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Aliona Cotorobai – Ombra di rosa
In mostra una quindicina di nuovi piccoli e preziosi dipinti dell’artista moldova: ritratti e paesaggi, figure umane e fiori, a cavallo tra figurazione e astrazione. Una leggera velatura rosa lega idealmente ogni lavoro all’altro. E’ il rifiorire della natura e della nostra rinnovata quotidianità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La storica Libreria Bocca, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, è lieta di presentare la personale di Aliona Cotorobai, Ombra di rosa, a cura di Vera Agosti, dall’8 al 27 giugno 2021. Il titolo allude al fiore, emblema dell'amore e della bellezza femminile, e al colore, che vela come un'ombra leggera ogni dipinto, facendo da lirico sottofondo a tutte le opere realizzate appositamente per questa nuova mostra.
Il rosa è la tinta della femminilità e della dolcezza, una sfumatura pastello che accompagna il risveglio primaverile della natura. Simboleggia il rifiorire della vita, la ripresa dell'esistenza di ciascuno di noi e delle nostre abitudini, grazie alle recenti riaperture e all'allentamento delle restrizioni del periodo pandemico. È anche la ripresa economica per la città di Milano, che la Cotorobai omaggia idealmente, ispirandosi ai Fiori del 1834 di Francesco Hayez.
La pittrice studia anche Giotto, Pieter Paul Rubens, Francisco Goya, i Preraffaelliti, gli Impressionisti, Michail Aleksandrovič Vrubel', Nicolai Fechin... Tra i riferimenti più contemporanei ricordiamo Joan Mitchell, Willem de Kooning, Richard Diebenkorn, Cecily Brown.
I soggetti prediletti sono i ritratti e i fiori, resi nella stessa maniera, procedendo per strati e strati di colore. In un caso, un ritratto raffigurante una giovane protetta da una mascherina chirurgica (Senza titolo, olio e acrilico su tela, 40 x 50 cm, 2021) ci riporta alla nostra attualità più recente. Le figure, isolate, sono concepite come parte integrante del paesaggio e rimandano al distanziamento sociale dei nostri giorni, permettendo e favorendo l'analisi introspettiva. I fiori invadono prepotentemente ogni centimetro delle piccole tele, è un magma di petali, un'esplosione floreale che si fa simbolo di una rinnovata libertà, ancora controllata, grazie alle tonalità preziose e ricercate, come il rosa antico.
La ricerca parte dalla figurazione per divenire sempre più astratta, come se l'artista si trovasse in bilico tra queste due strade, senza voler rinunciare a nessuna delle due possibili alternative, ma cogliendone tutto il meglio. Ogni elemento è legato all'altro da un sottile filo invisibile, un legame che permette alla pittrice di passare dal figurativo all'astratto e viceversa, immaginando la forma disfatta in mille pennellate.
I lavori sono stati ideati e realizzati durante il periodo della pandemia, probabilmente un tentativo inconscio di trovare consolazione e motivo di rigenerazione nella natura. Come sosteneva la scrittrice e poetessa inglese Stella Gibbons: "i fiori e la solitudine e la natura non ci deludono mai, non chiedono nulla e ci confortano sempre".
La Cotorobai aveva già esposto presso la Libreria Bocca partecipando alla collettiva Space Parallell, a cura di Vera Agosti, in collaborazione con la galleria MA-EC di Milano e Shanghai nel marzo scorso. Da anni il suo lavoro è seguito in Italia dal critico d'arte, che durante il lockdown ha inserito il suo dipinto Giardino milanese nella collettiva on-line Save humanity.
Biografia: Aliona Cotorobai (1976, Moldova) studia pittura al Collegio d'Arte. Dopo il Diploma, si laurea all'Accademia di Belle Arti di Chișinău, Repubblica Moldova e segue nella stessa istituzione un master di due anni. Insegna poi all'Accademia d'Arte e le viene riconosciuta la Cattedra di Arti Decorative. Dal 2007 si trasferisce in Italia, a Milano. La sua ricerca artistica si rivolge verso due soggetti classici: paesaggio e ritratto, in bilico tra figurazione e astrazione.
Il rosa è la tinta della femminilità e della dolcezza, una sfumatura pastello che accompagna il risveglio primaverile della natura. Simboleggia il rifiorire della vita, la ripresa dell'esistenza di ciascuno di noi e delle nostre abitudini, grazie alle recenti riaperture e all'allentamento delle restrizioni del periodo pandemico. È anche la ripresa economica per la città di Milano, che la Cotorobai omaggia idealmente, ispirandosi ai Fiori del 1834 di Francesco Hayez.
La pittrice studia anche Giotto, Pieter Paul Rubens, Francisco Goya, i Preraffaelliti, gli Impressionisti, Michail Aleksandrovič Vrubel', Nicolai Fechin... Tra i riferimenti più contemporanei ricordiamo Joan Mitchell, Willem de Kooning, Richard Diebenkorn, Cecily Brown.
I soggetti prediletti sono i ritratti e i fiori, resi nella stessa maniera, procedendo per strati e strati di colore. In un caso, un ritratto raffigurante una giovane protetta da una mascherina chirurgica (Senza titolo, olio e acrilico su tela, 40 x 50 cm, 2021) ci riporta alla nostra attualità più recente. Le figure, isolate, sono concepite come parte integrante del paesaggio e rimandano al distanziamento sociale dei nostri giorni, permettendo e favorendo l'analisi introspettiva. I fiori invadono prepotentemente ogni centimetro delle piccole tele, è un magma di petali, un'esplosione floreale che si fa simbolo di una rinnovata libertà, ancora controllata, grazie alle tonalità preziose e ricercate, come il rosa antico.
La ricerca parte dalla figurazione per divenire sempre più astratta, come se l'artista si trovasse in bilico tra queste due strade, senza voler rinunciare a nessuna delle due possibili alternative, ma cogliendone tutto il meglio. Ogni elemento è legato all'altro da un sottile filo invisibile, un legame che permette alla pittrice di passare dal figurativo all'astratto e viceversa, immaginando la forma disfatta in mille pennellate.
I lavori sono stati ideati e realizzati durante il periodo della pandemia, probabilmente un tentativo inconscio di trovare consolazione e motivo di rigenerazione nella natura. Come sosteneva la scrittrice e poetessa inglese Stella Gibbons: "i fiori e la solitudine e la natura non ci deludono mai, non chiedono nulla e ci confortano sempre".
La Cotorobai aveva già esposto presso la Libreria Bocca partecipando alla collettiva Space Parallell, a cura di Vera Agosti, in collaborazione con la galleria MA-EC di Milano e Shanghai nel marzo scorso. Da anni il suo lavoro è seguito in Italia dal critico d'arte, che durante il lockdown ha inserito il suo dipinto Giardino milanese nella collettiva on-line Save humanity.
Biografia: Aliona Cotorobai (1976, Moldova) studia pittura al Collegio d'Arte. Dopo il Diploma, si laurea all'Accademia di Belle Arti di Chișinău, Repubblica Moldova e segue nella stessa istituzione un master di due anni. Insegna poi all'Accademia d'Arte e le viene riconosciuta la Cattedra di Arti Decorative. Dal 2007 si trasferisce in Italia, a Milano. La sua ricerca artistica si rivolge verso due soggetti classici: paesaggio e ritratto, in bilico tra figurazione e astrazione.
08
giugno 2021
Aliona Cotorobai – Ombra di rosa
Dall'otto al 27 giugno 2021
arte contemporanea
Location
LIBRERIA BOCCA – SPAZIO BOCCA IN GALLERIA
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 11-18
Vernissage
8 Giugno 2021, ore 11-18
Autore
Curatore
Autore testo critico