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Aliens. Le forme alienanti del contemporaneo
La galleria d’arte contemporanea E-lite studiogallery di Lecce approda nel milanese, con i suoi artisti di punta, per il progetto espositivo itinerante firmato Frattura Scomposta.
A Palazzo Pirola dal prossimo 18 maggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quarantadue artisti, tra cui quindici presenti ad almeno un’edizione della Biennale Arti Visive di Venezia, tre segnalati dal Corriere della Sera come migliori artisti del 2012, uno presente con opere in permanenza presso il museo Mart di Rovereto – museo tra i migliori venti al mondo –, approdano dal 18 maggio al 10 giugno 2013 nelle splendide sale di Palazzo Freganeschi-Pirola (Gorgonzola, MI) per la quarta tappa della collettiva “ALIENS. LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO”, il progetto itinerante a cura di Sergio Curtacci, direttore del magazine d’arte contemporanea Frattura Scomposta.
L’ambizioso progetto, la cui prima mostra si svolse dal 9 giugno all’8 luglio 2007 a Marghera (VE) nell’avveniristico Spazio Vega, in concomitanza con la 52° Biennale di Venezia, riparte dopo sei anni a seguito delle numerose richieste ricevute da più fonti e chiama gli artisti a esprimere, ognuno con la propria tecnica e il proprio immaginario, la tematica riguardante l’alienazione umana.
Contaminazione dei linguaggi artistici e creativi e convinzione che “la pratica artistica contemporanea si situi in un contesto sociale caratterizzato da due fenomeni complementari e ugualmente significativi, da una parte il predominio delle immagini sul linguaggio e dall’altra il diffondersi dell’esperienza della solitudine e dell’indifferenza, dimensioni esistenziali che non riconducono più necessariamente all’altro di sé (Sergio Curtacci)”, queste le caratteristiche di un programma che non poteva che trovare in E-lite studiogallery, la galleria d’arte contemporanea leccese sempre attenta alle nuove istanze del panorama creativo, un attivo e intraprendente compagno di viaggio.
La collaborazione di E-lite sarà duplice: per l’evento a Palazzo Pirola con la partecipazione dei suoi artisti di punta, i pugliesi Carlo Cofano, Jara Marzulli, Massimo Quarta e la milanese Anna Caruso, e per il prossimo luglio, con l’organizzazione a Lecce, nel suo suggestivo spazio e nelle magnifiche sale di Palazzo Vernazza, della quinta tappa del progetto espositivo.
I quattro artisti, presenti a Gorgonzola con opere della produzione più recente, affrontano la tematica dell’alienazione umana mirando a farci riscoprire la realtà con occhi nuovi, occhi scevri da quella sorta di automatismo della percezione di cui la nostra civiltà delle immagini sembra averci resi schiavi. Quattro opere che puntano a restituire al pubblico la facoltà dell’immaginazione e, al tempo stesso, all’immaginazione, la perduta funzione di prezioso scrigno di forme ricevute attraverso i cinque sensi, di mediatrice tra corporeo e incorporeo. Per avere, così, qualcosa che ci leghi gli uni agli altri anche nella situazione di separazione generale degli individui come quella in cui viviamo.
NOTE BIOGRAFICHE
Anna Caruso
Nata a Cernusco sul Naviglio (Mi) nel 1980. Vive e lavora fra Treviglio (Bg) e Milano.
Ha conseguito il diploma di Laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bergamo e dal 2003 a oggi ha esposto in numerose collettive e personali (White Gallery, Milano; E-lite studiogallery, Lecce; Circoloquadro, Milano) e Fiere di Arte Contemporanea in Italia (“BAF”, Arte Fiera Bergamo, Galleria Emmediarte, Bergamo, “Arte Padova”, Galleria Emmediarte, Padova) e all'Estero (“Art Basel Miami”, Art Gallery Mazzoleni, Miami), conseguendo anche numerosi premi.
Il suo lavoro pittorico si fonda sull’indagine tra il mondo fenomenico, reale e tangibile, e l’essenza dell’universo irreale, intellettivo ed emozionale, catalizzando linguaggi ed espressioni del tessuto umano che si sovrappongono al vivere quotidiano. La tecnica di cui si serve mescola acrilico e gesso, per ottenere sovrapposizioni di immagini e significati inusuali, decontestualizzando oggetti e archetipi dell’iconografia classica e ricollocandoli in veste moderna.
Carlo Cofano
Nato nel 1972 a Lecce, dove vive e lavora.
Espone dal 1990, in Italia e all’estero, con mostre personali (Mediateca Provinciale, Matera; Galleria del Teatro, Roma; Galleria Blu, Torino; Istituto Italiano di Cultura, London (England); Convento di Sant’Anna, Lecce; Galleria My Art, Torino; Palazzo Comunale, Potenza) e collettive (E-lite studiogallery, Lecce; Biblioteca Provinciale, Potenza; Agorà Art Gallery, New York (USA); Palazzo delle Aquile, Palermo; Primo Piano LivinGallery, Lecce; Biennale Internazionale Nojarte, Noicattaro (Ba); Galleria Formaquattro, Bari).
La pittura di Carlo Cofano, parte dalla realtà oggettiva e si sviluppa in un crescendo emotivo che rappresenta il percorso di un ‘viaggio’ che intende cogliere la verità ‘parallela’ celata oltre il visibile. L’intento della sua pittura consiste in una sorta di ‘disvelare facendo’, in una tessitura d’immagini in cui si aprono improvvisi squarci di luce che nascono dal profondo della psiche e si nutrono di storia e di memorie. Le sue opere sono concepite sin dalla scelta e preparazione della tela che parte da una mestica acrilica nera dalla quale fa emergere la luce attraverso la tecnica della pittura a olio.
Jara Marzulli
Nata nel 1977 a Bari. Vive e lavora ad Adelfia (BA).
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bari. Partecipa dal 1999 a numerose mostre personali e collettive in Italia (RezArte galleria, Reggio Emilia, Spaziarti Ungallery, Milano; Fabbrica Borroni, Bollate, Milano; Palazzo Durini, Milano; E-lite studiogallery, Lecce; galleria Contemporanea Roma; Ex Lavanderia, Roma ecc.) e all’estero (Galleria Akbank Sanat, Istanbul, Turkey); è stata selezionata per la XII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Castel Sant’Elmo (NA) e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
La sua arte racconta di un sentire al tempo stesso estatico e carnale, reso ancor più incisivo e toccante dalla perfezione tecnica che contraddistingue l’artista. Una dimensione liquida e indefinita, in cui bambine e donne si stagliano su sfondi trasparenti e gocciolanti, una lucida e lacerante qualità espressiva, un’indefinibile purezza che si veste di pittura, un costante gioco di spiazzamenti, di scambi di ruolo tra l’artista che dipinge e il soggetto raffigurato.
Massimo Quarta
Nato nel 1967a Novoli, dove vive. Lavora a Lecce.
Si forma prima al Liceo Artistico di Lecce, poi, nella stessa città, all’Accademia di Belle Arti. Lavora ciclicamente da anni sulle diverse visioni di un mondo parallelo, chiamato Farbomondo, un mondo nuovo, completamente reinventato, non contaminato dalle immagini mediatiche, che funge da finestra su spazi altri e lo aiuta a guardarsi dentro; un mondo dove il colore fa da padrone e le forme, prive di angoli, creano un continuo gioco di pieno e vuoto. A sorreggere la poetica della fantasia di Massimo Quarta è la critica al conformismo e all'omologazione della coscienza collettiva imposti dal sistema capitalista.
Espone dal 1996 in Italia e all'estero con mostre personali (Galleria Wikiarte, Bologna; Cherin Arte Contemporanea, Lecce; Castello Carlo V, Lecce; Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia; Cavant-Gard, Canada; Centro Luigi Di Sarro, Roma; Installazioni presso Grandi Magazzini, spazi urbani e naturali, spazi alternativi) e collettive (E-lite studiogallery, Lecce; MAP Museo Mediterraneo dell’Arte Presente, Brindisi; Ex UPIM, Lecce; XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli; Arrow Art Centre, Londra; Primo Piano LivinGallery, Lecce).
APPUNTAMENTI PERFORMATIVI
Sabato 18 maggio
Ore 18.30
Raffaella Formenti - performance – PassWord
“Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione e intervengono con pensieri ingombranti ogni volta che entrano in rapporto con oggetti carichi di parole.”
Ore 20.00
Giò Lacedra - performance - Io sottraggo
Una performance-confessional autobiografica, che nello spazio creativo-distruttivo-rigenerativo di 20 minuti, mette e rimette in scena l’ingranaggio perpetuante dei rituali ossessivi anoressico-bulimici.
Sabato 25 maggio
Ore 19.00
Ramona Zordini e Marco Cecotto – one huge tank
Un progetto che nasce da una riflessione sulla possibilità di traduzione interdisciplinare del senso, in particolare tra arti sonore e visive.
Ore 21.00
Don Chisciotte della Mancia
Suite musicale per voci narranti e strumenti di Miguel de Cervantes
Musiche di Georg Philipp Telemann | Crescendo – Orchestra giovanile / Direttore – Judit Földes
Sabato 1 giugno
Ore 18.30
Streamcolors - evento multimediale
La gente riconosce il luogo che abita e ne vede una nuova visione. Questa è la zampa tecnologica dell'astronave alien che tocca il suolo e lo decodifica.
Ore 19.30
Paola Turroni - reading multimediale - Il mondo è vedovo
In questo mosaico di LUCE sta il messaggio che riconduce l’artista dal torpore del sonno individuale alla corale ricerca dei valori dell’ethos, all’estetica del vero. L’arte torna a essere ammonimento morale, momento di LUCE che… AZIONA il pensiero.
Ore 21.00
Viaggio nella musica tra i secoli
Corale Santa Cecilia - coro polifonico / Maestro - Luisella Grandi
Repertori che spaziano dal medioevo agli autori contemporanei della musica sacra e profana nella ricerca di emozioni sempre nuove.
ALIENS
LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO
Di Sergio Curtacci
La pratica artistica contemporanea si situa in un contesto sociale caratterizzato da due fenomeni complementari e ugualmente significativi, da una parte il predominio delle immagini sul linguaggio e dall’altra il diffondersi dell’esperienza della solitudine e dell’indifferenza, dimensioni esistenziali che non riconducono più necessariamente all’altro di sé.
Entrambi i fenomeni hanno origine nella facilità di accesso alla comunicazione visiva di massa e nel voler esaltare e rivendicare la libertà individuale, diffusa e supportata dagli apparati pubblicitari. Se nell’età moderna il rapporto tra l’individuo e la massa viveva nell’alternanza di due movimenti antitetici, la perdita del soggetto nella folla o al contrario, il potere assoluto rivendicato dalla coscienza individuale, nelle forme di solitudine della modernità, l’antitesi vitale della contemporaneità si è oggi ridotta a forme banali di pseudo socialità e a una sterile contrattualità con il mondo.
Le identità sono sempre più provvisorie e legate alle funzioni transitorie degli utenti dei vari sistemi: stradale, commerciale, bancario, ecc... .
Siamo soli ma al tempo stesso accomunati agli altri da relazioni di tipo contrattuale o da norme prescrittive. L’esercizio di queste pratiche solipsistiche ha trasformato la coesistenza sociale in un arcipelago di individualità contigue ma distinte, sostanzialmente indifferenti le une alle altre.
Come alieni ci muoviamo sulla terra, osservando tutto con distacco, leggiamo libri e giornali in metropolitana senza accorgerci (o meglio dire non volendo accorgercene) del violento scippo che si sta consumando accanto a noi. Ma la vera tragedia risiede nel fatto che non riusciamo a capire neppure ciò che stiamo leggendo. Invitiamo amici a pranzo o a cena, dispensiamo loro sorrisi e attenzioni, poi li incrociamo il giorno dopo per strada e ci volgiamo dall’altra parte per non doverli salutare, o peggio fermarci a scambiare poche parole che, spesso e volentieri, riteniamo possano tradursi in inutili convenevoli.
Dopo l’11 settembre 2001 se vogliamo, tutto ciò si è acuito, all’indifferenza e al fastidio si è aggiunta la paura, il terrore del diverso, guardiamo gli altri come potenziali nemici, ci muoviamo con circospezione... Meglio rimanere a casa e nascondersi dietro al monitor di un computer e navigare in internet per ore, magari con identità fittizie, proponendoci agli altri come eroi moderni senza macchia e senza paura, per tornare il giorno dopo i soliti alieni, visitatori timorosi del pianeta terra.
Artisti invitati:
Alessandro Scapinelli, Alessio Bolognesi, Andrea Valsecchi, Angela Viola, Anna Frida Madia, Annaclara De Biase, Annalù, Antonio De Luca, Cristiano De Matteis, Cristina Iotti, Emila Sirakova, Fulvio Martini, Gabriele Buratti, Giancarlo Marcali, Gianluca Chiodi, Giovanna Lacedra, Ilaria Margutti, Ilv - Irene Lucia Vanelli, Luca Skawalker, Luigi Leonidi, Marco Besana, Marco Cecotto, Marco Minotti, Marco Rea, Massimo Festi, Momò Calascibetta, Paola Turroni, Raffaella Formenti, Ramona Zordini, Roberta Ubaldi, Roberto Fontana, Silvano Bruscella, Silvio Porzionato, Streamcolors, Valentina Chiappini, Vania Elettra Tam, Vanni Cuoghi, Willow
L’ambizioso progetto, la cui prima mostra si svolse dal 9 giugno all’8 luglio 2007 a Marghera (VE) nell’avveniristico Spazio Vega, in concomitanza con la 52° Biennale di Venezia, riparte dopo sei anni a seguito delle numerose richieste ricevute da più fonti e chiama gli artisti a esprimere, ognuno con la propria tecnica e il proprio immaginario, la tematica riguardante l’alienazione umana.
Contaminazione dei linguaggi artistici e creativi e convinzione che “la pratica artistica contemporanea si situi in un contesto sociale caratterizzato da due fenomeni complementari e ugualmente significativi, da una parte il predominio delle immagini sul linguaggio e dall’altra il diffondersi dell’esperienza della solitudine e dell’indifferenza, dimensioni esistenziali che non riconducono più necessariamente all’altro di sé (Sergio Curtacci)”, queste le caratteristiche di un programma che non poteva che trovare in E-lite studiogallery, la galleria d’arte contemporanea leccese sempre attenta alle nuove istanze del panorama creativo, un attivo e intraprendente compagno di viaggio.
La collaborazione di E-lite sarà duplice: per l’evento a Palazzo Pirola con la partecipazione dei suoi artisti di punta, i pugliesi Carlo Cofano, Jara Marzulli, Massimo Quarta e la milanese Anna Caruso, e per il prossimo luglio, con l’organizzazione a Lecce, nel suo suggestivo spazio e nelle magnifiche sale di Palazzo Vernazza, della quinta tappa del progetto espositivo.
I quattro artisti, presenti a Gorgonzola con opere della produzione più recente, affrontano la tematica dell’alienazione umana mirando a farci riscoprire la realtà con occhi nuovi, occhi scevri da quella sorta di automatismo della percezione di cui la nostra civiltà delle immagini sembra averci resi schiavi. Quattro opere che puntano a restituire al pubblico la facoltà dell’immaginazione e, al tempo stesso, all’immaginazione, la perduta funzione di prezioso scrigno di forme ricevute attraverso i cinque sensi, di mediatrice tra corporeo e incorporeo. Per avere, così, qualcosa che ci leghi gli uni agli altri anche nella situazione di separazione generale degli individui come quella in cui viviamo.
NOTE BIOGRAFICHE
Anna Caruso
Nata a Cernusco sul Naviglio (Mi) nel 1980. Vive e lavora fra Treviglio (Bg) e Milano.
Ha conseguito il diploma di Laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bergamo e dal 2003 a oggi ha esposto in numerose collettive e personali (White Gallery, Milano; E-lite studiogallery, Lecce; Circoloquadro, Milano) e Fiere di Arte Contemporanea in Italia (“BAF”, Arte Fiera Bergamo, Galleria Emmediarte, Bergamo, “Arte Padova”, Galleria Emmediarte, Padova) e all'Estero (“Art Basel Miami”, Art Gallery Mazzoleni, Miami), conseguendo anche numerosi premi.
Il suo lavoro pittorico si fonda sull’indagine tra il mondo fenomenico, reale e tangibile, e l’essenza dell’universo irreale, intellettivo ed emozionale, catalizzando linguaggi ed espressioni del tessuto umano che si sovrappongono al vivere quotidiano. La tecnica di cui si serve mescola acrilico e gesso, per ottenere sovrapposizioni di immagini e significati inusuali, decontestualizzando oggetti e archetipi dell’iconografia classica e ricollocandoli in veste moderna.
Carlo Cofano
Nato nel 1972 a Lecce, dove vive e lavora.
Espone dal 1990, in Italia e all’estero, con mostre personali (Mediateca Provinciale, Matera; Galleria del Teatro, Roma; Galleria Blu, Torino; Istituto Italiano di Cultura, London (England); Convento di Sant’Anna, Lecce; Galleria My Art, Torino; Palazzo Comunale, Potenza) e collettive (E-lite studiogallery, Lecce; Biblioteca Provinciale, Potenza; Agorà Art Gallery, New York (USA); Palazzo delle Aquile, Palermo; Primo Piano LivinGallery, Lecce; Biennale Internazionale Nojarte, Noicattaro (Ba); Galleria Formaquattro, Bari).
La pittura di Carlo Cofano, parte dalla realtà oggettiva e si sviluppa in un crescendo emotivo che rappresenta il percorso di un ‘viaggio’ che intende cogliere la verità ‘parallela’ celata oltre il visibile. L’intento della sua pittura consiste in una sorta di ‘disvelare facendo’, in una tessitura d’immagini in cui si aprono improvvisi squarci di luce che nascono dal profondo della psiche e si nutrono di storia e di memorie. Le sue opere sono concepite sin dalla scelta e preparazione della tela che parte da una mestica acrilica nera dalla quale fa emergere la luce attraverso la tecnica della pittura a olio.
Jara Marzulli
Nata nel 1977 a Bari. Vive e lavora ad Adelfia (BA).
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bari. Partecipa dal 1999 a numerose mostre personali e collettive in Italia (RezArte galleria, Reggio Emilia, Spaziarti Ungallery, Milano; Fabbrica Borroni, Bollate, Milano; Palazzo Durini, Milano; E-lite studiogallery, Lecce; galleria Contemporanea Roma; Ex Lavanderia, Roma ecc.) e all’estero (Galleria Akbank Sanat, Istanbul, Turkey); è stata selezionata per la XII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Castel Sant’Elmo (NA) e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
La sua arte racconta di un sentire al tempo stesso estatico e carnale, reso ancor più incisivo e toccante dalla perfezione tecnica che contraddistingue l’artista. Una dimensione liquida e indefinita, in cui bambine e donne si stagliano su sfondi trasparenti e gocciolanti, una lucida e lacerante qualità espressiva, un’indefinibile purezza che si veste di pittura, un costante gioco di spiazzamenti, di scambi di ruolo tra l’artista che dipinge e il soggetto raffigurato.
Massimo Quarta
Nato nel 1967a Novoli, dove vive. Lavora a Lecce.
Si forma prima al Liceo Artistico di Lecce, poi, nella stessa città, all’Accademia di Belle Arti. Lavora ciclicamente da anni sulle diverse visioni di un mondo parallelo, chiamato Farbomondo, un mondo nuovo, completamente reinventato, non contaminato dalle immagini mediatiche, che funge da finestra su spazi altri e lo aiuta a guardarsi dentro; un mondo dove il colore fa da padrone e le forme, prive di angoli, creano un continuo gioco di pieno e vuoto. A sorreggere la poetica della fantasia di Massimo Quarta è la critica al conformismo e all'omologazione della coscienza collettiva imposti dal sistema capitalista.
Espone dal 1996 in Italia e all'estero con mostre personali (Galleria Wikiarte, Bologna; Cherin Arte Contemporanea, Lecce; Castello Carlo V, Lecce; Paolo Erbetta Arte Contemporanea, Foggia; Cavant-Gard, Canada; Centro Luigi Di Sarro, Roma; Installazioni presso Grandi Magazzini, spazi urbani e naturali, spazi alternativi) e collettive (E-lite studiogallery, Lecce; MAP Museo Mediterraneo dell’Arte Presente, Brindisi; Ex UPIM, Lecce; XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli; Arrow Art Centre, Londra; Primo Piano LivinGallery, Lecce).
APPUNTAMENTI PERFORMATIVI
Sabato 18 maggio
Ore 18.30
Raffaella Formenti - performance – PassWord
“Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione e intervengono con pensieri ingombranti ogni volta che entrano in rapporto con oggetti carichi di parole.”
Ore 20.00
Giò Lacedra - performance - Io sottraggo
Una performance-confessional autobiografica, che nello spazio creativo-distruttivo-rigenerativo di 20 minuti, mette e rimette in scena l’ingranaggio perpetuante dei rituali ossessivi anoressico-bulimici.
Sabato 25 maggio
Ore 19.00
Ramona Zordini e Marco Cecotto – one huge tank
Un progetto che nasce da una riflessione sulla possibilità di traduzione interdisciplinare del senso, in particolare tra arti sonore e visive.
Ore 21.00
Don Chisciotte della Mancia
Suite musicale per voci narranti e strumenti di Miguel de Cervantes
Musiche di Georg Philipp Telemann | Crescendo – Orchestra giovanile / Direttore – Judit Földes
Sabato 1 giugno
Ore 18.30
Streamcolors - evento multimediale
La gente riconosce il luogo che abita e ne vede una nuova visione. Questa è la zampa tecnologica dell'astronave alien che tocca il suolo e lo decodifica.
Ore 19.30
Paola Turroni - reading multimediale - Il mondo è vedovo
In questo mosaico di LUCE sta il messaggio che riconduce l’artista dal torpore del sonno individuale alla corale ricerca dei valori dell’ethos, all’estetica del vero. L’arte torna a essere ammonimento morale, momento di LUCE che… AZIONA il pensiero.
Ore 21.00
Viaggio nella musica tra i secoli
Corale Santa Cecilia - coro polifonico / Maestro - Luisella Grandi
Repertori che spaziano dal medioevo agli autori contemporanei della musica sacra e profana nella ricerca di emozioni sempre nuove.
ALIENS
LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO
Di Sergio Curtacci
La pratica artistica contemporanea si situa in un contesto sociale caratterizzato da due fenomeni complementari e ugualmente significativi, da una parte il predominio delle immagini sul linguaggio e dall’altra il diffondersi dell’esperienza della solitudine e dell’indifferenza, dimensioni esistenziali che non riconducono più necessariamente all’altro di sé.
Entrambi i fenomeni hanno origine nella facilità di accesso alla comunicazione visiva di massa e nel voler esaltare e rivendicare la libertà individuale, diffusa e supportata dagli apparati pubblicitari. Se nell’età moderna il rapporto tra l’individuo e la massa viveva nell’alternanza di due movimenti antitetici, la perdita del soggetto nella folla o al contrario, il potere assoluto rivendicato dalla coscienza individuale, nelle forme di solitudine della modernità, l’antitesi vitale della contemporaneità si è oggi ridotta a forme banali di pseudo socialità e a una sterile contrattualità con il mondo.
Le identità sono sempre più provvisorie e legate alle funzioni transitorie degli utenti dei vari sistemi: stradale, commerciale, bancario, ecc... .
Siamo soli ma al tempo stesso accomunati agli altri da relazioni di tipo contrattuale o da norme prescrittive. L’esercizio di queste pratiche solipsistiche ha trasformato la coesistenza sociale in un arcipelago di individualità contigue ma distinte, sostanzialmente indifferenti le une alle altre.
Come alieni ci muoviamo sulla terra, osservando tutto con distacco, leggiamo libri e giornali in metropolitana senza accorgerci (o meglio dire non volendo accorgercene) del violento scippo che si sta consumando accanto a noi. Ma la vera tragedia risiede nel fatto che non riusciamo a capire neppure ciò che stiamo leggendo. Invitiamo amici a pranzo o a cena, dispensiamo loro sorrisi e attenzioni, poi li incrociamo il giorno dopo per strada e ci volgiamo dall’altra parte per non doverli salutare, o peggio fermarci a scambiare poche parole che, spesso e volentieri, riteniamo possano tradursi in inutili convenevoli.
Dopo l’11 settembre 2001 se vogliamo, tutto ciò si è acuito, all’indifferenza e al fastidio si è aggiunta la paura, il terrore del diverso, guardiamo gli altri come potenziali nemici, ci muoviamo con circospezione... Meglio rimanere a casa e nascondersi dietro al monitor di un computer e navigare in internet per ore, magari con identità fittizie, proponendoci agli altri come eroi moderni senza macchia e senza paura, per tornare il giorno dopo i soliti alieni, visitatori timorosi del pianeta terra.
Artisti invitati:
Alessandro Scapinelli, Alessio Bolognesi, Andrea Valsecchi, Angela Viola, Anna Frida Madia, Annaclara De Biase, Annalù, Antonio De Luca, Cristiano De Matteis, Cristina Iotti, Emila Sirakova, Fulvio Martini, Gabriele Buratti, Giancarlo Marcali, Gianluca Chiodi, Giovanna Lacedra, Ilaria Margutti, Ilv - Irene Lucia Vanelli, Luca Skawalker, Luigi Leonidi, Marco Besana, Marco Cecotto, Marco Minotti, Marco Rea, Massimo Festi, Momò Calascibetta, Paola Turroni, Raffaella Formenti, Ramona Zordini, Roberta Ubaldi, Roberto Fontana, Silvano Bruscella, Silvio Porzionato, Streamcolors, Valentina Chiappini, Vania Elettra Tam, Vanni Cuoghi, Willow
18
maggio 2013
Aliens. Le forme alienanti del contemporaneo
Dal 18 maggio al 10 giugno 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO PIROLA
Gorgonzola, piazza della repubblica, (Milano)
Gorgonzola, piazza della repubblica, (Milano)
Orario di apertura
martedì-venerdì: 17.00-19.00 | sabato e domenica: 10.00-12.00 / 16.00-19.00| lunedì: chiuso
Vernissage
18 Maggio 2013, h 18.30
Autore
Curatore