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All’aperto: Stefano Arienti
L’opera che Stefano Arienti realizza a Trivero (Biella) per il progetto di arte contemporanea ALL’APERTO, a cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia, è una “scultura da adoperare”, come la descrive l’artista. Intitolata I Telepati, si distribuisce sul territorio del paese secondo modalità diverse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fondazione Zegna presenta la terza edizione di ALL’APERTO,
dopo Daniel Buren e Alberto Garutti, un nuovo progetto di Stefano Arienti:
I Telepati - 24 settembre 2011
L'opera che Stefano Arienti realizza a Trivero (Biella) per il progetto di arte
contemporanea ALL’APERTO, a cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia, è
una “scultura da adoperare”, come la descrive l’artista. Intitolata I Telepati, si distribuisce
sul territorio del paese secondo modalità diverse.
. Come nuova tecnologia liberata nell'ambiente.
Il nucleo dell'opera è un'infrastruttura che offre un nuovo servizio alla comunità: una
copertura con segnale Wi-Fi accessibile gratuitamente in vari punti del Comune
(tra questi: biblioteca, scuole, palazzetto dello sport, piazzale della Chiesa Matrice,
piazza della Repubblica). Una scultura invisibile, sempre attiva, diffusa capillarmente
e “partecipata”, grazie all’utilizzo da parte degli abitanti che a essa si collegano.
. Come scultura.
In alcune delle aree coperte dal segnale Wi-Fi, I Telepati assumono la forma di “numi
tutelari” che marcano permanentemente i luoghi. Creando un cortocircuito tra passato
e futuro, tra materiali antichissimi e hi-tech, Arienti ha trasformato in teste abbozzate
e dipinte alcune grandi pietre di fiume di provenienza locale, plasmate dal tempo. Le
ha installate in modo che possano mimetizzarsi fra recinzioni e aree verdi. “Mi piaceva
l’idea di associare un materiale ottuso come la pietra a Internet, quasi a materializzare il
sogno di comunicare a distanza col pensiero, che l’umanità ha accarezzato per secoli”,
spiega. “I Telepati è un titolo scherzoso, che invita a fantasticare su queste “teste
pensanti”, rappresentazione di un’energia ancestrale e cristallizzata liberata dall’arte”.
Comunicare la presenza della rete Wi-Fi, informarne i cittadini tramite vari canali,
coinvolgerli, perché il maggior numero di persone possa usufruirne liberamente, è un
aspetto fondamentale del lavoro, perché ne amplia il raggio. Il primo modo per segnalare
il progetto è stato, in maggio, un incontro con decine di studenti delle scuole medie
di Trivero, primi utenti e agenti dell'opera. Arienti li ha coinvolti in un’azione collettiva,
durante la quale ha disegnato con loro sia su fogli di carta, sia a terra, le "facce" de I
Telepati secondo la libera immaginazione di ognuno. Quei “volti” sono poi diventati la
traccia utilizzata dall’artista per abbozzare i tratti delle teste in pietra.
Sabato 24 settembre 2011, giorno dell’inaugurazione de I Telepati, oltre ad attivare
il servizio di copertura Wi-Fi e a presentare al pubblico le sculture, Arienti orchestra la
realizzazione di un grande disegno collettivo, creato con l'aiuto dei ragazzi e delle loro
famiglie nei pressi del mercato coperto della frazione Ponzone (Trivero). Un'azione che
rende visibile nello spazio urbano la presenza immateriale del segnale Wi-Fi, ma solo
transitoriamente, per poi sciogliersi, letteralmente, nel paesaggio.
In occasione dell’inaugurazione e fino al 16 ottobre, CasaZegna accoglie una mostra
che, oltre a documentare l'intero processo di elaborazione del progetto tramite fotografie
e video, presenta un intervento inedito di Stefano Arienti e una selezione dei disegni
realizzati dagli studenti della scuola media di Trivero.
Il progetto ALL’APERTO è patrocinato dal Comune di Trivero, dalla Provincia di Biella e
dalla Regione Piemonte.
Il processo che ha generato il lavoro di Arienti e che ne rappresenta il fulcro sarà
documentato da un catalogo (formato 17x24, pagg. 64) pubblicato da Edizioni
Ermenegildo Zegna con testi di Anna Zegna, Andrea Zegna oltre a una conversazione tra
Stefano Arienti, Barbara Casavecchia e Luca Cerizza.
Biografia
Steano Arienti è nato ad Asola, in provincia di Mantova, nel 1961. Laureato in agraria,
si avvicina all'arte sotto la guida di Corrado Levi ed esordisce a metà degli anni Ottanta
alla Brown Boveri (una ex-fabbrica utilizzata come luogo d’incontro e sperimentazione
da molti giovani artisti) a Milano, dove oggi vive e lavora. Rielaborando materiali “poveri”
e d’uso comune - tra i quali figurano di frequente la carta, i libri e le immagini tratte da
cartoline, poster o fotocopie, come pure il polistirolo, la plastica, la plastilina, le stoffe
- Arienti realizza opere che stupiscono lo spettatore, lo invitano a riflettere sul tema
della “meraviglia” e ne sollecitano la partecipazione, anche attraverso la manipolazione.
Tra le numerose mostre alle quali ha partecipato, si possono citare la Biennale di
Venezia (Aperto 1990, 1993); Biennale di Istanbul (1992); Cocido y Crudo, Museo
Reina Sofia, Madrid (1994); XII Quadriennale di Roma, 1996 (primo premio); Fatto in
Italia, Centre d'Art Contemporain, Ginevra; ICA, Londra (1997); Biennale di Gwangju
(2008). Tra le personali più recenti: MAXXI, Roma (2004); Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo, Torino (2005); Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007);
Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008); MAMbo (con Cesare Pietroiusti, 2008);
Palazzo Ducale, Mantova (2009); Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011).
ALL’APERTO è un'iniziativa della Fondazione Zegna, istituzione non profit che dal
2000 sostiene progetti in ambito culturale, sociale, medico e ambientale per comunità
localizzate in varie parti del mondo. Nata con l'intento di rendere sempre più fruibile
l'accesso all'arte contemporanea e ai suoi valori, ALL'APERTO sviluppa, nell'area attorno
a Trivero, una serie d'interventi site specific ideati da artisti di fama internazionale che
si rivolgono al territorio e ai suoi abitanti. Il progetto ha preso avvio nel 2008 con una
spettacolare installazione permanente del francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt,
1938): un arcobaleno verde-azzurro di 126 bandiere che incorniciano i tetti del lanificio
(Le Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero); un “gran pavese” che assolve al
compito elementare di segnare il vento, registrando i mutamenti del tempo, della luce e
delle stagioni, ma anche di trasformare, con l’aiuto del colore, un luogo profondamente
familiare a tutti gli abitanti. Nel 2009 il protagonista è stato Alberto Garutti (Galbiate,
Lecco, 1948) con una serie di panchine in cemento sulle quali siedono uno o due ritratti
dal vero di cani. Su ciascuna, una didascalia esplicativa che funge sia da dedica sia da
titolo: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata
a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno.
La scelta di introdurre l’arte contemporanea in questi luoghi si lega alla storia centenaria
di Ermenegildo Zegna, secondo il quale qualità e impegno imprenditoriale non
prescindono dalla tutela dell’ambiente naturale, sociale e culturale in cui viviamo. Allo
sviluppo e alla valorizzazione iniziate dal fondatore del Gruppo a Trivero attraverso
la costruzione di numerose opere sociali e della Panoramica Zegna, proseguite dalle
generazioni a seguire attraverso la nascita del progetto Oasi Zegna, della Fondazione
Zegna e di CasaZegna (archivio storico aziendale e spazio di aggregazione culturale
inaugurato nel 2007), si aggiunge, con ALL’APERTO, un altro tassello che testimonia
assieme l’impegno e la coerenza del Gruppo Zegna sul territorio dove ancora oggi si
produce il tessuto riconosciuto in tutto il mondo.
ALL’APERTO
ufficio stampa
adicorbetta
t. +39 02 89053149
stampa@adicorbetta.org
facebook: adicorbetta
skype: adicorbetta stampa
FONDAZIONE ZEGNA
ufficio stampa
Federico Amato
t. +39 02 89077394
federico.amato@efficere.it
dopo Daniel Buren e Alberto Garutti, un nuovo progetto di Stefano Arienti:
I Telepati - 24 settembre 2011
L'opera che Stefano Arienti realizza a Trivero (Biella) per il progetto di arte
contemporanea ALL’APERTO, a cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia, è
una “scultura da adoperare”, come la descrive l’artista. Intitolata I Telepati, si distribuisce
sul territorio del paese secondo modalità diverse.
. Come nuova tecnologia liberata nell'ambiente.
Il nucleo dell'opera è un'infrastruttura che offre un nuovo servizio alla comunità: una
copertura con segnale Wi-Fi accessibile gratuitamente in vari punti del Comune
(tra questi: biblioteca, scuole, palazzetto dello sport, piazzale della Chiesa Matrice,
piazza della Repubblica). Una scultura invisibile, sempre attiva, diffusa capillarmente
e “partecipata”, grazie all’utilizzo da parte degli abitanti che a essa si collegano.
. Come scultura.
In alcune delle aree coperte dal segnale Wi-Fi, I Telepati assumono la forma di “numi
tutelari” che marcano permanentemente i luoghi. Creando un cortocircuito tra passato
e futuro, tra materiali antichissimi e hi-tech, Arienti ha trasformato in teste abbozzate
e dipinte alcune grandi pietre di fiume di provenienza locale, plasmate dal tempo. Le
ha installate in modo che possano mimetizzarsi fra recinzioni e aree verdi. “Mi piaceva
l’idea di associare un materiale ottuso come la pietra a Internet, quasi a materializzare il
sogno di comunicare a distanza col pensiero, che l’umanità ha accarezzato per secoli”,
spiega. “I Telepati è un titolo scherzoso, che invita a fantasticare su queste “teste
pensanti”, rappresentazione di un’energia ancestrale e cristallizzata liberata dall’arte”.
Comunicare la presenza della rete Wi-Fi, informarne i cittadini tramite vari canali,
coinvolgerli, perché il maggior numero di persone possa usufruirne liberamente, è un
aspetto fondamentale del lavoro, perché ne amplia il raggio. Il primo modo per segnalare
il progetto è stato, in maggio, un incontro con decine di studenti delle scuole medie
di Trivero, primi utenti e agenti dell'opera. Arienti li ha coinvolti in un’azione collettiva,
durante la quale ha disegnato con loro sia su fogli di carta, sia a terra, le "facce" de I
Telepati secondo la libera immaginazione di ognuno. Quei “volti” sono poi diventati la
traccia utilizzata dall’artista per abbozzare i tratti delle teste in pietra.
Sabato 24 settembre 2011, giorno dell’inaugurazione de I Telepati, oltre ad attivare
il servizio di copertura Wi-Fi e a presentare al pubblico le sculture, Arienti orchestra la
realizzazione di un grande disegno collettivo, creato con l'aiuto dei ragazzi e delle loro
famiglie nei pressi del mercato coperto della frazione Ponzone (Trivero). Un'azione che
rende visibile nello spazio urbano la presenza immateriale del segnale Wi-Fi, ma solo
transitoriamente, per poi sciogliersi, letteralmente, nel paesaggio.
In occasione dell’inaugurazione e fino al 16 ottobre, CasaZegna accoglie una mostra
che, oltre a documentare l'intero processo di elaborazione del progetto tramite fotografie
e video, presenta un intervento inedito di Stefano Arienti e una selezione dei disegni
realizzati dagli studenti della scuola media di Trivero.
Il progetto ALL’APERTO è patrocinato dal Comune di Trivero, dalla Provincia di Biella e
dalla Regione Piemonte.
Il processo che ha generato il lavoro di Arienti e che ne rappresenta il fulcro sarà
documentato da un catalogo (formato 17x24, pagg. 64) pubblicato da Edizioni
Ermenegildo Zegna con testi di Anna Zegna, Andrea Zegna oltre a una conversazione tra
Stefano Arienti, Barbara Casavecchia e Luca Cerizza.
Biografia
Steano Arienti è nato ad Asola, in provincia di Mantova, nel 1961. Laureato in agraria,
si avvicina all'arte sotto la guida di Corrado Levi ed esordisce a metà degli anni Ottanta
alla Brown Boveri (una ex-fabbrica utilizzata come luogo d’incontro e sperimentazione
da molti giovani artisti) a Milano, dove oggi vive e lavora. Rielaborando materiali “poveri”
e d’uso comune - tra i quali figurano di frequente la carta, i libri e le immagini tratte da
cartoline, poster o fotocopie, come pure il polistirolo, la plastica, la plastilina, le stoffe
- Arienti realizza opere che stupiscono lo spettatore, lo invitano a riflettere sul tema
della “meraviglia” e ne sollecitano la partecipazione, anche attraverso la manipolazione.
Tra le numerose mostre alle quali ha partecipato, si possono citare la Biennale di
Venezia (Aperto 1990, 1993); Biennale di Istanbul (1992); Cocido y Crudo, Museo
Reina Sofia, Madrid (1994); XII Quadriennale di Roma, 1996 (primo premio); Fatto in
Italia, Centre d'Art Contemporain, Ginevra; ICA, Londra (1997); Biennale di Gwangju
(2008). Tra le personali più recenti: MAXXI, Roma (2004); Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo, Torino (2005); Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007);
Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008); MAMbo (con Cesare Pietroiusti, 2008);
Palazzo Ducale, Mantova (2009); Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011).
ALL’APERTO è un'iniziativa della Fondazione Zegna, istituzione non profit che dal
2000 sostiene progetti in ambito culturale, sociale, medico e ambientale per comunità
localizzate in varie parti del mondo. Nata con l'intento di rendere sempre più fruibile
l'accesso all'arte contemporanea e ai suoi valori, ALL'APERTO sviluppa, nell'area attorno
a Trivero, una serie d'interventi site specific ideati da artisti di fama internazionale che
si rivolgono al territorio e ai suoi abitanti. Il progetto ha preso avvio nel 2008 con una
spettacolare installazione permanente del francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt,
1938): un arcobaleno verde-azzurro di 126 bandiere che incorniciano i tetti del lanificio
(Le Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero); un “gran pavese” che assolve al
compito elementare di segnare il vento, registrando i mutamenti del tempo, della luce e
delle stagioni, ma anche di trasformare, con l’aiuto del colore, un luogo profondamente
familiare a tutti gli abitanti. Nel 2009 il protagonista è stato Alberto Garutti (Galbiate,
Lecco, 1948) con una serie di panchine in cemento sulle quali siedono uno o due ritratti
dal vero di cani. Su ciascuna, una didascalia esplicativa che funge sia da dedica sia da
titolo: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata
a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno.
La scelta di introdurre l’arte contemporanea in questi luoghi si lega alla storia centenaria
di Ermenegildo Zegna, secondo il quale qualità e impegno imprenditoriale non
prescindono dalla tutela dell’ambiente naturale, sociale e culturale in cui viviamo. Allo
sviluppo e alla valorizzazione iniziate dal fondatore del Gruppo a Trivero attraverso
la costruzione di numerose opere sociali e della Panoramica Zegna, proseguite dalle
generazioni a seguire attraverso la nascita del progetto Oasi Zegna, della Fondazione
Zegna e di CasaZegna (archivio storico aziendale e spazio di aggregazione culturale
inaugurato nel 2007), si aggiunge, con ALL’APERTO, un altro tassello che testimonia
assieme l’impegno e la coerenza del Gruppo Zegna sul territorio dove ancora oggi si
produce il tessuto riconosciuto in tutto il mondo.
ALL’APERTO
ufficio stampa
adicorbetta
t. +39 02 89053149
stampa@adicorbetta.org
facebook: adicorbetta
skype: adicorbetta stampa
FONDAZIONE ZEGNA
ufficio stampa
Federico Amato
t. +39 02 89077394
federico.amato@efficere.it
24
settembre 2011
All’aperto: Stefano Arienti
Dal 24 settembre al 16 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, Via Guglielmo Marconi, 23, (Biella)
Trivero, Via Guglielmo Marconi, 23, (Biella)
Vernissage
24 Settembre 2011, ore 13. è prevista una performance alle ore 15.00 presso il Mercato Coperto di Ponzone
Autore
Curatore