Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Allegra Hicks – La Ginestra e il Vesuvio
Ispirata alla celebre poesia di Giacomo Leopardi, ”La Ginestra e il Vesuvio” rappresenta una riflessione sull’interazione tra l’essere umano e la natura, e contrappone la durezza e la forza distruttiva del Vesuvio alla resilienza della ginestra, simbolo di forza e resistenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fino al 19 Ottobre, l’Istituto Italiano di Cultura di New York ospiterà la mostra "La Ginestra e il Vesuvio" dell'artista Allegra Hicks. L’esposizione, ispirata alla celebre poesia di Giacomo Leopardi “La Ginestra’’, rappresenta una riflessione sull’interazione tra l’essere umano e la natura, e contrappone la durezza e la forza distruttiva del Vesuvio alla resilienza della ginestra, simbolo di forza e resistenza.
Scritta nel 1836, la poesia di Leopardi è una delle sue ultime opere e riflette una visione amara dell'indifferenza della natura nei confronti delle sorti dell'uomo. In essa, il poeta descrive la ginestra, fiore che cresce sui pendii desertici del Vesuvio, come un simbolo della condizione umana: fragile e destinata a soccombere di fronte alla forza della natura.
Allegra Hicks, tuttavia, offre un'interpretazione complementare della natura che si, distrugge, ma per creare e generare nuova vita. La ginestra dunque diventa un simbolo, non solo di vulnerabilità, ma anche rigenerazione e trasformazione, una forza vitale che emerge dalle difficoltà in un atto di resistenza positiva. Il progetto artistico di Hicks si nutre di questa dialettica e, attraverso le otto opere presentate, celebra il ciclo perpetuo di distruzione e rinascita insito nella natura.
La mostra si articola in due spazi distinti dell'Istituto.Nella galleria principale, spicca un arazzo di grandi dimensioni (2x2 metri) che raffigura la ginestra esplodere dalla bocca del Vesuvio, dipinta di nero-blu. I petali ricamati si spargono come frammenti di un’eruzione, suggerendo un senso di movimento e vita che contrasta con l'immagine devastante del vulcano. Questa tensione tra distruzione e creazione si pone in dialogo con il messaggio leopardiano: se per Leopardi la natura è "madre di parto e di voler matrigna", per Hicks è una forza generativa, capace di trasformare la distruzione in un atto di creazione.
Il trittico esposto esplora il fiore da diverse angolazioni, dissolvendo progressivamente la sua forma in un’astrazione che mostra la molteplicità delle percezioni della natura, senza mai perderne l'essenza. La lava ricamata scende come una minaccia costante, ma la ginestra emerge indenne, rinnovata nella sua sfida contro la distruzione.
Nella Galleria Borghese, Hicks presenta un'installazione immersiva che trasporta i visitatori all'interno della bocca di un vulcano. Le quattro tele, dominate da lapilli incandescenti su sfondi scuri e sanguigni, creano un'atmosfera potente e avvolgente. Al centro dell'installazione si erge una piccola ginestra in bronzo, fragile ma tenace, un chiaro riferimento alla poesia di Leopardi, che descrive la ginestra come "fiore del deserto", emblema di una natura ferita, ma viva. La scelta del bronzo, materiale resistente e duraturo, conferisce alla pianta una forza simbolica, sottolineando il contrasto tra la sua delicatezza e la capacità di sopravvivere alle avversità.
"Il mio lavoro è una risposta intima alla natura: in questa mostra, scelgo di accoppiare la capacità della natura di annientare alla sua potenza generativa", afferma Hicks. Per l'artista, non si tratta di una contrapposizione tra uomo e natura, ma di riconoscere che la natura è un flusso vitale di cui anche l'uomo è parte integrante, una forza in continua trasformazione a cui tutti noi apparteniamo.
Le opere di Allegra Hicks utilizzano una combinazione di tecniche tradizionali e contemporanee, tra cui l'arazzo, la scultura in bronzo e il ricamo tridimensionale. Attraverso questa pluralità di tecniche, Hicks evoca la rigenerazione della natura e la fragilità umana, offrendo una visione artistica che fonde artigianato e design.
‘’Siamo entusiasti di ospitare la mostra di Allegra Hicks all'Istituto di Cultura. Il tema della Ginestra e il Vesuvio è legato agli anni napoletani di Leopardi. Il vulcano e la ginestra sono simboli di una natura che da un lato distrugge e incenerisce, dall'altro fiorisce sulla cenere, e dunque rappresentano le ambiguità, le contraddizioni, le possibilità in cui viviamo quotidianamente’’ dichiara il direttore dell’Istituto Fabio Finotti, e aggiunge ‘’Le opere della Hicks sono forme di un'arte che si appoggia alle grandi tradizioni dell'arazzo e della scultura in bronzo. Grazie a questa pluralità di strumenti espressivi, la mostra rappresenta perfettamente la capacità italiana di intrecciare linguaggi diversi: arte e letteratura, scienza e filosofia, design e artigianato.’’
Il cuore della mostra risiede dunque nell'interazione tra la fragilità del fiore e la forza distruttiva del vulcano e, oltre a reinterpretare la poesia leopardiana, la mostra invita a riflettere sulla capacità rigeneratrice della natura e sul suo complesso legame con l'umanità, un tema di grande rilevanza nell'era dell’Antropocene.
Scritta nel 1836, la poesia di Leopardi è una delle sue ultime opere e riflette una visione amara dell'indifferenza della natura nei confronti delle sorti dell'uomo. In essa, il poeta descrive la ginestra, fiore che cresce sui pendii desertici del Vesuvio, come un simbolo della condizione umana: fragile e destinata a soccombere di fronte alla forza della natura.
Allegra Hicks, tuttavia, offre un'interpretazione complementare della natura che si, distrugge, ma per creare e generare nuova vita. La ginestra dunque diventa un simbolo, non solo di vulnerabilità, ma anche rigenerazione e trasformazione, una forza vitale che emerge dalle difficoltà in un atto di resistenza positiva. Il progetto artistico di Hicks si nutre di questa dialettica e, attraverso le otto opere presentate, celebra il ciclo perpetuo di distruzione e rinascita insito nella natura.
La mostra si articola in due spazi distinti dell'Istituto.Nella galleria principale, spicca un arazzo di grandi dimensioni (2x2 metri) che raffigura la ginestra esplodere dalla bocca del Vesuvio, dipinta di nero-blu. I petali ricamati si spargono come frammenti di un’eruzione, suggerendo un senso di movimento e vita che contrasta con l'immagine devastante del vulcano. Questa tensione tra distruzione e creazione si pone in dialogo con il messaggio leopardiano: se per Leopardi la natura è "madre di parto e di voler matrigna", per Hicks è una forza generativa, capace di trasformare la distruzione in un atto di creazione.
Il trittico esposto esplora il fiore da diverse angolazioni, dissolvendo progressivamente la sua forma in un’astrazione che mostra la molteplicità delle percezioni della natura, senza mai perderne l'essenza. La lava ricamata scende come una minaccia costante, ma la ginestra emerge indenne, rinnovata nella sua sfida contro la distruzione.
Nella Galleria Borghese, Hicks presenta un'installazione immersiva che trasporta i visitatori all'interno della bocca di un vulcano. Le quattro tele, dominate da lapilli incandescenti su sfondi scuri e sanguigni, creano un'atmosfera potente e avvolgente. Al centro dell'installazione si erge una piccola ginestra in bronzo, fragile ma tenace, un chiaro riferimento alla poesia di Leopardi, che descrive la ginestra come "fiore del deserto", emblema di una natura ferita, ma viva. La scelta del bronzo, materiale resistente e duraturo, conferisce alla pianta una forza simbolica, sottolineando il contrasto tra la sua delicatezza e la capacità di sopravvivere alle avversità.
"Il mio lavoro è una risposta intima alla natura: in questa mostra, scelgo di accoppiare la capacità della natura di annientare alla sua potenza generativa", afferma Hicks. Per l'artista, non si tratta di una contrapposizione tra uomo e natura, ma di riconoscere che la natura è un flusso vitale di cui anche l'uomo è parte integrante, una forza in continua trasformazione a cui tutti noi apparteniamo.
Le opere di Allegra Hicks utilizzano una combinazione di tecniche tradizionali e contemporanee, tra cui l'arazzo, la scultura in bronzo e il ricamo tridimensionale. Attraverso questa pluralità di tecniche, Hicks evoca la rigenerazione della natura e la fragilità umana, offrendo una visione artistica che fonde artigianato e design.
‘’Siamo entusiasti di ospitare la mostra di Allegra Hicks all'Istituto di Cultura. Il tema della Ginestra e il Vesuvio è legato agli anni napoletani di Leopardi. Il vulcano e la ginestra sono simboli di una natura che da un lato distrugge e incenerisce, dall'altro fiorisce sulla cenere, e dunque rappresentano le ambiguità, le contraddizioni, le possibilità in cui viviamo quotidianamente’’ dichiara il direttore dell’Istituto Fabio Finotti, e aggiunge ‘’Le opere della Hicks sono forme di un'arte che si appoggia alle grandi tradizioni dell'arazzo e della scultura in bronzo. Grazie a questa pluralità di strumenti espressivi, la mostra rappresenta perfettamente la capacità italiana di intrecciare linguaggi diversi: arte e letteratura, scienza e filosofia, design e artigianato.’’
Il cuore della mostra risiede dunque nell'interazione tra la fragilità del fiore e la forza distruttiva del vulcano e, oltre a reinterpretare la poesia leopardiana, la mostra invita a riflettere sulla capacità rigeneratrice della natura e sul suo complesso legame con l'umanità, un tema di grande rilevanza nell'era dell’Antropocene.
03
ottobre 2024
Allegra Hicks – La Ginestra e il Vesuvio
Dal 03 al 19 ottobre 2024
arte contemporanea
Location
IIC – ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA – NEW YORK
New York, Park Avenue, 686, (New York County)
New York, Park Avenue, 686, (New York County)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 16:00.
Ufficio stampa
Anna Maria Tortorici Montaperto
Autore