jaar: "Credo che
abbiamo perso la capacità di vedere ed essere scossi dalle immagini".
La mostra si completa al secondo piano con Shadows che fa parte della trilogia - iniziata con The Sound of
Silence, esposta nel 2008 all'Hangar Bicocca di Milano – in cui Jaar indaga il potere e la politica delle
immagini iconiche. Entrando in un corridoio buio si incontrano sei piccoli lightbox, una sequenza di
immagini del fotoreporter olandese Koen Wessing scattate in Nicaragua nel 1978 che documentano gli
eventi che seguono la morte di un contadino ucciso dalla Guardia Nazionale del regime di Somoza nei
giorni della guerra civile. Si passa poi in una stanza più grande, anch'essa completamente oscurata, dove
è presentata l’immagine di due donne, le figlie del contadino, nel momento in cui vengono a sapere
dell'uccisione del padre. Qui il dolore prende corpo in una sola immagine: quella in cui, le figlie,
devastate dal lutto, alzano le braccia al cielo. Un’immagine privata diventa l'icona di un dramma nel
quale tutti possono identificarsi.
18
ottobre 2018
Alfredo Jaar – Lament of the Images
Dal 18 ottobre 2018 al 19 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-13 e 15-19
Vernissage
18 Ottobre 2018, ore 18. La mostra è preceduta, il 17 ottobre alle ore 18.00 da una lecture dell’artista alla Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli di Milano.
Autore