Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alla Grande
Il titolo di questa mostra è una sorta di dichiarazione d’intenti. “Alla Grande” per le dimensioni delle opere e per un ampio ventaglio di elementi figurali: l’accezione che accomuna gli artisti è, appunto, extra large. In uno spazio autonomo, inoltre, saranno esposte opere di Renato Bertini.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il titolo di questa mostra è una sorta di dichiarazione d’intenti. “Alla Grande” per le dimensioni delle opere e per un ampio ventaglio di elementi figurali: l’accezione che accomuna gli artisti è, appunto, extra large. “Alla Grande”, inoltre, per un’idea che si delinea come svolta del tracciato fino ad oggi seguito dalla galleria PivArte, prima tappa di un programma dall’intento poliverso. Oltre alle rituali mostre, sono previsti concerti, incontri con artisti e studiosi, presentazione di libri, letture, dibattiti, attenzione ai giovani e ai nuovi linguaggi, nonché interesse per la fotografia.
L’esercizio inventivo di Alessandro Merlanti è basato su scelte precise, nel senso di un linguaggio diretto alle misure della realtà, una realtà che può viaggiare su un treno a vapore come può evidenziarsi fra gli ingranaggi di un Tupolev. E’ l’archeologia industriale a ispirarlo: all’interno di “Alla Grande” presenta un motore dell’aereo russo realizzato in scala 1/1, e diversi dipinti di recente realizzazione.
Impostato sull’extra large anche il discorso di Nicola Nannini, sebbene per lui l’ispirazione derivi da tutt’altro. Dalla natura, ad esempio, dalle figure umane, dai sogni, dalla diversità dei luoghi, dalle correnti emotive che smuovono ricordi da trasfondere alle sensazioni dell’immediato, quindi pulsioni da fermare nella grana della tela fra luci del quotidiano e ombre della notte, come visioni segrete raccolte in angoli che solo il pittore conosce.
Le opere di Bruno Pegoretti sono grandi come il pavimento dove lavora: gruppi di famiglia rilevati da foto scattate chissà quanti anni fa in Russia, auto americane post-conflitto, mezzi mastodontici, con cambio al volante; e animali, lamiere e motori compressi quale spremuto ricettacolo di pensieri coniugati sulle piastrelle del pavimento assieme a meccanismi dentati, a ex voto e a presenze biomorfe, come avviene nella traslazione di elementi che, assemblati, finiscono per configurare totem del tempo.
Appartato estensore di attenzioni al sentimento, Michele Salemi è portatore di un esercizio antico, ancorché attento all’immediato. Con scritture dagli accenti morbidi distribuisce il colore a mo’ di misura precauzionale contro stesure semantiche prive di valore; dissemina quindi i pigmenti associandoli a lineamenti dalle arcaiche sembianze sulla base di uno svolgimento che, sviando il dato naturale, assume valenza evocatrice e simbolica.
Infine, in uno spazio autonomo, è prevista un’esposizione di Renato Bertini, artista che ha fatto della levità del gesto processo di un’astrazione non disgiunta dal dato oggettivo, una rinuncia del reale che non è però effrazione del preesistente, che non è totale negazione delle culture del passato e della cosiddetta estetica tradizionale, un ossimoro apparente che si articola proprio nella nervatura dei contrasti. Agendo tra positivismo e spiritualismo, è come se nel dipingere egli idealizzasse un corpo di donna o un oggetto sondando con la mente la leggerezza dei moti interiori, qualcosa che il gesto traduce con una semplice pennellata, o con una chiara campitura che sembra farsi carico di un nome pronunciato a bassa voce. Tra aniconico e riemergere del reale, l’ormai lungo tracciato di Bertini è il coerente riflesso di un animo che si manifesta nello svolgimento di scritture semplificate, essenziali, attraverso segni lievi e pulite intonazioni quali affermazione della naturalità di un essere che nel riconoscere piena autonomia ai segni e ai colori si appoggia ai percorsi dell’emozione.
Galleria PivArte – Via Azzo Gardino, 8 – 40122 Bologna
Tel. +39 051 6494293 – Fax +39 051 6494301
galleria@pivarte.eu http://www.pivarte.eu
L’esercizio inventivo di Alessandro Merlanti è basato su scelte precise, nel senso di un linguaggio diretto alle misure della realtà, una realtà che può viaggiare su un treno a vapore come può evidenziarsi fra gli ingranaggi di un Tupolev. E’ l’archeologia industriale a ispirarlo: all’interno di “Alla Grande” presenta un motore dell’aereo russo realizzato in scala 1/1, e diversi dipinti di recente realizzazione.
Impostato sull’extra large anche il discorso di Nicola Nannini, sebbene per lui l’ispirazione derivi da tutt’altro. Dalla natura, ad esempio, dalle figure umane, dai sogni, dalla diversità dei luoghi, dalle correnti emotive che smuovono ricordi da trasfondere alle sensazioni dell’immediato, quindi pulsioni da fermare nella grana della tela fra luci del quotidiano e ombre della notte, come visioni segrete raccolte in angoli che solo il pittore conosce.
Le opere di Bruno Pegoretti sono grandi come il pavimento dove lavora: gruppi di famiglia rilevati da foto scattate chissà quanti anni fa in Russia, auto americane post-conflitto, mezzi mastodontici, con cambio al volante; e animali, lamiere e motori compressi quale spremuto ricettacolo di pensieri coniugati sulle piastrelle del pavimento assieme a meccanismi dentati, a ex voto e a presenze biomorfe, come avviene nella traslazione di elementi che, assemblati, finiscono per configurare totem del tempo.
Appartato estensore di attenzioni al sentimento, Michele Salemi è portatore di un esercizio antico, ancorché attento all’immediato. Con scritture dagli accenti morbidi distribuisce il colore a mo’ di misura precauzionale contro stesure semantiche prive di valore; dissemina quindi i pigmenti associandoli a lineamenti dalle arcaiche sembianze sulla base di uno svolgimento che, sviando il dato naturale, assume valenza evocatrice e simbolica.
Infine, in uno spazio autonomo, è prevista un’esposizione di Renato Bertini, artista che ha fatto della levità del gesto processo di un’astrazione non disgiunta dal dato oggettivo, una rinuncia del reale che non è però effrazione del preesistente, che non è totale negazione delle culture del passato e della cosiddetta estetica tradizionale, un ossimoro apparente che si articola proprio nella nervatura dei contrasti. Agendo tra positivismo e spiritualismo, è come se nel dipingere egli idealizzasse un corpo di donna o un oggetto sondando con la mente la leggerezza dei moti interiori, qualcosa che il gesto traduce con una semplice pennellata, o con una chiara campitura che sembra farsi carico di un nome pronunciato a bassa voce. Tra aniconico e riemergere del reale, l’ormai lungo tracciato di Bertini è il coerente riflesso di un animo che si manifesta nello svolgimento di scritture semplificate, essenziali, attraverso segni lievi e pulite intonazioni quali affermazione della naturalità di un essere che nel riconoscere piena autonomia ai segni e ai colori si appoggia ai percorsi dell’emozione.
Galleria PivArte – Via Azzo Gardino, 8 – 40122 Bologna
Tel. +39 051 6494293 – Fax +39 051 6494301
galleria@pivarte.eu http://www.pivarte.eu
05
giugno 2008
Alla Grande
Dal 05 giugno al 15 settembre 2008
arte contemporanea
Location
PIVARTE
Bologna, Via Azzo Gardino, 8, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 8, (Bologna)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10/13-15.30/19.30; sabato 16-19.30
Vernissage
5 Giugno 2008, dalle 18.30 alle 23.00
Autore
Curatore