Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alvalenti – Filù e fu subito giorno
Alvalenti, eclettico artista senese, presenta i suoi originalissimi quadri “Filù”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Trionfatore al Festival di Gastrumorismo Culinaria Risinterra 2006 di San Salvo (Chieti) con il premio GastrHomoRidens, al Cabawave 2006 di Arezzo, e al premio “Cavallo di battaglia 2006” a Sesto Fiorentino, concorso per nuovi comici presso lo Zero Circus, Alvalenti, eclettico artista senese, presenta i suoi originalissimi quadri “Filù” dal 22 agosto al 10 settembre nei locali di Palazzo Patrizi in Via di Città a Siena.
Dalla presentazione di Paola Mingozzi: Uno sguardo innamorato, uno ironico, uno disincantato, un altro sornione, uno innocente, uno complice, un altro sorridente. È normale incontrare tutti questi sguardi e tanti altri nel corso della vita, ma certo non passano inosservati quelli delle opere di Alvalenti: in apparenza sono quadri dalle cromie accese e dalle linee dinamiche, che se ne stanno tranquilli appesi alle pareti, proprio così come i quadri dovrebbero fare. Ma loro ci guardano. Possiamo ignorarli, se lo vogliamo, ma loro ci guardano lo stesso senza pretendere la nostra attenzione, proprio così come la realtà è, anche se noi siamo troppo occupati da infinite piccole incombenze quotidiane per accorgercene.
La cifra distintiva delle opere di Alvalenti è proprio la capacità di fissare nella materia un’intuizione improvvisa e fugace, un sentimento balenante e sfuggente, un’illuminazione fulminea ed effimera, grazie ad una percezione ironica e divertita, che riesce a mantenere la freschezza, nonostante (o forse proprio grazie a) l’accumularsi delle esperienze nello scorrere della vita. Ogni opera dilata l’istante dell’intuizione, che svanisce in un batter di ciglia, e cerca di farla vivere nella dinamicità cromatica, nel guizzo delle linee e soprattutto negli occhi, che diventano il punto focalizzante dell’intero insieme. Ed in modo particolare nell’espressione degli occhi si svela quella disarmante gioia, ricca di ironia, stupore e creatività, che deve aver accompagnato i primi sguardi sul mondo di ogni essere vivente. Quando la mente è ancora libera da percorsi culturali, quando possiamo ancora chiedere in modo diretto e senza freni inibitori “…zzo guardi?” o angelicamente confessare “Ti amo da sempre”.
Non sono necessarie ulteriori parole per introdurre Alvalenti: ora l’unica cosa da fare è aggirarsi nelle stanze e scambiare sguardi complici, divertiti, o anche ostili, con ogni singolo quadro, cioè con l’autore stesso, e godersi le sensazioni che ci regalano.
Dalla presentazione di Paola Mingozzi: Uno sguardo innamorato, uno ironico, uno disincantato, un altro sornione, uno innocente, uno complice, un altro sorridente. È normale incontrare tutti questi sguardi e tanti altri nel corso della vita, ma certo non passano inosservati quelli delle opere di Alvalenti: in apparenza sono quadri dalle cromie accese e dalle linee dinamiche, che se ne stanno tranquilli appesi alle pareti, proprio così come i quadri dovrebbero fare. Ma loro ci guardano. Possiamo ignorarli, se lo vogliamo, ma loro ci guardano lo stesso senza pretendere la nostra attenzione, proprio così come la realtà è, anche se noi siamo troppo occupati da infinite piccole incombenze quotidiane per accorgercene.
La cifra distintiva delle opere di Alvalenti è proprio la capacità di fissare nella materia un’intuizione improvvisa e fugace, un sentimento balenante e sfuggente, un’illuminazione fulminea ed effimera, grazie ad una percezione ironica e divertita, che riesce a mantenere la freschezza, nonostante (o forse proprio grazie a) l’accumularsi delle esperienze nello scorrere della vita. Ogni opera dilata l’istante dell’intuizione, che svanisce in un batter di ciglia, e cerca di farla vivere nella dinamicità cromatica, nel guizzo delle linee e soprattutto negli occhi, che diventano il punto focalizzante dell’intero insieme. Ed in modo particolare nell’espressione degli occhi si svela quella disarmante gioia, ricca di ironia, stupore e creatività, che deve aver accompagnato i primi sguardi sul mondo di ogni essere vivente. Quando la mente è ancora libera da percorsi culturali, quando possiamo ancora chiedere in modo diretto e senza freni inibitori “…zzo guardi?” o angelicamente confessare “Ti amo da sempre”.
Non sono necessarie ulteriori parole per introdurre Alvalenti: ora l’unica cosa da fare è aggirarsi nelle stanze e scambiare sguardi complici, divertiti, o anche ostili, con ogni singolo quadro, cioè con l’autore stesso, e godersi le sensazioni che ci regalano.
22
agosto 2006
Alvalenti – Filù e fu subito giorno
Dal 22 agosto al 10 settembre 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO PATRIZI
Siena, Via Di Città, 75, (Siena)
Siena, Via Di Città, 75, (Siena)
Autore