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All places contain all other
La ricerca, eseguita distintamente da ogni artista presente, concernente allo spazio, il luogo, inteso come concetto di estensione visibile, volume o superficie disponibile, evocativo territorio naturale o urbano, o sito relazionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“All places contain all other” si presenta allo spettatore come l'indagine eseguita distintamente da ogni artista presente, concernente allo spazio, inteso come concetto di estensione visibile, volume o superficie disponibile, evocativo territorio naturale o urbano, contenitore di corpi celesti, intervallo o distanza tra due punti, ma anche come luogo disponibile per gli oggetti della fantasia e della memoria, suscettibile del tempo.
Tutto questo nelle variegate forme artistiche assunte mediante le assai differenti tecniche utilizzate dagli artisti, che vanno dalla pittura ad olio, acrilico ed acquerello, fino al design e l'installazione, passando per la scultura e la sperimentazione materica, per un totale di circa cinquanta lavori visibili in esposizione.
Anche l'allestimento si mantiene coerente a questa affascinante tematica, rivelandosi in una serie di piccoli universi personali che diventano campo d'azione per il lavoro di ogni singolo artista, contenuti all'interno dello spazio espositivo.
Maria Giovanna Speranza, con “Souvenir Universo”, esplora le molteplicità interpretative dei paesaggi americani d'altri tempi, mettendoli in relazioni con il nostro stupendo territorio alpino con il suo personale abile tocco pittorico; Viviana Puecher con “Chronicles of relational space”, indaga lo spazio relazionale nelle sue variegate e complesse forme unendo pittura, illustrazione e grafica; Michele Filippi con “Esplorazioni Iperorganiche”, presenta una raccolta di sculture pop, trasposizioni materiche di una memoria remota, della visione semplificata dell'occhio fanciullesco, di fotogrammi di animazioni eroiche e violente; Thomas Gasperi Knapp con “Land[e]scapes”, unisce il concetto di visione naturale (il paesaggio - landscape) con l'evasione emotiva dalla realtà oggettiva che comporta l'esperienza visiva della sintesi in pittura del ricordo/emozione rappresentato (da cui la fuga – escape); Michele Tonazzolli con il suo “Spazio Plastico”, accompagna il visitatore attraverso una ricerca fatta di lavorazione e trasformazione di materiali di uso quotidiano, impiegandoli come mediatori di un messaggio estetico che - spogliati della loro funzione originaria, rende materia plasmabile per le proprie opere-scultura.
Tutto questo nelle variegate forme artistiche assunte mediante le assai differenti tecniche utilizzate dagli artisti, che vanno dalla pittura ad olio, acrilico ed acquerello, fino al design e l'installazione, passando per la scultura e la sperimentazione materica, per un totale di circa cinquanta lavori visibili in esposizione.
Anche l'allestimento si mantiene coerente a questa affascinante tematica, rivelandosi in una serie di piccoli universi personali che diventano campo d'azione per il lavoro di ogni singolo artista, contenuti all'interno dello spazio espositivo.
Maria Giovanna Speranza, con “Souvenir Universo”, esplora le molteplicità interpretative dei paesaggi americani d'altri tempi, mettendoli in relazioni con il nostro stupendo territorio alpino con il suo personale abile tocco pittorico; Viviana Puecher con “Chronicles of relational space”, indaga lo spazio relazionale nelle sue variegate e complesse forme unendo pittura, illustrazione e grafica; Michele Filippi con “Esplorazioni Iperorganiche”, presenta una raccolta di sculture pop, trasposizioni materiche di una memoria remota, della visione semplificata dell'occhio fanciullesco, di fotogrammi di animazioni eroiche e violente; Thomas Gasperi Knapp con “Land[e]scapes”, unisce il concetto di visione naturale (il paesaggio - landscape) con l'evasione emotiva dalla realtà oggettiva che comporta l'esperienza visiva della sintesi in pittura del ricordo/emozione rappresentato (da cui la fuga – escape); Michele Tonazzolli con il suo “Spazio Plastico”, accompagna il visitatore attraverso una ricerca fatta di lavorazione e trasformazione di materiali di uso quotidiano, impiegandoli come mediatori di un messaggio estetico che - spogliati della loro funzione originaria, rende materia plasmabile per le proprie opere-scultura.
01
agosto 2015
All places contain all other
Dal primo all'otto agosto 2015
arte contemporanea
Location
SALA MAIER
Pergine Valsugana, Piazza Serra, 11, (Trento)
Pergine Valsugana, Piazza Serra, 11, (Trento)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 9-12 e 16-22
Vernissage
1 Agosto 2015, ore 18.00
Autore
Curatore