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Alla Chiara Luzzitelli – Come le persone non vorrebbero mai mostrarsi
In mostra i personali scatti fotografici, visioni della contemporaneità di Alla Chiara Luzzitelli.
Comunicato stampa
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Non è storia di persone o personaggi, non è solo questo. Nemmeno una storia di corpi chiusi in spazi sterili, di pose, di centimetri quadrati di pelle, di muscoli tesi, capelli arruffati, e di una mimica facciale che fa il resto, o tende ad essere tutto quando rabbia, dolore, attesa o annientamento sono assunti a sintomi universali in una condizione individuale. È umanità. È quella che Alla Chiara Luzzitelli afferra a due mani, spingendola con forza in un valzer di stadi emozionali, effetti di cui non si conosce causa e che non hanno preventivamente trasceso ogni appartenenza fisica per farsi icone della contemporaneità.
Sarà pure molto giovane la Luzzitelli, ma ha perfettamente capito come guidare questo valzer, quali saranno le mosse, dalla prima all'ultima. E dietro l'obbiettivo ha scartato tutti i doni che le ha fatto la cultura contemporanea, è divenuta padrona assoluta di una tecnica fotografica impeccabile, coltivando per conto suo anche un sottile piacere voyeuristico, caro a quella cultura. Che poi è il piacere di chi allibisce di fronte a Come le persone non vorrebbero mai mostrarsi nello stesso momento in cui gode perdendo ogni contatto con la realtà, nell'incapacità di essere al di sopra di ogni giudizio e riserva, di qualunque pudore, come invece lo sono Davide, Celeste o Fabio, protagonisti individuali di una società che sembra divertirsi a nascondere sé stessa, ad auto-costringersi troppo di frequente nella morsa dell'annichilimento emotivo.
L'immagine ha preso il ruolo di una pratica, incondizionata, quasi un'azione performativa in cui la Luzzitelli può rimettere in circolo molto dell'irruenza fisica - a modo levigata e cristallizzata - di Nicola Ruben Montini, altro giovane protagonista del contemporaneo, dotato quanto lei della capacità di portare un espressionismo costruito ad personam su funzioni di regime collettivo.
Sarà pure molto giovane la Luzzitelli, ma ha perfettamente capito come guidare questo valzer, quali saranno le mosse, dalla prima all'ultima. E dietro l'obbiettivo ha scartato tutti i doni che le ha fatto la cultura contemporanea, è divenuta padrona assoluta di una tecnica fotografica impeccabile, coltivando per conto suo anche un sottile piacere voyeuristico, caro a quella cultura. Che poi è il piacere di chi allibisce di fronte a Come le persone non vorrebbero mai mostrarsi nello stesso momento in cui gode perdendo ogni contatto con la realtà, nell'incapacità di essere al di sopra di ogni giudizio e riserva, di qualunque pudore, come invece lo sono Davide, Celeste o Fabio, protagonisti individuali di una società che sembra divertirsi a nascondere sé stessa, ad auto-costringersi troppo di frequente nella morsa dell'annichilimento emotivo.
L'immagine ha preso il ruolo di una pratica, incondizionata, quasi un'azione performativa in cui la Luzzitelli può rimettere in circolo molto dell'irruenza fisica - a modo levigata e cristallizzata - di Nicola Ruben Montini, altro giovane protagonista del contemporaneo, dotato quanto lei della capacità di portare un espressionismo costruito ad personam su funzioni di regime collettivo.
04
aprile 2015
Alla Chiara Luzzitelli – Come le persone non vorrebbero mai mostrarsi
Dal 04 al 15 aprile 2015
fotografia
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 9.30-13 e 15-19. Sabato ore 15-19
Vernissage
4 Aprile 2015, ore 17.00
Autore
Curatore