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Altin Shuaipi – Monologhi
Altin Shuapi, studente di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, presenta alcune fotografie in bianco/nero, stampate su carta formato 30×40 cm.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Monologhi è il titolo con cui Altin Shuapi, studente di pittura
all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, presenta alcune fotografie in
bianco/nero, stampate su carta formato 30x40 cm.: l’inquadratura ed il
punto di vista giusti, il rapporto armonioso ed intenso tra luci ed ombre,
un uso del bianco e nero capace di valorizzare la gamma dei grigi, rendono
alta la qualità fotografica delle immagini, realizzate in quel luogo così
particolare, carico di memoria storica eppure vivo ed espressivo per le
giovani energie che lo animano, che è l’Accademia. Un luogo che esercita
un fascino profondo nel giovane albanese, lontano dalla sua terra e dalla
sua cultura di origine: il mezzo fotografico gli consente di catturare la
sua attuale realtà esistenziale e al tempo stesso le emozioni che essa
suscita e rivela.
Quella in mostra è una selezione delle numerose fotografie scattate nel
tempo da Altin Shuaipi nelle aule e nei depositi dell’edificio di Via
Ricasoli, incontrando studenti diversi per provenienza, nazionalità,
interessi, desideri, speranze, ma che come lui hanno intrapreso il cammino
difficile ed esaltante della ricerca artistica.
Prima di ritrarli Altin conversa con loro, dialoga, li osserva, per
conoscerli, per conoscersi…Qui sono studenti al lavoro nei laboratori di
incisione e di tecniche del marmo o impegnati in esercizi di restauro,
colti da Shuaipi nel momento di massima concentrazione, quando il loro
rapporto con la materia e con gli strumenti si fa così intenso da creare
una sorta di simbiosi: il suo sguardo non è indiscreto, ma intimo e
vicino, la loro attenzione è la sua stessa attenzione, e le foto sembrano
voler restituire il rumore degli scalpelli, il peso del torchio, il
respiro trattenuto nel momento decisivo… Fotografare per Altin Shuaipi è
anche provare a capire la particolare vita di un’opera: mentre nasce dal
lavoro delle mani guidate dal pensiero, quando giace accantonata e
frammentata in un deposito fra altre opere e oggetti subito la stessa
sorte o mentre viene ripulita e strappata al logorio del tempo e
dell’incuria da un intervento di restauro. In Accademia tutto ruota
intorno a questa vita… Così, in uno scatto fotografico, Shuaipi ferma il
tempo presente che l’immagine in bianco e nero saprà riscattare dal
momento contingente per affidarlo ad un tempo diverso, forse meno vero ma
più reale.
all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, presenta alcune fotografie in
bianco/nero, stampate su carta formato 30x40 cm.: l’inquadratura ed il
punto di vista giusti, il rapporto armonioso ed intenso tra luci ed ombre,
un uso del bianco e nero capace di valorizzare la gamma dei grigi, rendono
alta la qualità fotografica delle immagini, realizzate in quel luogo così
particolare, carico di memoria storica eppure vivo ed espressivo per le
giovani energie che lo animano, che è l’Accademia. Un luogo che esercita
un fascino profondo nel giovane albanese, lontano dalla sua terra e dalla
sua cultura di origine: il mezzo fotografico gli consente di catturare la
sua attuale realtà esistenziale e al tempo stesso le emozioni che essa
suscita e rivela.
Quella in mostra è una selezione delle numerose fotografie scattate nel
tempo da Altin Shuaipi nelle aule e nei depositi dell’edificio di Via
Ricasoli, incontrando studenti diversi per provenienza, nazionalità,
interessi, desideri, speranze, ma che come lui hanno intrapreso il cammino
difficile ed esaltante della ricerca artistica.
Prima di ritrarli Altin conversa con loro, dialoga, li osserva, per
conoscerli, per conoscersi…Qui sono studenti al lavoro nei laboratori di
incisione e di tecniche del marmo o impegnati in esercizi di restauro,
colti da Shuaipi nel momento di massima concentrazione, quando il loro
rapporto con la materia e con gli strumenti si fa così intenso da creare
una sorta di simbiosi: il suo sguardo non è indiscreto, ma intimo e
vicino, la loro attenzione è la sua stessa attenzione, e le foto sembrano
voler restituire il rumore degli scalpelli, il peso del torchio, il
respiro trattenuto nel momento decisivo… Fotografare per Altin Shuaipi è
anche provare a capire la particolare vita di un’opera: mentre nasce dal
lavoro delle mani guidate dal pensiero, quando giace accantonata e
frammentata in un deposito fra altre opere e oggetti subito la stessa
sorte o mentre viene ripulita e strappata al logorio del tempo e
dell’incuria da un intervento di restauro. In Accademia tutto ruota
intorno a questa vita… Così, in uno scatto fotografico, Shuaipi ferma il
tempo presente che l’immagine in bianco e nero saprà riscattare dal
momento contingente per affidarlo ad un tempo diverso, forse meno vero ma
più reale.
12
marzo 2005
Altin Shuaipi – Monologhi
Dal 12 al 25 marzo 2005
fotografia
Location
DEART GALLERY
Firenze, Borgo Pinti, 42R, (Firenze)
Firenze, Borgo Pinti, 42R, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni 16-20, escluso i festivi
Vernissage
12 Marzo 2005, ore 18,30
Autore