Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Álvaro Laiz – Transmongolian
Álvaro Laiz, fotoreporter per le più importanti riviste internazionali, attualizza La storia segreta dei Mongoli, antico poema di autore anonimo che racconta e illustra l’ascesa al potere della Mongolia intorno al XII secolo, mettendo in luce il profondo dissidio sociale che vive la comunità lgbt mongola, ancora schiava del peso di una tradizione rinvigorita sotto il controllo sovietico, durante il quale gli omosessuali erano deportati nei gulag
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo l’intensa settimana di Festival ai Cantieri Culturali alla Zisa, l’attività del Sicilia Queer Filmfest
2015 prosegue nella sezione “Arti Visive” con la mostra Transmongolian del fotografo spagnolo
Álvaro Laiz, curata da Antonio Leone, che sarà inaugurata a Palazzo Ziino di Palermo il 12 giugno
alle ore 18.00. La mostra resterà aperta fino al 10 luglio, da lunedì a venerdì dalle 9.30 e le 18.30.
Álvaro Laiz, fotoreporter per le più importanti riviste internazionali, attualizza La storia segreta dei
Mongoli, antico poema di autore anonimo che racconta e illustra l’ascesa al potere della Mongolia
intorno al XII secolo, mettendo in luce il profondo dissidio sociale che vive la comunità lgbt mongola,
ancora schiava del peso di una tradizione rinvigorita sotto il controllo sovietico, durante il quale gli
omosessuali erano deportati nei gulag.
Lo stigma di quell’antico codice, nonostante l’omosessualità in Mongolia sia stata depenalizzata nel
2002, si ripercuote ancora sulla vita delle persone lgbt, che continuano a essere marginalizzate, vittime
di un pesante ostracismo morale e fino a poco tempo fa ancora perseguitate.
Il lavoro fotografico di Laiz, realizzato nel 2011, ha messo in luce una situazione drammatica:
condannati a una vita in clandestinità, molti sono costretti alla prostituzione e rassegnati ad una esistenza
ai margini. Laiz dedica il suo lavoro alle persone transessuali, ritratte non solo in crudi contesti di vita
quotidiana dal chiaro impianto documentaristico, ma anche in sontuosi abiti ispirati alle vesti delle
regine mongole, ribaltando in tal modo il focus della narrazione verso un immaginario poetico ed
estetizzante.
Una duplice narrazione che crea un corto circuito visivo e rimanda al paradosso sociale e politico subito
dalle persone transgender in Mongolia. La transessualità, infatti, è fortemente radicata nella cultura
popolare mongola, dove le persone transgender erano considerate sciamani, protette da uno status
speciale, assimilate a figure mistiche capaci di connettere il piano spirituale con il mondo reale e di
avere un accesso privilegiato a una dimensione “altra”, comunemente definita come “magica”.
Álvaro Laiz realizza una documentazione nuda e asettica e contestualmente poetica, quasi romanzata, e
raffinatissima, con una qualità estetica molto forte, che solo uno sguardo attento e abile è in grado di
costruire, facendo sintesi mirabile, all’interno di un unico scatto, del vissuto non solo di singole persone,
ma di un’intera comunità e della sua storia millenaria.
Álvaro Laiz (1981, Spagna)
Il lavoro di Alvaro Laiz, master di Arti Visive all’Università Pontificia di Salamanca, si concentra su
quelle realtà che vengono solitamente ignorate dai mass media. Laiz concepisce la fotografia come un
mezzo che dà la possibilità alla società civile di essere vista e ascoltata, in particolare in zone di post-
guerra, analizzando l’ambiente, i costumi e le tradizioni di quelle comunità e di quei soggetti esclusi dal
contesto sociale.
Le sue fotografie sono state pubblicate in diversi media internazionali come “Forbes”, “Days Japan”,
“National Geographic”, “Sunday Times Magazine”, “Amica”, “Colors Magazine”, “CNN” e “Foreign
Policy”. Laiz è anche co-fondatore di ANHUA, un collettivo di fotografi e artisti visivi che si sono uniti
per ritrarre problematiche a carattere sociale, storico e documentaristico. Specializzati in docu-
reportages, sono autori impegnati nei temi dei diritti umani, antropologia, economia ed ambiente.
2015 prosegue nella sezione “Arti Visive” con la mostra Transmongolian del fotografo spagnolo
Álvaro Laiz, curata da Antonio Leone, che sarà inaugurata a Palazzo Ziino di Palermo il 12 giugno
alle ore 18.00. La mostra resterà aperta fino al 10 luglio, da lunedì a venerdì dalle 9.30 e le 18.30.
Álvaro Laiz, fotoreporter per le più importanti riviste internazionali, attualizza La storia segreta dei
Mongoli, antico poema di autore anonimo che racconta e illustra l’ascesa al potere della Mongolia
intorno al XII secolo, mettendo in luce il profondo dissidio sociale che vive la comunità lgbt mongola,
ancora schiava del peso di una tradizione rinvigorita sotto il controllo sovietico, durante il quale gli
omosessuali erano deportati nei gulag.
Lo stigma di quell’antico codice, nonostante l’omosessualità in Mongolia sia stata depenalizzata nel
2002, si ripercuote ancora sulla vita delle persone lgbt, che continuano a essere marginalizzate, vittime
di un pesante ostracismo morale e fino a poco tempo fa ancora perseguitate.
Il lavoro fotografico di Laiz, realizzato nel 2011, ha messo in luce una situazione drammatica:
condannati a una vita in clandestinità, molti sono costretti alla prostituzione e rassegnati ad una esistenza
ai margini. Laiz dedica il suo lavoro alle persone transessuali, ritratte non solo in crudi contesti di vita
quotidiana dal chiaro impianto documentaristico, ma anche in sontuosi abiti ispirati alle vesti delle
regine mongole, ribaltando in tal modo il focus della narrazione verso un immaginario poetico ed
estetizzante.
Una duplice narrazione che crea un corto circuito visivo e rimanda al paradosso sociale e politico subito
dalle persone transgender in Mongolia. La transessualità, infatti, è fortemente radicata nella cultura
popolare mongola, dove le persone transgender erano considerate sciamani, protette da uno status
speciale, assimilate a figure mistiche capaci di connettere il piano spirituale con il mondo reale e di
avere un accesso privilegiato a una dimensione “altra”, comunemente definita come “magica”.
Álvaro Laiz realizza una documentazione nuda e asettica e contestualmente poetica, quasi romanzata, e
raffinatissima, con una qualità estetica molto forte, che solo uno sguardo attento e abile è in grado di
costruire, facendo sintesi mirabile, all’interno di un unico scatto, del vissuto non solo di singole persone,
ma di un’intera comunità e della sua storia millenaria.
Álvaro Laiz (1981, Spagna)
Il lavoro di Alvaro Laiz, master di Arti Visive all’Università Pontificia di Salamanca, si concentra su
quelle realtà che vengono solitamente ignorate dai mass media. Laiz concepisce la fotografia come un
mezzo che dà la possibilità alla società civile di essere vista e ascoltata, in particolare in zone di post-
guerra, analizzando l’ambiente, i costumi e le tradizioni di quelle comunità e di quei soggetti esclusi dal
contesto sociale.
Le sue fotografie sono state pubblicate in diversi media internazionali come “Forbes”, “Days Japan”,
“National Geographic”, “Sunday Times Magazine”, “Amica”, “Colors Magazine”, “CNN” e “Foreign
Policy”. Laiz è anche co-fondatore di ANHUA, un collettivo di fotografi e artisti visivi che si sono uniti
per ritrarre problematiche a carattere sociale, storico e documentaristico. Specializzati in docu-
reportages, sono autori impegnati nei temi dei diritti umani, antropologia, economia ed ambiente.
12
giugno 2015
Álvaro Laiz – Transmongolian
Dal 12 giugno al 10 luglio 2015
fotografia
Location
PALAZZO ZIINO
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle 9.30 e le 18.30
Vernissage
12 Giugno 2015, ore 18
Autore
Curatore