Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Altino. Vetri di laguna
In occasione dei cinquant’anni dalla sua istituzione, il Museo Archeologico Nazionale di Altino espone i vetri romani più prestigiosi della propria collezione, molti dei quali inediti. Coppe, olle, monili, balsamari, ottenuti con lavorazioni di grande maestria realizzativa, costituiscono una delle raccolte più importanti a livello internazionale di arte vetraria romana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
IN MOSTRA AD ALTINO STRAORDINARI E INEDITI VETRI DI LAGUNA
In occasione dei cinquant’anni dalla sua istituzione, il Museo Archeologico Nazionale di Altino espone i vetri romani più prestigiosi della propria collezione, molti dei quali inediti.
Coppe, olle, monili, balsamari, ottenuti con lavorazioni di grande maestria realizzativa, costituiscono una delle raccolte più importanti a livello internazionale di arte vetraria romana.
"Altino. Vetri di laguna" è il titolo della mostra, a cura di Rosa Barovier Mentasti e Margherita Tirelli che si inaugura sabato 15 maggio 2010 alle ore 16.00 al Museo Archeologico Nazionale di Altino (Venezia), in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita dell’Istituzione
(il 29 maggio 1960). La mostra è aperta al pubblico dal 16 maggio al 30 novembre 2010.
La mostra è promossa - con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia, del Comune di Quarto d‟Altino, della Camera di Commercio IAA di Venezia - dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Museo Archeologico Nazionale di Altino, Comitato Nazionale Italiano AIHV-Association Internationale pour l‟Histoire du Verre, Scuola del Vetro “Abate Zanetti”, Stazione Sperimentale del Vetro, Studio D-Archeologia Didattica Museologia, Stevanato Group Spa, Carlo Moretti Srl, MT Forni Industriali Srl, Ferro Murano Srl.
La mostra "Altino. Vetri di laguna" intende evidenziare la linea di continuità tra gli antichi vetri altinati e i vetri di Murano, la cui produzione affonda le proprie radici nelle forme e nelle tecniche di lavorazione antiche. I preziosi reperti vitrei esposti in mostra, circa 400 pezzi - olle, bottiglie, brocche, coppe, bicchieri, piattini, balsamari, ma anche monili e gioielli (anelli, bracciali, perle in pasta vitrea) - dei quali colpisce la varietà delle forme e delle funzioni cui erano destinati, costituiscono un importante “dizionario” delle tecniche di lavorazione del vetro conosciute e impiegate all’epoca in cui Altino - già dal II sec. a.C. sotto l’influenza culturale di Roma e divenuta municipio tra il 49 e il 42 a.C. - era una delle grandi città portuali sull‟Adriatico, con Aquileia e Ravenna. Una testimonianza preziosa della perizia dei maestri artigiani che lavoravano il vetro durante l’Impero, anticipando moltissime tecniche che sarebbero poi state ereditate dalla grande tradizione del vetro veneziano: la soffiatura a stampo e a mano libera, la lavorazione a nastri e a canne, il vetro murrino e a millefiori, le pizzicature e la decorazione con filamenti.
Il percorso espositivo comprende una selezione degli esemplari più rappresentativi, tra gli oltre mille, della collezione altinate. Una collezione che è andata costituendosi a seguito degli scavi condotti a partire dalla metà degli anni cinquanta del Novecento, consentendo, almeno per la maggior parte, un puntuale inserimento dei reperti nei contesti di appartenenza e, di conseguenza, la definizione della loro funzione e datazione.
La mostra si propone di diffondere e promuovere la conoscenza della storia e dell’arte vetraria già diffusa in epoca romana nel territorio altinate, attraverso l‟esposizione di preziosi reperti vitrei rinvenuti negli scavi (sia nella necropoli che nell’abitato) dell’area archeologica di Altino, città pre-romana e romana - madre e origine di Venezia - conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Altino. Una tradizione che si distingueva per la raffinatezza dei suoi manufatti, ricchi di conoscenze tecniche e linee essenziali e della quale la collezione altinate costituisce testimonianza tra le più importanti.
Accanto ai preziosi reperti dei primi secoli d.C., saranno presentate nel corso dell’inaugurazione della mostra, in un dialogo tra antico e contemporaneo, opere create espressamente per l’evento espositivo dal maestro Lino Tagliapietra, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi artisti del vetro contemporaneo. Le sculture di Lino Tagliapietra, realizzate impiegando vetri industriali prodotti dall’azienda Stevanato Group per uso farmaceutico, intendono essere un omaggio e una testimonianza di “continuità” nell’uso di un materiale, il vetro, che è diventato simbolo artistico del patrimonio culturale di Venezia e della Laguna, in particolare di Murano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
L’esposizione "Altino. Vetri di laguna" è ospitata nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Altino, che attualmente custodisce più di cinquantamila reperti, tra cui straordinari esemplari scultorei, rinvenuti nel corso delle campagne di scavo condotte dal 1966 ad oggi nella vasta area archeologica circostante, di cui il Museo è il ‘cuore pulsante’. Nei prossimi anni, il Museo si trasferirà in una vicina sede notevolmente più ampia, i cui lavori di allestimento sono in fase conclusiva.
La mostra "Altino. Vetri di laguna" - il percorso espositivo
1. Museo. Le tecniche
Articolata in quattro vetrine, questa sezione illustra oggetti (o frammenti di essi) realizzati attraverso le diverse tecniche di soffiatura, soffiatura a stampo, mezza stampatura, rippenschalen, vetro spruzzato, molatura, applicazioni (filamenti, pizzicature, ecc.), murrino, millefiori, nastri, nastri ondulati, fondo oro, fritta di quarzo invetriata.
2. Museo. Le olle-ossario vitree e i loro corredi
Articolata in due vetrine, in questa sezione verrà esposta una significativa campionatura dei numerosi corredi funerari altinati, contraddistinti dalla presenza del vaso-ossario in vetro.
3. Aree archeologiche: opere in vetro di Lino Tagliapietra
Realizzate impiegando vetri industriali prodotti dall‟azienda Stevanato Group per uso farmaceutico, le opere rimarranno esposte per tutta la durata della mostra.
Il volume “Altino. Vetri di laguna”
La mostra è accompagnata dal volume “Altino. Vetri di laguna” a cura di Rosa Barovier Mentasti, Storica del vetro di Murano e Presidente del Comitato Promotore “Altino, vetri di laguna”, e Margherita Tirelli, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Altino, edito da Vianello Libri.
Con saggi e contributi scientifici di Rosa Barovier Mantasti, Margherita Tirelli, Lino Tagliapietra, Cesare Moretti, Silvia Cipriano, Francesca Ferrarini, Giovanna Maria Sandrini, Marco Verità, Michele Pasqualetto.
Il volume condensa i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta da archeologi, storici, tecnici e artisti operanti nel campo del vetro ed è anche un’introduzione per chi si avvicina alla cultura del vetro, soprattutto in relazione alla successiva produzione veneziana. È infatti questo l’argomento del saggio centrale di Rosa Barovier Mentasti e del maestro muranese Lino Tagliapietra, teso a indagare i dettagli esecutivi impiegati nei primi secoli dell’Impero romano, cogliendo tutte le analogie con il vetro veneziano dell’era moderna. A questo saggio fa riscontro la voce degli archeologi per illustrare, da un lato, la varietà delle forme e della funzione di olle, tazze, bottiglie, brocche, coppe, piatti, balsamari e monili e tratteggiare, dall’altro, l’evoluzione storica di Altino, la città progenitrice di Venezia, dalle sue origini nel X secolo a.C. fino all’abbandono nel VII secolo d.C., quando gli altinati si trasferirono definitivamente a Torcello.
In occasione dei cinquant’anni dalla sua istituzione, il Museo Archeologico Nazionale di Altino espone i vetri romani più prestigiosi della propria collezione, molti dei quali inediti.
Coppe, olle, monili, balsamari, ottenuti con lavorazioni di grande maestria realizzativa, costituiscono una delle raccolte più importanti a livello internazionale di arte vetraria romana.
"Altino. Vetri di laguna" è il titolo della mostra, a cura di Rosa Barovier Mentasti e Margherita Tirelli che si inaugura sabato 15 maggio 2010 alle ore 16.00 al Museo Archeologico Nazionale di Altino (Venezia), in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita dell’Istituzione
(il 29 maggio 1960). La mostra è aperta al pubblico dal 16 maggio al 30 novembre 2010.
La mostra è promossa - con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia, del Comune di Quarto d‟Altino, della Camera di Commercio IAA di Venezia - dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Museo Archeologico Nazionale di Altino, Comitato Nazionale Italiano AIHV-Association Internationale pour l‟Histoire du Verre, Scuola del Vetro “Abate Zanetti”, Stazione Sperimentale del Vetro, Studio D-Archeologia Didattica Museologia, Stevanato Group Spa, Carlo Moretti Srl, MT Forni Industriali Srl, Ferro Murano Srl.
La mostra "Altino. Vetri di laguna" intende evidenziare la linea di continuità tra gli antichi vetri altinati e i vetri di Murano, la cui produzione affonda le proprie radici nelle forme e nelle tecniche di lavorazione antiche. I preziosi reperti vitrei esposti in mostra, circa 400 pezzi - olle, bottiglie, brocche, coppe, bicchieri, piattini, balsamari, ma anche monili e gioielli (anelli, bracciali, perle in pasta vitrea) - dei quali colpisce la varietà delle forme e delle funzioni cui erano destinati, costituiscono un importante “dizionario” delle tecniche di lavorazione del vetro conosciute e impiegate all’epoca in cui Altino - già dal II sec. a.C. sotto l’influenza culturale di Roma e divenuta municipio tra il 49 e il 42 a.C. - era una delle grandi città portuali sull‟Adriatico, con Aquileia e Ravenna. Una testimonianza preziosa della perizia dei maestri artigiani che lavoravano il vetro durante l’Impero, anticipando moltissime tecniche che sarebbero poi state ereditate dalla grande tradizione del vetro veneziano: la soffiatura a stampo e a mano libera, la lavorazione a nastri e a canne, il vetro murrino e a millefiori, le pizzicature e la decorazione con filamenti.
Il percorso espositivo comprende una selezione degli esemplari più rappresentativi, tra gli oltre mille, della collezione altinate. Una collezione che è andata costituendosi a seguito degli scavi condotti a partire dalla metà degli anni cinquanta del Novecento, consentendo, almeno per la maggior parte, un puntuale inserimento dei reperti nei contesti di appartenenza e, di conseguenza, la definizione della loro funzione e datazione.
La mostra si propone di diffondere e promuovere la conoscenza della storia e dell’arte vetraria già diffusa in epoca romana nel territorio altinate, attraverso l‟esposizione di preziosi reperti vitrei rinvenuti negli scavi (sia nella necropoli che nell’abitato) dell’area archeologica di Altino, città pre-romana e romana - madre e origine di Venezia - conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Altino. Una tradizione che si distingueva per la raffinatezza dei suoi manufatti, ricchi di conoscenze tecniche e linee essenziali e della quale la collezione altinate costituisce testimonianza tra le più importanti.
Accanto ai preziosi reperti dei primi secoli d.C., saranno presentate nel corso dell’inaugurazione della mostra, in un dialogo tra antico e contemporaneo, opere create espressamente per l’evento espositivo dal maestro Lino Tagliapietra, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi artisti del vetro contemporaneo. Le sculture di Lino Tagliapietra, realizzate impiegando vetri industriali prodotti dall’azienda Stevanato Group per uso farmaceutico, intendono essere un omaggio e una testimonianza di “continuità” nell’uso di un materiale, il vetro, che è diventato simbolo artistico del patrimonio culturale di Venezia e della Laguna, in particolare di Murano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
L’esposizione "Altino. Vetri di laguna" è ospitata nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Altino, che attualmente custodisce più di cinquantamila reperti, tra cui straordinari esemplari scultorei, rinvenuti nel corso delle campagne di scavo condotte dal 1966 ad oggi nella vasta area archeologica circostante, di cui il Museo è il ‘cuore pulsante’. Nei prossimi anni, il Museo si trasferirà in una vicina sede notevolmente più ampia, i cui lavori di allestimento sono in fase conclusiva.
La mostra "Altino. Vetri di laguna" - il percorso espositivo
1. Museo. Le tecniche
Articolata in quattro vetrine, questa sezione illustra oggetti (o frammenti di essi) realizzati attraverso le diverse tecniche di soffiatura, soffiatura a stampo, mezza stampatura, rippenschalen, vetro spruzzato, molatura, applicazioni (filamenti, pizzicature, ecc.), murrino, millefiori, nastri, nastri ondulati, fondo oro, fritta di quarzo invetriata.
2. Museo. Le olle-ossario vitree e i loro corredi
Articolata in due vetrine, in questa sezione verrà esposta una significativa campionatura dei numerosi corredi funerari altinati, contraddistinti dalla presenza del vaso-ossario in vetro.
3. Aree archeologiche: opere in vetro di Lino Tagliapietra
Realizzate impiegando vetri industriali prodotti dall‟azienda Stevanato Group per uso farmaceutico, le opere rimarranno esposte per tutta la durata della mostra.
Il volume “Altino. Vetri di laguna”
La mostra è accompagnata dal volume “Altino. Vetri di laguna” a cura di Rosa Barovier Mentasti, Storica del vetro di Murano e Presidente del Comitato Promotore “Altino, vetri di laguna”, e Margherita Tirelli, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Altino, edito da Vianello Libri.
Con saggi e contributi scientifici di Rosa Barovier Mantasti, Margherita Tirelli, Lino Tagliapietra, Cesare Moretti, Silvia Cipriano, Francesca Ferrarini, Giovanna Maria Sandrini, Marco Verità, Michele Pasqualetto.
Il volume condensa i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta da archeologi, storici, tecnici e artisti operanti nel campo del vetro ed è anche un’introduzione per chi si avvicina alla cultura del vetro, soprattutto in relazione alla successiva produzione veneziana. È infatti questo l’argomento del saggio centrale di Rosa Barovier Mentasti e del maestro muranese Lino Tagliapietra, teso a indagare i dettagli esecutivi impiegati nei primi secoli dell’Impero romano, cogliendo tutte le analogie con il vetro veneziano dell’era moderna. A questo saggio fa riscontro la voce degli archeologi per illustrare, da un lato, la varietà delle forme e della funzione di olle, tazze, bottiglie, brocche, coppe, piatti, balsamari e monili e tratteggiare, dall’altro, l’evoluzione storica di Altino, la città progenitrice di Venezia, dalle sue origini nel X secolo a.C. fino all’abbandono nel VII secolo d.C., quando gli altinati si trasferirono definitivamente a Torcello.
15
maggio 2010
Altino. Vetri di laguna
Dal 15 maggio al 30 novembre 2010
archeologia
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO
Venezia, Via S. Eliodoro, 37, (Venezia)
Venezia, Via S. Eliodoro, 37, (Venezia)
Vernissage
15 Maggio 2010, ore 16