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Allunaggio 40 anni dopo
“Allunaggio 40 anni dopo” è la prima mostra di una sequenza di rassegne che D’Ars sta realizzando in occasione dei quarant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Studio D'Ars inaugura “Allunaggio 40 anni dopo”, la prima mostra di una sequenza di rassegne che D’Ars sta realizzando in occasione dei quarant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna. L’invito è riservato a giovani artisti che non hanno vissuto in prima persona questo straordinario evento, o che ne hanno solo sentito parlare, per cercare di capire come, dopo quarant’anni è vista la conquista della Luna. La rassegna proseguirà allo Studio D’Ars con una mostra riservata ai soci del club D’Ars e con una serie di rassegne che si svolgeranno in altre città italiane. In questa esposizione è presente un’ emblematica opera di Vanna Nicolotti realizzata negli anni ’60 dal titolo “Allunaggio”.
Riportiamo una parte del testo di Dino Buzzati dal titolo IL momento sublime pubblicato sul Corriere della Sera martedì 22 luglio 1969:
“(..) sullo schermo dietro lo speaker è comparsa una immagine nuova, un confuso intreccio di sagome nere oscillanti, simile ai quadri di Kline; era, rovesciato, il primo piano della scaletta e dei tralicci della capsula lunare, con Armstrong che scendeva gradino per gradino lentamente: di per sé incomprensibili.
Eppure tutti di colpo hanno capito, tutti, anche gli scettici, sono stati presi da uno sgomento sconosciuto. Si è avuta la sensazione di essere passati oltre una porta fatale e proibita, di avere varcato una delle ultime frontiere: del mondo? della conoscenza ? della vita? Come quando –il paragone può suonare falso, lo so, ma è tipico- durante una seduta spiritica, dopo una lunga attesa, all’improvviso, con energia selvaggia, si rivela lo spirito, o meglio ciò che si usa chiamare spirito, e ai presenti par di oltrepassare il confine della comune esistenza, a contatto col regno delle ombre. Sì, Armstrong e Aldrin ci avevano portato ad una sorta di aldilà che vedevamo coi nostri occhi e in cui tuttavia la nostra mente si smarriva. Sì, era una visione simile a quella degli iniziati e dei santi. Tutto però stava a dimostrare che era vera. E la favola, il mito, la poesia, anziché venir distrutti dai “computers”, dai transistor, dai sapienti ordigni tecnologici, rinascevano in proporzioni gigantesche.
La sensazione, ripeto di esser condotti in un aldilà arcano. Da cui potranno scendere sulla Terra, smisurate cose avvenire. Ecco. Secondo me, il motivo della scossa viscerale e struggente che gli uomini, per la prima volta nella storia del mondo, hanno provato l’altra notte alle ore 4,57 dinanzi ai televisori, che non si può immaginare chi non ha visto, e che non si ripeterà mai più nel futuro.”
Riportiamo una parte del testo di Dino Buzzati dal titolo IL momento sublime pubblicato sul Corriere della Sera martedì 22 luglio 1969:
“(..) sullo schermo dietro lo speaker è comparsa una immagine nuova, un confuso intreccio di sagome nere oscillanti, simile ai quadri di Kline; era, rovesciato, il primo piano della scaletta e dei tralicci della capsula lunare, con Armstrong che scendeva gradino per gradino lentamente: di per sé incomprensibili.
Eppure tutti di colpo hanno capito, tutti, anche gli scettici, sono stati presi da uno sgomento sconosciuto. Si è avuta la sensazione di essere passati oltre una porta fatale e proibita, di avere varcato una delle ultime frontiere: del mondo? della conoscenza ? della vita? Come quando –il paragone può suonare falso, lo so, ma è tipico- durante una seduta spiritica, dopo una lunga attesa, all’improvviso, con energia selvaggia, si rivela lo spirito, o meglio ciò che si usa chiamare spirito, e ai presenti par di oltrepassare il confine della comune esistenza, a contatto col regno delle ombre. Sì, Armstrong e Aldrin ci avevano portato ad una sorta di aldilà che vedevamo coi nostri occhi e in cui tuttavia la nostra mente si smarriva. Sì, era una visione simile a quella degli iniziati e dei santi. Tutto però stava a dimostrare che era vera. E la favola, il mito, la poesia, anziché venir distrutti dai “computers”, dai transistor, dai sapienti ordigni tecnologici, rinascevano in proporzioni gigantesche.
La sensazione, ripeto di esser condotti in un aldilà arcano. Da cui potranno scendere sulla Terra, smisurate cose avvenire. Ecco. Secondo me, il motivo della scossa viscerale e struggente che gli uomini, per la prima volta nella storia del mondo, hanno provato l’altra notte alle ore 4,57 dinanzi ai televisori, che non si può immaginare chi non ha visto, e che non si ripeterà mai più nel futuro.”
24
novembre 2009
Allunaggio 40 anni dopo
Dal 24 novembre al 09 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARS
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a giovedì dalle 15.30 alle 19 - venerdì dalle 17 alle 19
apertura serale giovedì dalle 21 alle 23 previa conferma telefonica sabato e festivi chiuso.
Vernissage
24 Novembre 2009, dalle 18 alle 23
Autore
Curatore