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Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria
Una mostra per celebrare il centenario delle Barricate del 1922, che videro gli abitanti di Parma mobilitarsi contro le migliaia di fascisti guidati da Italo Balbo. Scopo della mostra è raccontare gli eventi inquadrandoli dal punto di vista storico, sociale e del tessuto urbano in cui accaddero.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fondazione Cariparma, in collaborazione con il Centro Studi Movimenti, promuove e organizza una mostra per celebrare il centenario delle Barricate del 1922 a Parma.
Dal 24 settembre al 18 dicembre, a Palazzo Bossi Bocchi, sede di Fondazione Cariparma, sarà visitabile la mostra “Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria”, a cura di Margherita Becchetti, William Gambetta e Francesca Magri, con il patrocinio del Comune di Parma.
Dal 1 al 6 agosto 1922 gli abitanti dell’Oltretorrente e del rione Naviglio-Saffi si mobilitarono contro migliaia di fascisti comandati da Italo Balbo, arrivati da tutta Italia per aggredire l’Oltretorrente nei giorni dello sciopero legalitario. Guido Picelli, trascinatore e comandante degli Arditi del popolo, riuscì a respingere l’attacco grazie alle barricate che vennero erette in tutti i punti di accesso dei quartieri popolari.
Scopo della mostra è quello di raccontare gli avvenimenti inquadrandoli dal punto di vista storico, sociale e del particolare tessuto urbano in cui sono avvenuti.
Nella prima sezione di mostra viene raccontata la Parma di cento anni fa, una città in cui il fiume segnava un confine sociale molto netto: da una parte i quartieri signorili (con i caffè eleganti e gli abitanti molto benestanti) e dall’altra i borghi popolari, popolati da donne, uomini e bambini dall’esistenza misera e faticosa che affollavano strade e osterie. Particolare spazio è poi riservato al mito dell’Oltretorrente ribelle che germogliò alla fine dell’Ottocento sulla scia dei tanti episodi di rivolta di cui il quartiere fu teatro: in mostra sono ad esempio esposti i numeri della “Domenica del Corriere” con le copertine di Achille Beltrame dedicate alle proteste popolari e allo sciopero agrario del 1908. Questa prima sezione termina poi con il rapporto della città con lo squadrismo fascista, documentato con fotografie e carte di polizia.
Nella seconda sezione una linea del tempo e le prime pagine di alcuni dei giornali del tempo raccontano gli eventi accaduti tra il 31 luglio e il 6 agosto 1922, mentre le fotografie scattate da Armando Amoretti sono affiancate a una grande mappa della città sono evidenziati i luoghi in cui le barricate furono erette. Nella stessa sezione sono esposti i documenti della Prefettura conservati all’Archivio di Stato e le fotografie dei fascisti in Parma nuova conservate all’Archivio centrale dello Stato di Roma. Un video proietta le testimonianze di alcuni ex arditi del popolo raccolte nel 1983.
La terza sezione dà spazio alla figura del fotografo Armando Amoretti, giovane apprendista dello Studio Vaghi che ebbe l’intuizione di andare sul campo a fotografare gli eventi.
La quarta sezione della mostra è invece riservata ai protagonisti: da una parte Guido Picelli e gli Arditi del Popolo; dall’altra Italo Balbo e le squadre fasciste. In mezzo a loro le autorità cittadine: il prefetto Federico Fusco, il vescovo Guido Maria Conforti, il generale Roberto Lodomez, il sindaco Amadeo Passerini. Infine il popolo dei borghi: le donne come Ada Nicolini o Alice Cesena, il giovanissimo Gino Gazzola, etc.
L’ultima sezione riguarda l’epilogo e la memoria delle Barricate sia durante il regime (con foto della mostra della Rivoluzione fascista del 1932, o il Diario 1922 di Balbo) sia nell’Italia democratica (con l’esposizione, tra le altre cose, dei quadri di Fereoli di Fondazione Cariparma, i manifesti per le celebrazioni annuali, il bozzetto del monumento di piazzale Rondani del 1997 e del busto di Picelli del 2011 etc).
Nell’ottica di incentivare e sviluppare attività didattiche multidisciplinari - in collaborazione con il corpo insegnanti dell’IPSIA Primo Levi Corso di Moda di Parma e all’interno di un percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO) che ha coinvolto le alunne di 3G (AS 2021/22) - sono stati realizzati due costumi, l’abito da sera della signora Barachini, da un dipinto di Donnino Pozzi, per rappresentare la Parma Nuova e il costume di una popolana.
Dal 24 settembre al 18 dicembre, a Palazzo Bossi Bocchi, sede di Fondazione Cariparma, sarà visitabile la mostra “Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria”, a cura di Margherita Becchetti, William Gambetta e Francesca Magri, con il patrocinio del Comune di Parma.
Dal 1 al 6 agosto 1922 gli abitanti dell’Oltretorrente e del rione Naviglio-Saffi si mobilitarono contro migliaia di fascisti comandati da Italo Balbo, arrivati da tutta Italia per aggredire l’Oltretorrente nei giorni dello sciopero legalitario. Guido Picelli, trascinatore e comandante degli Arditi del popolo, riuscì a respingere l’attacco grazie alle barricate che vennero erette in tutti i punti di accesso dei quartieri popolari.
Scopo della mostra è quello di raccontare gli avvenimenti inquadrandoli dal punto di vista storico, sociale e del particolare tessuto urbano in cui sono avvenuti.
Nella prima sezione di mostra viene raccontata la Parma di cento anni fa, una città in cui il fiume segnava un confine sociale molto netto: da una parte i quartieri signorili (con i caffè eleganti e gli abitanti molto benestanti) e dall’altra i borghi popolari, popolati da donne, uomini e bambini dall’esistenza misera e faticosa che affollavano strade e osterie. Particolare spazio è poi riservato al mito dell’Oltretorrente ribelle che germogliò alla fine dell’Ottocento sulla scia dei tanti episodi di rivolta di cui il quartiere fu teatro: in mostra sono ad esempio esposti i numeri della “Domenica del Corriere” con le copertine di Achille Beltrame dedicate alle proteste popolari e allo sciopero agrario del 1908. Questa prima sezione termina poi con il rapporto della città con lo squadrismo fascista, documentato con fotografie e carte di polizia.
Nella seconda sezione una linea del tempo e le prime pagine di alcuni dei giornali del tempo raccontano gli eventi accaduti tra il 31 luglio e il 6 agosto 1922, mentre le fotografie scattate da Armando Amoretti sono affiancate a una grande mappa della città sono evidenziati i luoghi in cui le barricate furono erette. Nella stessa sezione sono esposti i documenti della Prefettura conservati all’Archivio di Stato e le fotografie dei fascisti in Parma nuova conservate all’Archivio centrale dello Stato di Roma. Un video proietta le testimonianze di alcuni ex arditi del popolo raccolte nel 1983.
La terza sezione dà spazio alla figura del fotografo Armando Amoretti, giovane apprendista dello Studio Vaghi che ebbe l’intuizione di andare sul campo a fotografare gli eventi.
La quarta sezione della mostra è invece riservata ai protagonisti: da una parte Guido Picelli e gli Arditi del Popolo; dall’altra Italo Balbo e le squadre fasciste. In mezzo a loro le autorità cittadine: il prefetto Federico Fusco, il vescovo Guido Maria Conforti, il generale Roberto Lodomez, il sindaco Amadeo Passerini. Infine il popolo dei borghi: le donne come Ada Nicolini o Alice Cesena, il giovanissimo Gino Gazzola, etc.
L’ultima sezione riguarda l’epilogo e la memoria delle Barricate sia durante il regime (con foto della mostra della Rivoluzione fascista del 1932, o il Diario 1922 di Balbo) sia nell’Italia democratica (con l’esposizione, tra le altre cose, dei quadri di Fereoli di Fondazione Cariparma, i manifesti per le celebrazioni annuali, il bozzetto del monumento di piazzale Rondani del 1997 e del busto di Picelli del 2011 etc).
Nell’ottica di incentivare e sviluppare attività didattiche multidisciplinari - in collaborazione con il corpo insegnanti dell’IPSIA Primo Levi Corso di Moda di Parma e all’interno di un percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO) che ha coinvolto le alunne di 3G (AS 2021/22) - sono stati realizzati due costumi, l’abito da sera della signora Barachini, da un dipinto di Donnino Pozzi, per rappresentare la Parma Nuova e il costume di una popolana.
24
settembre 2022
Alle barricate! Agosto 1922: la città, i protagonisti, la memoria
Dal 24 settembre al 18 dicembre 2022
collettiva
Location
PALAZZO BOSSI BOCCHI
Parma, Strada Ponte Caprazucca, 4, (Parma)
Parma, Strada Ponte Caprazucca, 4, (Parma)
Orario di apertura
martedì e giovedì ore 15.30-18
sabato e domenica 10-12.30 e 15.30-18
Vernissage
24 Settembre 2022, 17.30
Sito web
Autore
Curatore
Patrocini