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Aligi Sassu – 210 opere su carta dal 1927 al 1990
Novanta lavori su carta, per lo più inediti, disegni, acquerelli, pastelli e tempere, con centoventi opere grafiche scelte: acqueforti, acquetinte, litografie e serigrafie, costituiscono l’importante collezione di Alfredo e Teresita Paglione affidata al nuovo Museo Sassu di Atessa.
Comunicato stampa
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Atessa (Ch) 20 luglio 2010. - L’apertura del nuovo Museo Sassu di Atessa, già annunciata per il 17 luglio, nella splendida cornice dell’antico Palazzo Ferri, è ora fissata per le ore 18.00 del 5 agosto 2010.
Novanta lavori su carta, per lo più inediti - disegni, acquerelli, pastelli e tempere - con centoventi opere grafiche scelte - acqueforti, acquetinte, litografie e serigrafie - costituiscono l’importante collezione di Alfredo e Teresita Paglione che, affidata alla città di Atessa, permette di aprire il nuovo Museo Sassu nel decimo anniversario della scomparsa del grande Maestro del Novecento.
La rassegna ripercorre le tappe più importanti della vita e della produzione artistica di Aligi Sassu a partire dalle opere futuriste del 1927-28, per poi soffermarsi sui lavori degli anni ’30, tra cui i famosi Uomini rossi e i Ciclisti, i Caffè, le Battaglie, i disegni del carcere di Fossano realizzati tra il 1937 e il 1938, le Crocifissioni e i Concilii degli anni ‘40, fino alle Corride spagnole degli anni ‘60.
Aligi Sassu, scomparso il 17 luglio 2000 a Pollença (Mallorca, Spagna), viene ricordato quest’anno con tre significativi eventi: la mostra presso il Museo di Villa Urania a Pescara, in corso sino a settembre, incentrata sulla produzione in ceramica e l’apertura dei due nuovi musei a lui dedicati ad Atessa, in Abruzzo, e a Thiesi, in Sardegna, dove trascorse alcuni anni della giovinezza.
La città di Atessa con la nascita del nuovo museo rende omaggio all’artista sottolineando il profondo legame con la terra d’Abruzzo: nel 1964 vi realizza una grande opera murale “Il Concilio Vaticano II” presso la Chiesa di S. Andrea a Pescara, nel 1987 in anteprima assoluta espone la “Divina Commedia”, una raccolta di 112 olii, al Castello Gizzi di Torre De’ Passeri (Pe) e nel 1997 realizza la mostra di arte sacra con cui viene aperto il Museo dello Splendore di Giulianova. Qualche anno dopo, nel 2003, presso la Fondazione Carichieti viene inaugurata la mostra permanente de “I Promessi Sposi”, 58 straordinari acquerelli ispirati al celebre romanzo di Alessandro Manzoni, opere donate dai coniugi Alfredo e Teresita Paglione alla città di Chieti.
Il catalogo del nuovo Museo Sassu di Atessa, edito da Silvana Editoriale, contiene testi di Giulio Borrelli, Elena Pontiggia, Elsa Betti e un’intervista di Giovanni Gazzaneo ad Alfredo Paglione, noto gallerista e cognato del Maestro.
Aligi Sassu, nato a Milano il 17 luglio 1912 da padre sardo e madre emiliana, è stato un artista estremamente precoce. Scoperto da Marinetti, partecipa all’età di soli sedici anni alla Biennale di Venezia del 1928, nella sala riservata ai Futuristi, con due opere Nudo plastico e l'Uomo che si abbevera alla sorgente.
Lo stesso anno firma insieme a Munari il manifesto Dinamismo e riforma muscolare, rimasto inedito fino al 1977.
A Parigi ha l’opportunità di studiare da vicino l’opera di Matisse, Gericault, Cézanne, Delacroix. Nasce così la sua passione per la pittura dell'Ottocento francese e la predilezione per il soggetto del caffè, tema ricorrente in molte sue opere.
Oltre l'amore per l'arte e la poesia, Sassu manifesta il suo impegno politico in opere come la Fucilazione delle Asturie, dove si fa evidente la sua posizione antifranchista.
L’impegno nella lotta contro il fascismo e la partecipazione alla diffusione di stampa clandestina, lo porteranno all’arresto nel 1937 con l'accusa di complotto e sovvertimento dell'ordine dello Stato. L’anno dopo gli viene concessa la grazia regia ma, come sorvegliato speciale, dovrà aspettare il 1941 perché possa nuovamente esporre le sue opere.
Nel 1964 si trasferisce a Mallorca, considerata come una seconda Sardegna. Nascono in questo periodo le Tauromachie, opere con i paesaggi dell'isola e con soggetti mitologici.
Sassu realizza nel 1973 le scenografie dei Vespri Siciliani per la riapertura del Teatro Regio a Torino, con la regia di Maria Callas. Nel 1984 viene organizzata una sua antologica a Palazzo dei Diamanti di Ferrara poi trasferita in Castel Sant'Angelo a Roma; sempre lo stesso anno viene allestita un'altra grande antologica a Palazzo Reale a Milano. Le sue opere vengono esposte a Siviglia, a Madrid, a Toronto, a Montreal ed a Ottawa, a San Paolo, a Bogotà e a Buenos Aires.
Nel 1986 espone a Palma di Mallorca, alla XI Quadriennale di Roma, alla Triennale di Milano e alla Casa del Mantegna a Mantova. Nello stesso anno termina il lavoro sulla Divina Commedia, opera composta di centododici tavole. Tre suoi dipinti vengono acquistati dal Museo Puskin di Mosca.
Nel 1993 completa I Miti del Mediterraneo, murale in ceramica di 150 metri quadrati, per la nuova sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.
L'anno successivo presenta Manuscriptum, una cartella con incisioni destinata alla mostra itinerante in Svezia "I ponti di Leonardo".
Il 17 luglio 1999, in occasione del suo ottantasettesimo compleanno si inaugura una grande antologica in Palazzo Strozzi a Firenze.
L’anno dopo, la sera del 17 luglio 2000, Aligi Sassu muore nella sua casa di Can Marimon a Pollença.
La collezione di Alfredo e Teresita Paglione, collocata nel nuovo Museo Sassu di Atessa, non è che una tappa del percorso iniziato nel 2000 quando il mecenate abruzzese, a seguito della chiusura della sua galleria di Milano “Appiani Arte Trentadue”, decide di fare dono di buona parte del suo patrimonio, di centinaia d’opere, alla sua cara Regione.
Si tratta di una collezione dai caratteri ben definiti, organica, coerente, che si distingue per l’idea di bellezza, principio indiscusso di oltre quarant’anni della sua attività nel mondo dell’arte.
Già qualche anno fa Alfredo Paglione raccontava a Giovanni Gazzaneo la sua volontà di distribuire le opere sul territorio piuttosto che concentrarle in un unico museo “per raggiungere il maggior numero possibile di visitatori, soprattutto giovani. Aprendo nuovi musei ho voluto diffondere l’amore per l’arte e la poesia. E’ come se accendessi dei piccoli fuochi, come se piantassi degli alberi. Mi auguro che vengano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, com’è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti”.
Novanta lavori su carta, per lo più inediti - disegni, acquerelli, pastelli e tempere - con centoventi opere grafiche scelte - acqueforti, acquetinte, litografie e serigrafie - costituiscono l’importante collezione di Alfredo e Teresita Paglione che, affidata alla città di Atessa, permette di aprire il nuovo Museo Sassu nel decimo anniversario della scomparsa del grande Maestro del Novecento.
La rassegna ripercorre le tappe più importanti della vita e della produzione artistica di Aligi Sassu a partire dalle opere futuriste del 1927-28, per poi soffermarsi sui lavori degli anni ’30, tra cui i famosi Uomini rossi e i Ciclisti, i Caffè, le Battaglie, i disegni del carcere di Fossano realizzati tra il 1937 e il 1938, le Crocifissioni e i Concilii degli anni ‘40, fino alle Corride spagnole degli anni ‘60.
Aligi Sassu, scomparso il 17 luglio 2000 a Pollença (Mallorca, Spagna), viene ricordato quest’anno con tre significativi eventi: la mostra presso il Museo di Villa Urania a Pescara, in corso sino a settembre, incentrata sulla produzione in ceramica e l’apertura dei due nuovi musei a lui dedicati ad Atessa, in Abruzzo, e a Thiesi, in Sardegna, dove trascorse alcuni anni della giovinezza.
La città di Atessa con la nascita del nuovo museo rende omaggio all’artista sottolineando il profondo legame con la terra d’Abruzzo: nel 1964 vi realizza una grande opera murale “Il Concilio Vaticano II” presso la Chiesa di S. Andrea a Pescara, nel 1987 in anteprima assoluta espone la “Divina Commedia”, una raccolta di 112 olii, al Castello Gizzi di Torre De’ Passeri (Pe) e nel 1997 realizza la mostra di arte sacra con cui viene aperto il Museo dello Splendore di Giulianova. Qualche anno dopo, nel 2003, presso la Fondazione Carichieti viene inaugurata la mostra permanente de “I Promessi Sposi”, 58 straordinari acquerelli ispirati al celebre romanzo di Alessandro Manzoni, opere donate dai coniugi Alfredo e Teresita Paglione alla città di Chieti.
Il catalogo del nuovo Museo Sassu di Atessa, edito da Silvana Editoriale, contiene testi di Giulio Borrelli, Elena Pontiggia, Elsa Betti e un’intervista di Giovanni Gazzaneo ad Alfredo Paglione, noto gallerista e cognato del Maestro.
Aligi Sassu, nato a Milano il 17 luglio 1912 da padre sardo e madre emiliana, è stato un artista estremamente precoce. Scoperto da Marinetti, partecipa all’età di soli sedici anni alla Biennale di Venezia del 1928, nella sala riservata ai Futuristi, con due opere Nudo plastico e l'Uomo che si abbevera alla sorgente.
Lo stesso anno firma insieme a Munari il manifesto Dinamismo e riforma muscolare, rimasto inedito fino al 1977.
A Parigi ha l’opportunità di studiare da vicino l’opera di Matisse, Gericault, Cézanne, Delacroix. Nasce così la sua passione per la pittura dell'Ottocento francese e la predilezione per il soggetto del caffè, tema ricorrente in molte sue opere.
Oltre l'amore per l'arte e la poesia, Sassu manifesta il suo impegno politico in opere come la Fucilazione delle Asturie, dove si fa evidente la sua posizione antifranchista.
L’impegno nella lotta contro il fascismo e la partecipazione alla diffusione di stampa clandestina, lo porteranno all’arresto nel 1937 con l'accusa di complotto e sovvertimento dell'ordine dello Stato. L’anno dopo gli viene concessa la grazia regia ma, come sorvegliato speciale, dovrà aspettare il 1941 perché possa nuovamente esporre le sue opere.
Nel 1964 si trasferisce a Mallorca, considerata come una seconda Sardegna. Nascono in questo periodo le Tauromachie, opere con i paesaggi dell'isola e con soggetti mitologici.
Sassu realizza nel 1973 le scenografie dei Vespri Siciliani per la riapertura del Teatro Regio a Torino, con la regia di Maria Callas. Nel 1984 viene organizzata una sua antologica a Palazzo dei Diamanti di Ferrara poi trasferita in Castel Sant'Angelo a Roma; sempre lo stesso anno viene allestita un'altra grande antologica a Palazzo Reale a Milano. Le sue opere vengono esposte a Siviglia, a Madrid, a Toronto, a Montreal ed a Ottawa, a San Paolo, a Bogotà e a Buenos Aires.
Nel 1986 espone a Palma di Mallorca, alla XI Quadriennale di Roma, alla Triennale di Milano e alla Casa del Mantegna a Mantova. Nello stesso anno termina il lavoro sulla Divina Commedia, opera composta di centododici tavole. Tre suoi dipinti vengono acquistati dal Museo Puskin di Mosca.
Nel 1993 completa I Miti del Mediterraneo, murale in ceramica di 150 metri quadrati, per la nuova sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.
L'anno successivo presenta Manuscriptum, una cartella con incisioni destinata alla mostra itinerante in Svezia "I ponti di Leonardo".
Il 17 luglio 1999, in occasione del suo ottantasettesimo compleanno si inaugura una grande antologica in Palazzo Strozzi a Firenze.
L’anno dopo, la sera del 17 luglio 2000, Aligi Sassu muore nella sua casa di Can Marimon a Pollença.
La collezione di Alfredo e Teresita Paglione, collocata nel nuovo Museo Sassu di Atessa, non è che una tappa del percorso iniziato nel 2000 quando il mecenate abruzzese, a seguito della chiusura della sua galleria di Milano “Appiani Arte Trentadue”, decide di fare dono di buona parte del suo patrimonio, di centinaia d’opere, alla sua cara Regione.
Si tratta di una collezione dai caratteri ben definiti, organica, coerente, che si distingue per l’idea di bellezza, principio indiscusso di oltre quarant’anni della sua attività nel mondo dell’arte.
Già qualche anno fa Alfredo Paglione raccontava a Giovanni Gazzaneo la sua volontà di distribuire le opere sul territorio piuttosto che concentrarle in un unico museo “per raggiungere il maggior numero possibile di visitatori, soprattutto giovani. Aprendo nuovi musei ho voluto diffondere l’amore per l’arte e la poesia. E’ come se accendessi dei piccoli fuochi, come se piantassi degli alberi. Mi auguro che vengano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, com’è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti”.
05
agosto 2010
Aligi Sassu – 210 opere su carta dal 1927 al 1990
Dal 05 agosto al 05 settembre 2010
disegno e grafica
Location
MUSEO ALIGI SASSU – PALAZZO FERRI
Atessa, Corso Vittorio Emanuele , (Chieti)
Atessa, Corso Vittorio Emanuele , (Chieti)
Vernissage
5 Agosto 2010, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore