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Alfredo Pirri – Fare e Rifare
Sono presentate opere realizzate per l’occasione insieme con alcune preesistenti e mai esposte e altre riallestite per questa mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere dialogano fra loro in un continuo rimando sia
formale che temporale: quelle nuove, guardano a quelle già
realizzate come si osserva qualcosa da cui trarre ispirazione
e attraverso cui riflettere sul proprio lavoro.
Questa mostra fa seguito alla personale dell’artista, dal
titolo “Verso N” presso la galleria TucciRusso. L’artista non
mostrava a Roma in ambito personale dal 1997–98 anno in
cui con il suo lavoro prese l’avvio lo spazio “VOLUME!”
Di seguito, le parole che l’artista stesso ha scritto sulla
mostra presso OREDARIA:
“Fare una mostra nuova vuol dire rifare (ancora) un lavoro
già fatto.Non una ripetizione, qualcosa di più, un lavoro da
“copista” che prende a modello il già fatto per rinnovarne
l’invenzione, portando lo sguardo e il corpo verso la
scoperta di nuovi particolari invisibili e in vivibili prima.
Un gesto solo in apparenza auto-referente, un gesto invece auto-accogliente, cioè ospitale nei confronti di quello che
permane di sé, di quello che resiste della propria
immaginazione, di quello che restaura l’immagine e con
essa il mondo.
Guardare le cose fatte è come guardarsi in faccia per
scoprirsi sconosciuto, estraneo a sé, a quello che si è in quel
preciso momento. Diciamo pure che il riguardarsi è il
tentativo di ricostruire una storia personale, di ridare
“corpo” ad un “autore” altrimenti invisibile, una sorta di
cura della memoria altrimenti inaffidabile. Forse, proprio
per questo, la parola “riguardarsi” vuol dire anche
proteggersi, prestare attenzione, tenersi lontani dai
pericoli, salvarsi, insomma, dal perdersi. Eppure ogni volta
che si riguarda un’opera già fatta è proprio la sensazione di
perdersi che sopravanza sulle altre, anzi, il riguardarsi
diventa lo stimolo al riperdersi, al rifacimento di un
percorso dove l’unico orientamento è il desiderio di rifare
un’immagine viva.
Ho in mente una mostra in cui le opere già fatte mutano
pelle, come un serpente che butta la vecchia quando ha la
nuova già addosso. Non c’è mai un istante in cui ne rimane
privo, anzi ve n’è uno in cui entrambe ne coprono il corpo:
è questo l’istante che mi piacerebbe fissare.”
Alfredo Pirri
formale che temporale: quelle nuove, guardano a quelle già
realizzate come si osserva qualcosa da cui trarre ispirazione
e attraverso cui riflettere sul proprio lavoro.
Questa mostra fa seguito alla personale dell’artista, dal
titolo “Verso N” presso la galleria TucciRusso. L’artista non
mostrava a Roma in ambito personale dal 1997–98 anno in
cui con il suo lavoro prese l’avvio lo spazio “VOLUME!”
Di seguito, le parole che l’artista stesso ha scritto sulla
mostra presso OREDARIA:
“Fare una mostra nuova vuol dire rifare (ancora) un lavoro
già fatto.Non una ripetizione, qualcosa di più, un lavoro da
“copista” che prende a modello il già fatto per rinnovarne
l’invenzione, portando lo sguardo e il corpo verso la
scoperta di nuovi particolari invisibili e in vivibili prima.
Un gesto solo in apparenza auto-referente, un gesto invece auto-accogliente, cioè ospitale nei confronti di quello che
permane di sé, di quello che resiste della propria
immaginazione, di quello che restaura l’immagine e con
essa il mondo.
Guardare le cose fatte è come guardarsi in faccia per
scoprirsi sconosciuto, estraneo a sé, a quello che si è in quel
preciso momento. Diciamo pure che il riguardarsi è il
tentativo di ricostruire una storia personale, di ridare
“corpo” ad un “autore” altrimenti invisibile, una sorta di
cura della memoria altrimenti inaffidabile. Forse, proprio
per questo, la parola “riguardarsi” vuol dire anche
proteggersi, prestare attenzione, tenersi lontani dai
pericoli, salvarsi, insomma, dal perdersi. Eppure ogni volta
che si riguarda un’opera già fatta è proprio la sensazione di
perdersi che sopravanza sulle altre, anzi, il riguardarsi
diventa lo stimolo al riperdersi, al rifacimento di un
percorso dove l’unico orientamento è il desiderio di rifare
un’immagine viva.
Ho in mente una mostra in cui le opere già fatte mutano
pelle, come un serpente che butta la vecchia quando ha la
nuova già addosso. Non c’è mai un istante in cui ne rimane
privo, anzi ve n’è uno in cui entrambe ne coprono il corpo:
è questo l’istante che mi piacerebbe fissare.”
Alfredo Pirri
31
gennaio 2004
Alfredo Pirri – Fare e Rifare
Dal 31 gennaio al 27 marzo 2004
arte contemporanea
Location
OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Orario di apertura
mart-sab 10-13/16-19.30
Vernissage
31 Gennaio 2004, ore 18,30
Editore
SKIRA
Autore