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A’lice Piscitelli – honni soit qui mal y pense
Gli oggetti esposti attraversano i linguaggi (la fotografia, l’installazione, la musica e la parola) per definire e sezionare di volta in volta l’immagine su cui si sono coagulate, quasi due anni fa, le riflessioni di A’lice: Barbie
Comunicato stampa
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Un percorso tracciato con lucida consapevolezza, una lente d’ingrandimento passata con esasperazione su un preciso aspetto dell’esistenza: l’identità smarrita, colta nell’attimo della sua ribellione all’indifferenza e alla repressione. La conoscenza dell’entità che opera questa violenza non è rivelata, si trova irrimediabilmente chiusa nel rapporto fra l’opera, l’autore e lo spettatore al quale non servirà interpretare: il giudizio sarà l’ennesimo retaggio di una ragione figlia di nessuno e sterile; che l’occhio guardi e che qualcosa di più profondo si muova, se è in grado. E’ una mostra realizzata per non piacere, a nessuno dedicata, è un rigetto forse non voluto ma ruvido, significativo e personale, intimo. Gli oggetti esposti attraversano i linguaggi (la fotografia, l’installazione, la musica e la parola) per definire e sezionare di volta in volta l’immagine su cui si sono coagulate, quasi due anni fa, le riflessioni di A’lice: Barbie. La bambola culto per generazioni di bambine e non solo, si trova elaborata dall’artista in un infinito gioco di alterazioni di significanti per la de-composizione di un unico senso. Si tratta di un percorso fatto di diversi frammenti che si snodano coerentemente allo spazio in cui sono esposti: il viaggio mentale scava nel profondo e lo spazio della Galleria penetra isolato, facendosi largo nella roccia. Due aspetti inquietanti, uno certo e l’altro possibile: il tunnel della Galleria44 non ha sbocchi e finisce contro un muro, quello dell’introspezione di A’lice sicuramente porta ad un fondo, ad un esito che apparentemente si chiude in sé definitivamente. Le varianti in cui Barbie viene immortalata sono violente ed esplicite, il compiacimento estetico per i colori e la consistenza dell’oggetto si unisce alla violenza, al trash e al fetish. Quello che tutti colpisce di Barbie è il suo essere il risultato di una ricerca di bellezza e di perfezione, il fatto che sia una bambola ormai è secondario: la sua vera essenza sta nell’atteggiamento, un assurdo atteggiamento estetizzante che si mimetizza con quello reale (?!!) delle persone. Le tappe di questo viaggio sono divertenti, spiazzanti, serie, a volte ironiche, il tempo passa e con lui i comportamenti e le impressioni. Niente ci porta ad identificare lo spasmo e il disagio, cambiamo il cappotto se la gente ci sembra strana, muoviamo le gambe e la lingua fino a quando (recita un’annotazione in mostra) “il vuoto diventa troppo per essere ignorato e la psiche cresciuta nella bambagia non regge”. Nelle parole dell’artista tutto è detto, nelle cose del mondo è il senso da tutti ignorato; A’lice gioca su questo fraintendere continuo e mostra tutto quello che c’è da sapere, a nascondere e a fraintendere ci pensano gli altri. Honni soit qui mal y pense: ognuno vede ciò che sa.
Luca Bochicchio
a'lice piscitelli (imperia 1980) dopo gli studi classici frequenta l’accademia ligustica di belle arti (GE) nonché diversi corsi di teatro. Collaborazioni: gruppo "occhidivetro" - a'.p., germana oliva, graziano vignolo - (installazioni ingombranti: vetroresina poliuretano chiodi ruggine e lamiere); con fabrizio nuovibri (varie ed eventuali: ombre cadavres e collages); con grazia ferro e “truelove” (SV) (fotoromanzi d'autore: foto pistole gamberi e rimmel); con i redattori di “kazcoff” (collaborazione alla nascita della rivista kazcoff e alla sua fine: photoshop e distrazione).
Luca Bochicchio
a'lice piscitelli (imperia 1980) dopo gli studi classici frequenta l’accademia ligustica di belle arti (GE) nonché diversi corsi di teatro. Collaborazioni: gruppo "occhidivetro" - a'.p., germana oliva, graziano vignolo - (installazioni ingombranti: vetroresina poliuretano chiodi ruggine e lamiere); con fabrizio nuovibri (varie ed eventuali: ombre cadavres e collages); con grazia ferro e “truelove” (SV) (fotoromanzi d'autore: foto pistole gamberi e rimmel); con i redattori di “kazcoff” (collaborazione alla nascita della rivista kazcoff e alla sua fine: photoshop e distrazione).
16
novembre 2006
A’lice Piscitelli – honni soit qui mal y pense
Dal 16 novembre al 03 dicembre 2006
fotografia
giovane arte
giovane arte
Location
GALLERIA STUDIO 44
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
16 Novembre 2006, ore 18
Autore