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Alvin Curran – Tuba Sospesa
Inner room per il ciclo i valori dell’arte presenta in prima a Siena una installazione site specific del compositore Alvin Curran realizzata appositamente per inner room.
Il valore su cui intendiamo porre attenzione è quello del coltivare e custodire, due in uno.
Comunicato stampa
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Inner room per il ciclo i valori dell'arte presenta in prima a Siena un istallazione site specific del compositore Alvin Curran realizzata appositamente per inner room.
Il valore su cui intendiamo porre attenzione è quello del coltivare e custodire, due in uno.
Quale è il collegamento tra questo che indichiamo essere un valore e l’opera di Alvin Curran figura di spicco del panorama musicale contemporaneo? Guardando a Curran, alla sua poetica e maggiormente al suo atteggiamento creativo, non possiamo non considerarlo come un coltivatore del suono o meglio dei suoni. Consideriamo infatti il suo approccio all’arte musicale e sonora come una ricerca di terreni fertili, di selezione di suoni come fossero semi, di piantagione e coltivazione d infine di custodia. Questa considerazione può rimandare al libro della Genesi ed all’incarico dato all’uomo da Dio circa il coltivare e custodire, rimando biblico che troviamo anche nella pratica del suono dello Shofar, uno strumento musicale della tradizione ebraica che Curran suona con vibrante contemporaneità.
Venendo allo specifico, l’utilizzo dell’istallazione site specific che Alvin Curran ha sperimento, tra i primi artisti sonori, fin dalla metà degli anni ’60 è definita dallo stesso autore come “una parola- ronzio del movimento artistico”
Sempre lo stesso Curran afferma che “dalla sala da concerto al WorldWideWeb, passando per cave, grotte, campi, in mezzo a fiumi e oceani, tutto il mondo è un teatro musicale per me. Se in Cageano (linguaggio e stile inventato da John Cage ndr) comprendiamo che qualsiasi suono è potenzialmente musica, ed è in realtà musica, l’occupazione dei siti e delle fonti di questi suoni è stata una conseguenza naturale della mia voglia di abbracciare l’intero mondo sonoro.” In queste dichiarazioni si può cogliere l’idea profonda della coltivazione intesa come occupazione produttiva.
Questo del coltivare e custodire in ogni luogo, ci pare un valore importante che vogliamo affrontare con questa quarta mostra del ciclo I valori dell’arte.
Coincidenza singolare è che a distanza di cinque anni esatti l’inner room propone di nuovo una mostra di suoni che è una pausa sonora al visivo.
Gioiello in argento ispirato all’opera di Alvin Curran è realizzato dagli artigiani della Fusi&Fusi.
Un particolare ringraziamento per l’opera di ideazione e coordinamento di Antonio Trimani senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare la mostra.
Coordinamento teoretico: a cura del Dr. Romeo Giuli
Alvin Curran (Providence, USA, 1938)[1], studia alla Università di Yale di New Haven negli USA, per poi trasferirsi negli anni sessanta a Roma, dove inizia una ricerca basata sulla registrazione di suoni concreti registrando e collezionando i suoni della quotidianità romana. È in questo periodo che stringe amicizia con il compositore Cornelius Cardew, per il quale svolge il lavoro di trascrittore musicale. Grazie a Cardew, che collaborava saltuariamente con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, Curran entra in contatto conFranco Evangelisti, figura che influenzo parte del suo lavoro successivo[2]. Sempre in questo periodo poi, Curran conosce l'intellettuale ed artista fiorentino Giuseppe Chiari, autore di spericolatezze sonore dal sapore Neo-Dada e Giacinto Scelsi, già considerato allora uno dei maggiori compositori italiani. Frequenta poi le domeniche free jazz del Folkstudio di Harold Bradleyed gli spettacoli del Beat '72.
Nel 1966 Alvin Curran assieme a Frederic Rzewski, Allan Bryant e Richard Teitelbaum fondano il gruppo di free improvisation Musica Elettronica Viva, un gruppo configurato come un collettivo aperto che vide la collaborazione anche di musicisti come Carol Plantamura, Ivan Vandor, Steve Lacy e Jon Phetteplace.
Dopo l'abbandono temporaneo dei MEV, che perlopiù avevano fatto ritorno negli Stati Uniti. Il solo Alvin Curran aveva infatti deciso di rimanere a Roma. Nello stesso anno, la scena romana, anche grazie al lavoro congiunto della Galleria L'Attico di Fabio Sargentini e di Simone Carella del solito Beat '72, entra in rapporto con la scena minimalista americana, e Curran ha l'occasione di stringere amicizia e scambiare opinioni con alcuni dei massimi esponenti di questo movimento. Ne scaturisce un percorso musicale nuovo, in cui le ispirazioni dei minimalisti americani vengono assorbite e rielaborate, dando vita ad una serie di album e concerti che influenzarono molto anche il successivo rock sperimentale italiano di autori come Franco Battiato o Claudio Rocchi[2].
Nel 1974 esce il suo primo disco solista dal titolo Canti E Vedute Del Giardino Magnetico. Il disco vedrà negli anni successivi diverse ristampe con il titolo Canti E Vedute Del Giardino Magnetico (Songs And Views From The Magnetic Garden)sempre su Ananda, per poi essere ristampato con il solo titolo inglese Songs and Views of the Magnetic Gardendalla Catalyst Records[3].
Ha insegnato al Mills College in California fino al 2006 ed oggi insegna privatamente a Roma e sporadicamente in altri istituti.
Questa è la loro prima personale all’Inner room
info e contatti
Opening giovedì 27 agosto ore 17.00
Durata 27 agosto – 27 settembre 2015
ORARIO: LUN/VEN: 9.30-13.00 / 15.30-19.30
SABATO: 9.30-13.00 / 15.30-19.30
inner room©
fusi&fusi
via G.di Mannaia, 15
53100 Siena
www.inner-room.org
innerroom1@gmail.com
tel + 39 0577 43160/7
inner room© nasce in continuita e in discontinuità con la vicenda artistica italiana: l’aspetto continuativo si riferisce soprattutto al carattere performativo della iniziativa; tutti i dettagli sono caratterizzanti un atteggiamento artistico compartecipativo degli autori. L’aspetto discontinuativo è rappresentato dal fatto che gli autori non sono sotto la tutela di colui che li presenta e rappresenta: non più artisti che delegano. In questo senso si rivaluta la tradizione da quella performativa a quella riflessiva. Siamo ovviamente lontani da ogni intendimento di vuota celebrazione rituale: l’umano e il transcendente ritrovano un equilibrio antico.
E’ un’ etichetta di produzione artistica nata in Siena nel 2010 originariamente come spazio underground di 7 metri quadrati letteralmente sotto il livello stradale all’interno dello storico negozio fusi&fusi. organizza ciclicamente in sede ed in differenti luoghi mostre ed incontri coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea nelle molteplici realtà di ricerca e produzione dell’azienda stessa, il tutto per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Per la sua natura si adatta anche al dialogo con realtà operative e produttive di vario indirizzo, apparentemente lontane all’arte contemporanea, riuscendo secondo il suo scopo ad individuare il potenziale dello spazio, favorire la nascita e sviluppare il dialogo opera/uomo coniugando il linguaggio dell’arte con la valorizzazione di senso della realtà che lo ospita. inner room presenta per ogni mostra un gioiello d’artista.
inner room©
Il valore su cui intendiamo porre attenzione è quello del coltivare e custodire, due in uno.
Quale è il collegamento tra questo che indichiamo essere un valore e l’opera di Alvin Curran figura di spicco del panorama musicale contemporaneo? Guardando a Curran, alla sua poetica e maggiormente al suo atteggiamento creativo, non possiamo non considerarlo come un coltivatore del suono o meglio dei suoni. Consideriamo infatti il suo approccio all’arte musicale e sonora come una ricerca di terreni fertili, di selezione di suoni come fossero semi, di piantagione e coltivazione d infine di custodia. Questa considerazione può rimandare al libro della Genesi ed all’incarico dato all’uomo da Dio circa il coltivare e custodire, rimando biblico che troviamo anche nella pratica del suono dello Shofar, uno strumento musicale della tradizione ebraica che Curran suona con vibrante contemporaneità.
Venendo allo specifico, l’utilizzo dell’istallazione site specific che Alvin Curran ha sperimento, tra i primi artisti sonori, fin dalla metà degli anni ’60 è definita dallo stesso autore come “una parola- ronzio del movimento artistico”
Sempre lo stesso Curran afferma che “dalla sala da concerto al WorldWideWeb, passando per cave, grotte, campi, in mezzo a fiumi e oceani, tutto il mondo è un teatro musicale per me. Se in Cageano (linguaggio e stile inventato da John Cage ndr) comprendiamo che qualsiasi suono è potenzialmente musica, ed è in realtà musica, l’occupazione dei siti e delle fonti di questi suoni è stata una conseguenza naturale della mia voglia di abbracciare l’intero mondo sonoro.” In queste dichiarazioni si può cogliere l’idea profonda della coltivazione intesa come occupazione produttiva.
Questo del coltivare e custodire in ogni luogo, ci pare un valore importante che vogliamo affrontare con questa quarta mostra del ciclo I valori dell’arte.
Coincidenza singolare è che a distanza di cinque anni esatti l’inner room propone di nuovo una mostra di suoni che è una pausa sonora al visivo.
Gioiello in argento ispirato all’opera di Alvin Curran è realizzato dagli artigiani della Fusi&Fusi.
Un particolare ringraziamento per l’opera di ideazione e coordinamento di Antonio Trimani senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare la mostra.
Coordinamento teoretico: a cura del Dr. Romeo Giuli
Alvin Curran (Providence, USA, 1938)[1], studia alla Università di Yale di New Haven negli USA, per poi trasferirsi negli anni sessanta a Roma, dove inizia una ricerca basata sulla registrazione di suoni concreti registrando e collezionando i suoni della quotidianità romana. È in questo periodo che stringe amicizia con il compositore Cornelius Cardew, per il quale svolge il lavoro di trascrittore musicale. Grazie a Cardew, che collaborava saltuariamente con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, Curran entra in contatto conFranco Evangelisti, figura che influenzo parte del suo lavoro successivo[2]. Sempre in questo periodo poi, Curran conosce l'intellettuale ed artista fiorentino Giuseppe Chiari, autore di spericolatezze sonore dal sapore Neo-Dada e Giacinto Scelsi, già considerato allora uno dei maggiori compositori italiani. Frequenta poi le domeniche free jazz del Folkstudio di Harold Bradleyed gli spettacoli del Beat '72.
Nel 1966 Alvin Curran assieme a Frederic Rzewski, Allan Bryant e Richard Teitelbaum fondano il gruppo di free improvisation Musica Elettronica Viva, un gruppo configurato come un collettivo aperto che vide la collaborazione anche di musicisti come Carol Plantamura, Ivan Vandor, Steve Lacy e Jon Phetteplace.
Dopo l'abbandono temporaneo dei MEV, che perlopiù avevano fatto ritorno negli Stati Uniti. Il solo Alvin Curran aveva infatti deciso di rimanere a Roma. Nello stesso anno, la scena romana, anche grazie al lavoro congiunto della Galleria L'Attico di Fabio Sargentini e di Simone Carella del solito Beat '72, entra in rapporto con la scena minimalista americana, e Curran ha l'occasione di stringere amicizia e scambiare opinioni con alcuni dei massimi esponenti di questo movimento. Ne scaturisce un percorso musicale nuovo, in cui le ispirazioni dei minimalisti americani vengono assorbite e rielaborate, dando vita ad una serie di album e concerti che influenzarono molto anche il successivo rock sperimentale italiano di autori come Franco Battiato o Claudio Rocchi[2].
Nel 1974 esce il suo primo disco solista dal titolo Canti E Vedute Del Giardino Magnetico. Il disco vedrà negli anni successivi diverse ristampe con il titolo Canti E Vedute Del Giardino Magnetico (Songs And Views From The Magnetic Garden)sempre su Ananda, per poi essere ristampato con il solo titolo inglese Songs and Views of the Magnetic Gardendalla Catalyst Records[3].
Ha insegnato al Mills College in California fino al 2006 ed oggi insegna privatamente a Roma e sporadicamente in altri istituti.
Questa è la loro prima personale all’Inner room
info e contatti
Opening giovedì 27 agosto ore 17.00
Durata 27 agosto – 27 settembre 2015
ORARIO: LUN/VEN: 9.30-13.00 / 15.30-19.30
SABATO: 9.30-13.00 / 15.30-19.30
inner room©
fusi&fusi
via G.di Mannaia, 15
53100 Siena
www.inner-room.org
innerroom1@gmail.com
tel + 39 0577 43160/7
inner room© nasce in continuita e in discontinuità con la vicenda artistica italiana: l’aspetto continuativo si riferisce soprattutto al carattere performativo della iniziativa; tutti i dettagli sono caratterizzanti un atteggiamento artistico compartecipativo degli autori. L’aspetto discontinuativo è rappresentato dal fatto che gli autori non sono sotto la tutela di colui che li presenta e rappresenta: non più artisti che delegano. In questo senso si rivaluta la tradizione da quella performativa a quella riflessiva. Siamo ovviamente lontani da ogni intendimento di vuota celebrazione rituale: l’umano e il transcendente ritrovano un equilibrio antico.
E’ un’ etichetta di produzione artistica nata in Siena nel 2010 originariamente come spazio underground di 7 metri quadrati letteralmente sotto il livello stradale all’interno dello storico negozio fusi&fusi. organizza ciclicamente in sede ed in differenti luoghi mostre ed incontri coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea nelle molteplici realtà di ricerca e produzione dell’azienda stessa, il tutto per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Per la sua natura si adatta anche al dialogo con realtà operative e produttive di vario indirizzo, apparentemente lontane all’arte contemporanea, riuscendo secondo il suo scopo ad individuare il potenziale dello spazio, favorire la nascita e sviluppare il dialogo opera/uomo coniugando il linguaggio dell’arte con la valorizzazione di senso della realtà che lo ospita. inner room presenta per ogni mostra un gioiello d’artista.
inner room©
27
agosto 2015
Alvin Curran – Tuba Sospesa
Dal 27 agosto al 27 settembre 2015
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
INNER ROOM – FUSI&FUSI
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Orario di apertura
lunedì-sabato 9.00-13.00 / 15.00-19.30
Vernissage
27 Agosto 2015, h 17.00
Autore
Curatore